30 luglio 2012

Tirare l'acqua al loro mulino

Pan Goccioli non si nasce, ma si diventa. E io, modestamente, lo sto diventando.
France aveva preso a mangiarne a colazione, merenda e cena, così da noi l'approvvigionamento dell'ennesima merendina della famiglia felice si era fatto serrato.
Capitò a fagiolo un'offertona al super che proponeva la confezione extra, con anche 2 Pan Goccioli in omaggio, a prezzo stracciato. Nei venti giorni di durata dell'offerta avrò portato a casa una decina di sacchetti ignorando stupidamente la data di scadenza che cadeva pochi giorni dopo l'acquisto.
C'è sempre un motivo, anche per le offerte irripetibili, ma può capitare anche a un professionista della spesa come me di specchiarsi in un'allodola.
Mi son ritrovato con la dispensa ingolfata da queste cazzo di brioscine tonde infiltrate di cioccolato e France che, nel frattempo, come suo uso e costume, cambiava radicalmente i gusti rinnegando i Pan Goccioli prima ancora che le gallette cantassero tre volte.
E intanto scadevano. Tutti.
In ogni caso non avevo intenzione di buttare le merendine e vanificare così la redditività del fruttuoso investimento. Ne ho mangiati un paio, ho atteso un mal di pancia che non si è presentato, e così ho programmato altre enne colazioni a base di Pan Goccioli. Finisce la confezione e penso "finalmente" salvo constatare che ne sbuca sempre fuori un'altra, da un anfratto della dispensa, da dietro un angolo, da sotto il tappeto.
E m'impangocciolo, sempre di più.
E dopo due mesi di colazioni a base di Pan Goccioli scaduti ho un livello d'irascibilità pari al seguace della Dukan dopo l'ennesimo giovedì proteico della sua vita.
Me li vedo quelli della famiglia felice del noto mulino, colazionati di forza a Pan Goccioli e pronti a uccidere per un croissant o per una fetta di pane abbrustolita con burro e marmellata di fichi.

27 luglio 2012

Una fetta di torta?



Ma sì, diamo i numeri. D'altro canto questo giro attorno al Sole la Terra l'ha compiuto davvero da quando La Linea era in fasce e allora vediamo come si è sviluppato, anche grazie a chi e a che cosa.
La maggior parte delle visite (motori di ricerca esclusi) arriva dei gentili blogroll di Ora e Qui, Sempre un po' a disagio, Sotto l'elmo di Kisciotte, Mai Maturo, La Donna Camel, Menocchio e la Sbullonata nel paese delle meraviglie.

Ma le info più succose, almeno per me, arrivano dalle parole digitate sui motori che in qualche modo, per caso o no, portano contatti alla Linea.




Pensa te, la Coca Cola! Sulla dieta avevo pochi dubbi e infatti il post era volutamente infarcito di parole note a gugol & Co., tengono botta i Cinesi e Ryanello mio. Molto amato anche l'odio, devo dire.
E beh, maialino grugnino è davvero ammirevole.

Per quanto riguarda invece le visite dall'estero (Italia padrona con 50.000 visite) stiamo a questo:


Sono in pratica tutti Paesi nei quali quest'anno è andata Giovy e quelli sono i suoi clic!
Facciamo giusto salvo il sudafrica con Claudia.

26 luglio 2012

Siamo tutti Tessalonicesi

C'era questa nostra compagna di classe, la Mattola, che quando veniva interrogata cambiava voce.
Il mio amico, nonché compagno di banco e di mille avventure, Leo, che andava a messa nella stessa chiesa, mi diceva che quella voce lì era la medesima con cui lei leggeva la lettera ai Tessalonicesi alla funzione della domenica.
Era un registro di voce odioso, nasale e acuto, e faceva star male anche solo ascoltarlo, noi che conoscevamo la Mattola che di solito parlava normale.
Ora, anche a noi capitava di parlare con una voce emozionata e diversa dalla nostra, specialmente quando andavamo all'imbrocco.
E dopo gli approcci con le sventurate di turno, quando tornavamo a parlare io e Leo ci chiedevamo l'un l'altro quanto fossimo stati Tessalonicesi, utilizzando l'antipatico e innaturale registro.
C'era molto da lavorare per arrivare a rivolgersi a una sconosciuta con una voce normale, e invidiavamo parecchio i ragazzi che non la cambiavano la voce.
Anche a telefono succede, per esempio quando a casa mia chiamava la signora Corbacci, che era una importante, capivano che parlavo con lei solo dalla voce impostata che usavo, e non c'era verso di fare diversamente.
Il problema permane anche da adulti, ad esempio nei giri di tavolo in ufficio, ma alla fine son contento del livello di naturalezza nel tono che ho acquisito, al di là del subbuglio interno.
A scrivere non c'è un tale fastidio emotivo, si va via lisci e per i timidi è un toccasana.
Noi timidi sui blog e gli sfacciati fuori a far conquiste, va così.

25 luglio 2012

Se non sei Pinocchio

Questo post si sarebbe dovuto chiamare un anno di blog, solo che, pescando a caso, in giro, tra le centinaia di post dallo stesso titolo, francamente, mi son cadute le braccia.
e swcrivfree un inteo post picchiqando vcon il naso swulla btastiera capit3 anche da swoli chew non è il maqssimno
vgi aqmo tutti

p.s. probvateci voi, mjica è faqcfile4.
8è meghlio se sioete daw soli9

24 luglio 2012

Uomini e topi

Chi ha letto il romanzo di Steinbeck può capire da sé che niente ha a che vedere con questo post, agli altri lo dico io.
Abbiamo un topino in casa, l’ha visto France che s’infrattava sotto ai mobili della cucina.
L’ipotesi più fondata è che si tratti niente popò di meno che di lui, il topino dei denti - considerato che il periodo è un po’ quello - e che s’aggiri per casa in attesa della caduta dei dentini di France per poter rilasciare l’obolo corrispondente.
Perché da noi passa il topino, niente fatina.
Ora, tendergli una trappola potrebbe parere spietato, anche perché l’ometto di casa è preoccupato per le sue possibili entrate finanziarie, però che vogliamo fare? Un ratto resta e come tale va trattato.
Tendo la trappola che per tutta la giornata viene bellamente ignorata, al che il dubbio che il piccolo abbia preso un abbaglio si fa strada.
Alle 22 però si scopre che il tassello di parmigiano è sparito e la trappola è ancora innescata.
Ricarico con il formaggio.
Verso mezzanotte, mentre cazzeggio sui vostri blog, ZACCHETE, vengo riportato alla realtà dallo scatto impietoso della tagliola.
Vado per rimuovere il cadaverino e mi accorgo che abbiamo fatto l’ennesima topica: formaggio sparito, trappola scarica e del topino nemmeno l’ombra.
Nella notte dolcemetà mi sveglia perché ha sentito rumore di zampette nel bagno (siamo nella zona notte al piano di sopra – TREDICI gradini dalla cucina). La sua teoria è che cerchi l’acqua, perché i topi cercano l’acqua, e che stia abbeverandosi al cesso.
Ora, premesso che se in casa dimorasse un sorcio che beve affacciandosi al cesso avrei davvero un problema, ho inteso assecondare dolcemetà perché contraddirla poteva rivelare una situazione peggiore del condividere la casa con un roditore di 20 chili.
Ho fatto il mio dovere di hombre di casa guardando a destra e a manca, nel cesso e in doccia (niente!) e son tornato a letto.
E poi mi sono immaginato l'ostinato topolino che s'arrampica per 13 scalini alla ricerca dell’acqua, perché di notte alle 3 tutto appare così plausibile.
Perché i topi sono intelligenti, in genere, scappano da tutti quei labirinti… ma questo sembra che non abbia pensato d’abbeverarsi al bagno del piano terra.
Comunque, ho teso nuovamente la trappola stamattina venendo via, un po’ a malincuore, essendo stato sorcino anch’io.

Questa è l'occasione tua.
E vai! E vai!
Tu stringi i denti e vai
ma attento a dove metti i piedi, sai …
c'è una trappola!

(R. Zero - La Trappola)
____________________________
edit a 38 ore dall'avvistamento:
Ma i topi vanno nel biologico?

23 luglio 2012

The soccia network

Sono un paio d'anni che sto su facebook e in genere lo difendo.
Quando capita di parlarne cerco di esporre i suoi lati positivi ché qualcuno ce n'é, anche se io mi sono iscritto solamente per battere il record di Giacomo a biotronic ( - 387.210).
Ho visto filmati, inseguito link, letto storie, scambiato parole con persone che stimo, ritrovato amici d'infanzia, ho seguito le avventure dei più girelloni e, da non sottovalutare, mi presento sempre informatissimo alle cene tra parenti: sono l'unico che conosce gli ultimi passaggi amoroso-professional-vacanzieri dei miei nipoti, degli amici di mio figlio, dei miei cugini e delle zie di dolcemetà (sic).
Epperò, il famigerato The soccia network, si porta dietro risvolti di insopportabile invadenza. Un po' per colpa intrinseca sua, ma molto per l'acriticità degli iscritti, i quali si ritengono liberi di agire a cazzo solo perché schermati dall'interfaccia web. Non vi vedo, è vero, ma mi ricordo.
Tutte le richieste, gli inviti, gli aiuti per farmville et similia, le iscrizioni forzate ai gruppi... vi prego, non coinvolgetemi, fate conto che io non esista.
Prima chiedetevelo, se c'è un solo motivo perché dobbiate inchiodare il mio nome alla vostra agendina sociale. E, se c'è, non fatelo lo stesso.
Tu amico semisconosciuto e lontano, lasciami fuori dalla lista dei tuoi compleanni, ma non perché io sia uno riservato, ce l'ho scritto in chiaro quando cazzo sono nato. Se proprio vuoi, annotatelo. Ma perché mi devi rompere i coglioni con una richiesta diretta e mirata per "Il mio calendario - compleanni". Ma cosa te ne fregherà mai? Oltretutto, mi avessi mai fatto un regalo!
Lascia perdere, dice Osasco (il mio ineguagliabile muratore)... lascia perdere, davvero.

20 luglio 2012

Libri da scrivere - n. 4


L'Astoria
La Morante ci rifila un vero malloppone per descrivere un albergo, ma lo fa da par suo.

Uomini e top
Il romanzo si focalizza sul momento più difficile dell'attività dei montatori di cucine.

La Gerusalemme Libenar
Erode cerca la strage diffondendo una vera e propria epidemia di raffreddore che colpisce i bimbi di Gerusalemme. La soluzione è fisiologica.

I fiori del Maalox
Gli scritti perduti di Charles Baudelaire: a dir poco stomachevoli.

I pilastri della serra
Un prequel nel quale Tom il costruttore, prima di dedicarsi alle cattedrali, cementava ricoveri invernali per fiori.
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Altri libri da scrivere: 1 - 2 - 3

17 luglio 2012

Essere Corrado Guzzanti

E sì, potendo scegliere, a valle di una sommaria riflessione, io vorrei essere quest'omino qui.
Ritengo ipocrite quelle frasette quando, interrogati su chi vorremmo essere, si risponde "non mi cambierei con nessuno"; falsi!
E quando portati ad analizzare le scelte fatte in una vita si taglia corto "rifarei esattamente le stesse"; ipocriti!
L'essere del titolo va proprio inteso in alternativa alla persona che siamo adesso.
Perché proprio Guzzanti, non è importante. Diciamo che non è necessario esporre un motivo preciso o dettagliare l'opzione, è una cosa che si sente a pelle, quasi un istinto.
Qualcuno, conoscendomi, potrebbe obiettare E Gigi Riva, allora?
Giusto, ma qui stiamo parlando di esseri umani non di divinità.
Lasciate perdere gli affetti, in questa ipotesi sono fatti salvi, non è che verrete tacciati di mancato amore verso i vostri figli se optate per essere qualcun altro.
E non considerate nemmeno l'età dei personaggi, il gioco è da intendersi atemporale.
Insomma, voi, chi vorreste essere?

Risposte Vietate:
  • Me stesso
  • Hombre
  • La moglie di Hombre
  • Il gatto di Hombre
  • John Malkovich
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VOI:
pesa - Clint Eastwood (ovviamente)
melusina - Audrey Hepburn (e no che non è poco)
speaker muto - Richie Kotzen (quello dei Poison - ah, ok)
lillina - Margherita Hack (o la Bellucci o la Theron)
alessandra - Annie Lennox (siete u-gua-li!)
myriam - Maria Sharapova (con la mia racchetta)
mgg - Veronica Lario (non infamatela, c'è un perché)
bianca - Alice Munro (ma dietro a Strillo, il suo gatto nero)
plus1gmt - Il tastierista dei Subsonica
kermit - Linus Torvalds (il link a wiki è per me)
firulì firulà - Livia Giuggioli (è un discorso...)
giovanni - La mamma di Belpietro (uhm)
emix - Spongebob (ci vediamo al Krusty Krab)
orsa - Regan MacNeil (oddio oddio)
la carta - Il Dottore (Who)
chiagia - Alessandro del Piero (pure uno juventino mi tocca)
lucien - David Byrne (eh beh)

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14 luglio 2012

Film di cassetta

Questa tizia aveva preso a portarci la frutta e la verdura di stagione a casa al lunedì mattina.
Dolcemetà s'era interessata per una fornitura a chilometri zero e aveva stretto l'accordo.
- Sai chi è? La tipa che dava una mano al verduraio del mercato.
Urka, penso io, gran pezzo di figliola, ma me ne sto zitto e quieto nel mio cantuccio, che 'ste donne so' permalose.
Va così che queste cassette vanno e vengono, arrivano piene e se ne vanno vuote il lunedì successivo.
E il fatto che questa tipa entrasse nel mio giardino, quando non c'ero, mi attizzava un po'. Così.
Non so spiegare bene, ma immaginate che Scarlett Johansson venga a casa vostra quando non ci siete per lasciarvi un bel po' di cetrioli, pesche, cespi d'insalatina fresca e cavolo (madonna quanto cavolo!), potete darmi torto?
Le ragazze pensino di trovarsi la siepe sforbiciata da Edward mani di Depp e siamo pari.
C'era questa sorta di friccico inespresso che aleggiava attorno alla cassetta della frutta, una roba para-feticista, insomma.
Non che io possa tradire dolcemetà, non con una cassetta di verdura.
Magari con due.
Un giorno siamo lì che sorseggiamo il caffettino al bar all'angolo quando la vedo la bella ortolana che attraversa la piazza da par suo (comunque Scarlett era solo un esempio, immaginatevi piuttosto una Cristina D'Avena, ecco).
Allora faccio a dolcemetà:
- Toh, c'è la Monica?
- Monica chi?
- Quella che ci porta la verdura!
E - giuro! - nessun "Ah ok!" del cavolo ne è seguito, anzi.
- Ma non è mica lei... è quell'altra che aiutava il verduraio, sai quella donnona con gli occhiali...
Non ho niente contro le donnone, né contro gli occhiali (anzi!) epperò ho capito davvero chi era la corriera della mia frutta e verdura a chilometraggio azzerato: la donna più brutta che graviti in tutto il paese, una sorta di cavernicola con dei capelli in stile Maga Magò e delle manone alla Primo Carnera.
Francamente inguardabile e assai meno attraente di una cassetta di frutta.
Risulta che mi ero fatto un film tutto mio e la cosa non mi ha fatto stare bene.
Anche perché tutto quel cavolo, in una sorta di pia illusione di complicità, mi ero sforzato di mangiarlo!

12 luglio 2012

A domanda rispondi - Special Edition

Ci siamo!  È uscita l'agenda Comix 2012/13 e la Linea è onorata di partecipare con una pagina personale, tra il 24 e il 25 aprile 2013. Un sentito GRAZIE va a chi ha apprezzato le puntate precedenti ( 1  2  3  4  5  6  7 ) qui sul blog.
Cari figlioli, tornando a casa, troverete i bambini. Date un'agenda ai vostri bambini e dite: questa è l'agenda di Comix, quella con le domande idiote.

_____________________

In teoria cosa dovrebbe succedere se un aereo raggiungesse la velocità della luce?
Si dovrebbero potenziare i freni.

Come si contatta utente yahoo in privato?
Psss, hey, psss...

È utile comprare una friggitrice?
A volte sì.

Le auto di oggi possono essere rubate in qualche modo? Se si come?
Senza farsi vedere, come quelle d'ieri.

Ho il computer rotto? ke faccio?
Se sei arrivato fin qui non è abbastanza rotto. Usa il martello.

Come mai le ragazze ingiustamente mi vedono sempre come una specie di maniaco sessuale?
Comincia a cavarti l'impermeabile.

Mi ha lasciata, e adesso?
Còmprati una friggitrice.

C'è qualche ragazza 18/40 anni disposta a farsi baciare i piedi con ottimo compenso?
Sei il solito fetticista.

Cosa succede dopo la morte?
Cercano le tue password e ti leggono posta e chat di facebook.

Come si fa a farsi desiderare da un ragazzo?
Si respira!
(io continuo a dare la stessa risposta, ma loro continuano a fare la stessa domanda!)

Una ragazza di 15 anni che ha ancora la prima di reggiseno non potrà mai essere definita bella?
Non c'è nessuna relazione tra la bellezza di una donna e la misura del suo... vabbè, io c'ho provato.


10 luglio 2012

Giro di tavolo


Una delle frasi che più odio sul lavoro è "facciamo un giro di tavolo", specialmente se non è una battuta che prelude a una vassoiata di pasticcini.
Sapete, quell'abitudine insulsa che dovrebbe agevolare il conoscersi meglio tra i presenti.
Se sono stato preavvisato è probabile che abbia trascorso la notte in bianco e mi sia pure prima scritto e poi studiato un copione, che poi son sempre le solite cinque cazzate messe in fila, e che comunque mi scordo nel preciso istante in cui tocca a me. Peggio che a scuola.
Se non sono stato preavvisato forse è meglio, patisco meno, ma può succedere che non riesca a buttare giù un elenco sensato delle mie attività attuali, delle mie esperienze passate o delle mie aspirazioni future.
Di fatto, ognuno, durante il giro di tavolo, pensa e si risbobina in testa la parte che dovrà dire lui estraniandosi dall'ascoltare gli altri e trascinando a zero l'utilità presunta del giro stesso. In ogni caso, nessuno ascolterà nessuno oltre il terzo che si presenta.

T'immagini se Gesù avesse proposto un giro di tavolo durante l'ultima cena?
- Sì, sono Simone detto Pietro, ho una pluriennale esperienza pre-cristianica in un'azienda ittica. Sono lo sviluppatore del word processor per digitalizzare gli atti degli apostoli.
- Salve, sono Giovanni il prediletto, sono figlio di Zebedeo e sono il controller della Giudea e della Galilea.
- Io sono Giuda Iscariota, gestisco le vendite di un prodotto nuovo importato dalla Perugina, il bacio, e sono rappresentante esclusivo per la Samaria.
- Buongiorno, io sono Tommaso, uno dei dodici, detto Didimo. Sono il copy che ha lanciato lo slogan "Se non vedo non credo", ci ho studiato sopra per settimane e solo dio o chi per lui sa quanto mi sia costato.
- Io mi chiamo Bartolomeo, sono nella cristianità da pochissimo tempo, e blabblabblà blabblabblà blabblabblà.
Ma nessuno ascolta già più...

9 luglio 2012

La Terra è sempre più rotonda

Eppur si muove direbbe il buon Galileo di fronte al traffico che s'immette nella rotonda cittadina, e non ci sarebbe da mandarlo al rogo per questo.
Quando il blogger va a ravanare nelle chiavi di ricerca che portano contatti, dice la nostra mentoressa che si è toccato il fondo.
Ma c'è di peggio, succede che poi scavi, ed è quando cerchi ispirazione per un nuovo post nel tragitto casa-lavoro o viceversa, comunque guidando.
E qui, se ti va male finisci a disquisire sul malfunzionamento e sui tempi d'attesa del Pronto Soccorso (altro che See and Treat!), se invece ti va bene fai un post sulle rotatorie.
Ora, siccome vi ho graziato riguardo alle chiavi di ricerca, evitando di dissertare sul perché capitassero sulla Linea navigatori in caccia di "piercing su vagine", non frequentando da vicino né piercing né, purtroppo, vagine, vi beccate lo sproloquio sulle rotonde.
Che di rotonde negli anni '70 ce ne saranno state cento in tutt'Italia e quando dovevi fissare un ritrovo o dare indicazioni, bastava citare LA rotonda e tutti capivano, perché nei tuoi paraggi una ce n'era.
Le vedevamo al Tour, questo sì, quando il gruppone dei ciclisti ripreso dall'elicottero, si divideva magicamente in due ali simmetriche e sinuose, di un fascino quasi erotico, che sfioravano abbracciandola l'enorme rotondità transalpina. E ce n'erano dieci per ogni tappa, manca poco che le facessero pure all'Alpe d'Huez.
Però noi guardavamo il fenomeno arricciando un po' il naso, snobbando i cugini e le loro idee stravaganti in fatto di circolazione stradale, dall'alto dei nostri semafori e dei nostri incroci disseminati di STOP.
Wiki ci dice che la prima rotatoria risale al tempo dei Romani di fronte alle terme di Diocleziano (oggi Piazza Esedra) e che l'inventore per quanto riguarda la circolazione stradale è, ça va sans dire, un urbanista francese: Eugène Hénard.
Poi le rotonde hanno preso a spuntare come funghi anche da noi ed è sicuramente un bene, salvo il fatto di realizzarle in siti congrui. Scordiamoci il mega cerchio interno del rondeau francese, che sarà qualche ettaro di superficie e all'interno del quale si sviluppano flora e fauna così peculiari che nemmeno in Madagascar, da noi ci accontentiamo di meno, anche perché quasi sempre lo spazio da dedicare è delimitato da case non demolibili alla prima. Per riuscire a mandare le autovetture in circolo a un'incrocio cittadino vecchia concezione, va a finire che si riduce lo spazio dell'aiola interna sempre di più, fino alla dimensione di un tappo a corona, di un tollino. Sotto quella misura, si ha la buona creanza di non andare.
Circolare!

5 luglio 2012

Astenersi bosoni di Higgs

C'è in giro pieno di saputi che s'impastano la bocca con Higgs e il suo bosone.
Pena poco, si dice a Firenze.
Fino a ieri ragionavano solo di 3-5-2 e di Melissa Satta, in realtà sapendo zero pure di questi, ma col bosone si son superati. Ma andiamo, siamo seri, non ne sapevamo un emerito di Higgs e del suo bosone.
Io, la prima volta che m'è apparso il titoletto de Il Post sul blogroll, ho letto Il busone di Higgs e ho pensato a un novello Ricky Martin / Tiziano Ferro che aveva voglia di spifferarci i suoi gusti sessuali.
(A proposito, avete sentito che Anja Paerson sta con una donna? Sci? Ok, non divaghiamo).
Insomma 'sto bosone, 'sta particella perduta chissà dove nell'universo della fisica, invisibile, impalpabile e improbabile da reperire financo nella muffa, non è che si sapeva cosa fosse. Né lo si sa adesso, chiaro.
Parlo al plurale presumendo di impersonare la massa che non ha voglia di iscriversi a fisica quantistica o sorbirsi un qualche trattato sulla materia per comprendere davvero.
Stupendo è anche dove l'hanno cercata! Cioè, io se perdo qualcosa la cerco tra i cuscini del divano o al massimo dietro al mobile del salotto, questi sono andati a ravanare tra i 125 e i 126 gigaelettronvolt: ci vuol della fantasia.
E questo Peter Higgs, non era proprio internazional-popolare, e sì che con il Nobel otterrà i suoi 15 minuti di celebrità di warholiano diktat, ma poi chissà, magari resterà solo inchiostrato sulle garzantine o negli interstizi di wiki.
Non è che per spiegare la natura dell'universo abbiano scelto una strada facile, insomma, ci vuol del coraggio a divulgare la verità e ce ne vuole ancora un po' di più se le sue basi fondanti sono così complicate.
Voglio dire, non sarebbe stato tutto più semplice se ci fossimo inventati un'entità sovrannaturale, magari a nostra immagine e somiglianza, una sorta d'omone che con due azioni semplici e comprensibili da tutti dava vita al mondo intero? Particelle elementari, medie e superiori comprese.
Magari impastava un omino con l'argilla e gli soffiava dentro la vita.
Ma dico le prime due che mi son venute in mente.

Credo in una sola particella di Dio, madre onnipotente, creatora del cielo e della terra.

4 luglio 2012

La classe non è acqua

Quando si va a cena con i compagni di scuola la prima persona che si cerca è quella che incarna il Fabris del film di Verdone, quello di 'a Fabbris tu c’hai avuto un crollo d’ottavo grado della scala Mercalli.
Ricordiamoci che c’è sempre un Fabris, e se a fine serata ancora non l’hai individuato probabilmente sei te.
Arrivando in auto al punto di ritrovo e vedendo un capannello di gente ho pensato “Chi so' 'sti vecchi?” e ho cercato nell’altro angolo del piazzale, ma invece erano loro, il mio gruppo. Una discreta accozzaglia di genere Fabris, diciamocelo.
Hanno un’anima patetica questi incontri dove, stimolando i ricordi di un’età che non c’è più, si cerca di riavvicinarcivicisicivi con la mente o con il cuore. Ma non serve, la mattina dopo restano una serie d’istantanee coraggiose ma compiacenti alla tesi di Bosco nel romanzo di Jennifer Egan, vale a dire che Il tempo è un bastardo.
L’organizzazione aveva pensato solo alla sgranata, nella pizzeria di uno di noi a Vicchio di Mugello (La bottega di Sghio), per il dopo cena siamo andati a braccio con passeggiata sul lungolago e due chiacchiere in libertà.
A un certo punto le risate si son fatte talmente forti che abbiamo temuto (erano le 2 di notte) che qualcuno chiamasse la Polizia per il rumore e già ci vedevamo sul giornale locale: gruppo d’anziani segnalato per schiamazzi. Che ci avrebbe dato pure soddisfazione, insomma, sembravamo ancora in grado di poter fare del casino.
A parte noi, in giro, solo due pomicioni su una panchina e una band sfigata che riponeva i suoi strumenti dopo la seratona di musica anni ottanta, la nostra! Solo che quando ci siamo presentati per ballare hanno chiuso la performance. A mezzanotte a Vicchio voglion dormire.
Sì c’era anche lei, la Veronica, colei per cui palpitò il mio cuore di bimbo - una sorta di sorella maggiore di Cameron Diaz a vederla oggi - anche se, pur brigando, non sono riuscito a sedermi accanto a lei. E comunque, vedetela come vi pare, mi mette ancora un po’ in subbuglio.
Poi c’era AB che aveva la sveglia puntata alle 4 per andare a funghi, e MS della quale non abbiamo sentito la voce, e EZ che, cazzo, è venuto con un suv improponibile, e poi AF che è “contradio a feisbucche”, e CM sempre discretissima e in forma perfetta. E anche SS quella che non s’è potuta fare il corredo con quelle iniziali e forse per questo non s’è mai sposata. E poi c’era FL con la solita maglietta gialla della cena precedente (2007), spero almeno lavata. E poi VG con le sue manone da buono.
Quanto alla statistica sul fumo, tutto confermato:  1 solo uomo contro 6 donne.
Alla fine della fiera eravamo 20! Un successone con soli 2 o 3 forfait di rilievo. MCC che non faccio queste cose e MC che Furio chi?
La frase della serata che mi son tenuto è stata “E te non dimagrire più”, parole che probabilmente miravano solo ad assolvere la tendenza al sovrappeso facilmente riscontrabile nell’80% dei presenti ma che, insomma, fanno pure piacere.

2 luglio 2012

Distruzioni per l'uso

Il rischio c'era, in effetti, considerando che nessuno di noi aveva mai pilotato un elicottero.
Avevamo una voglia matta di vederlo andare che contrastava con l'innata idiosincrasia verso le istruzioni per l'uso.
Intanto son scritte in piccolo, sempre troppo in piccolo per chi da un po' si avvale della presbiopia del quarantenne, in più queste, nello specifico, con diversi paragrafi stampati grigio scuro su grigio chiaro e oggettivamente poco leggibili.
Sono del parere che nessun articolo dovrebbe essere messo in vendita se per farlo funzionare necessita di istruzioni per l'uso, tutto dovrebbe essere intuitivo. Vi siete mai visti consegnare una palla con il manuale d'utilizzo? Mannò, è chiaro: la vedi, è rotonda, le tiri un calcio e il più è fatto.
Io non vorrei leggermi le istruzioni manco dovessi pilotare l'Apollo 13 al posto di Jack Swigert. E del resto nemmeno lui l'ha fatto.
Abbiamo regalato a France questo modellino di elicottero radiocomandato, di quelli che vedi pilotare con maestria dai ragazzotti al reparto giocattoli di Harrods o da Hamleys, ragazzi con la faccia spocchiosa di chi nasce imparato e le istruzioni le ha gettate via subito, e nemmeno nella differenziata della carta.
Giustamente dolcemetà ci ha consigliato di andare in giardino che in casa rischiavamo di abbattere qualche gioiellino della Thun.
- Ti faccio vedere io come si fa e DOPO ti faccio provare, ok?
Che io ho passato anche il periodo delle macchinine radiocomandate e il telecomando appare simile. Con una leva si accelera/vola con l'altra si svolta, che sarà mai?
Purtroppo nell'indigesto papiello istruttivo, dove si vanno ad elencare le condizioni auspicate per evitare la distruzione del Mini Airwolf, e che io ho preso in mano solo a posteriori, tra le altre cose, sta scritto: non utilizzare l'elicottero in luoghi con luce solare diretta che può influire col sistema di comando.
Ora, oggi alle 18, per trovare un luogo che non fosse irradiato di luce solare diretta avremmo dovuto comunque cercare una grotta, un Sasso di Matera o un tunnel e non ne avevamo a portata di mano, così ci siam messi lì.
Con il primo tentativo il velivolo s'è abbattuto sulla siepe di gelsomino e con il secondo sotto la grondaia del tetto. Avevo notato che non rispondeva ai comandi, cioè una volta partito non si fermava, neppure a mollare la leva di volo sullo zero.
Ma sprezzante del pericolo ho convinto France a farmi fare l'ultimo tentativo.
Siamo rimasti lì, in giardino, come due ebeti col naso rivolto verso il cielo a guardare il nostro elicotterino da 29,90 euro all'Autogrill pigliare il volo. Su, sopra la nostra casa, quella del vicino e poi ancora su, oltre il palazzone del civico 128.
Ho abbassato la cloche, ho messo il telecomando su off e poi ho tolto pure le pile... tutto inutile, l'abbiamo visto scomparire in cielo in direzione sud-est.
Qualcuno di voi che sta a sud-est?
Per placare l'ira silente di France (domani il suo fratellone, lui sì che l'avrebbe fatto volare pure ad occhi bendati e con un braccio legato dietro la schiena) l'ho aiutato a preparare un cartello tipo di quelli per i cani.
Lui ha disegnato il Mini Airwolf copiandolo dalla scatola e io ci ho scritto: "Smarrito elicotterino radiocomandato" + numero di cellulare. Abbiamo attaccato l'annuncio al palo accanto ai bidoni della nettezza e siamo tornati a casa in posizione di attesa.
Ad ora nessuna chiamata, ma non disperiamo.
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