22 marzo 2023

Acqua due O

Io devo fare a miccino con l'acqua in doccia? (lo faccio)

Io devo razionalizzare l'utilizzo dello sciacquone in capo alle pipì che deposito? (lo faccio)

Io devo chiudere il rubinetto mentre mi spazzolo i denti? (lo faccio)

Io capisco che a forza di gocce si fa un oceano e soprattutto capisco che ognuno si deve impegnare, pur nel suo piccolo, per non sprecare acqua.

Però mi manda in bestia quando si cerca di pompare questi comportamenti virtuosi come risolutivi per la siccità, magari gravando di sensi di colpa il coglione di cittadino che, putacaso, si scorda di chiudere il rubinetto o è costretto a tirare sciacquoni a gogò perché ha mangiato asparagi.

Che la rete idrica disperda circa la metà del carico di acqua che distribuisce è una roba nota da anni, da decine di anni, ma nessuno fa o ha fatto niente. E nessuno ha mai cominciato a fare qualcosa.

E allora saremo noi a salvare il mondo, noi che mentre ci insaponiamo spegniamo il getto.

Ma per piacere.

15 marzo 2023

Palextra: cronache dallo spogliatoio

- O te di che millesimo tu sei?
- Eh?
- Di che millesimo...
- Del '45.
- Bene via.
- Eh, insomma, mica tanto.
- Icché t'hai fatto?
- Eh... Sai a camminare, mi era venuto tutte e due le unghie dei ditoni dei piedi bordò.
- Perché?
- Si vede a sfregare...
- ...
- Poi si doveva andare a Cuba, quegli altri sono andati, ma io ho rinunciato, non c'era posto in business class. Dice ci vuole 8 ore ma poi le diventano tredici o quattordici... che se' grullo!
- E poi questi posti si vedano anche in televisione, ieri, sul canale 65 hanno fatto vedere la Patagonia, bellissima, si vede bene anche così.
- Già (poco convinto).
- Comunque io sono stato su al nord, Svezia, Norvegia, Finlandia le ho fatte tutte, se t'hai fortuna e l'è sereno tu puoi anche vedere la cosa boreale...
- L'aurora.
- Sì, l'aurora boreale. Certo se l'è nuvolo tu lo pigli ni' culo. 

14 marzo 2023

Usa e non getta

Vogliamo mettere il nuovo con l'usato, con il vissuto?

La bellezza che sprigiona un oggetto vissuto è incomparabile. Niente vale un oggetto usato e rimesso in circolo.

Vuoi che sia un disco ascoltato mille volte, un vecchio tavolo graffiato e inciso, un tagliere consumato, il bancone di un bar, una macchina per scrivere mezzo arrugginita, un coltello del nonno dal manico d'osso, un orologio da caricare, un fiore essiccato dentro alle pagine di un romanzo, uno specchio che non specchia quasi più.

Lo stesso vale per una persona che incontri. Quanto è migliore quando è stata usata e spremuta dalla vita e per la vita? Diffidiamo di chi si è risparmiato per non consumare il cuore o di chi non ha camminato per non consumare le scarpe.


7 marzo 2023

Tutto comincia con la casina di Giocagiò


C'era questa trasmissione alla tivù dei ragazzi, Giocagiò, e tra le altre cose mostravano i disegni che i bambini all'ascolto mandavano in redazione alla Rai. Un giorno, il conduttore Nino Fuscagni (grazie wiki) si esibì in una divertente scenetta vestito da tartaruga e io ebbi la brillante idea di ritrarlo. Così disegnai questa minuscola tartaruga umanoide al centro di un enorme foglio da disegno e, con l'aiuto della mamma suppongo, la mandai a Giocagiò, casella postale qualche cosa.

No, non mostrarono la mia opera in tivù, non che io sappia, però mi mandarono a casa una bellissima casetta di carta da montare: la strafamosa, nonché ambitissima, casina di Giocagiò. Tipo quella della foto, ma con il tetto rosso.

Considerate anche che, per citare Henny Youngman, io in quei tempi abitavo così lontano che il postino mi spediva le mie lettere.

Immaginate quindi la mia incredula gioia quando ho ricevuto - a domicilio! - la casina da montare.

Beh, l'ho montata e l'ho piazzata sull'armadio, di modo che potessi vederla quando andavo a letto e quando mi svegliavo.

Estremizzo e semplifico, ma è stata quella casina -  con la complicità di mia mamma - a farmi capire che nella vita tutto è possibile.

1 marzo 2023

Se non c'è gioia è tutto inutile - (On Writing - S. King)

On writing è zeppo di perle, alle quali puoi ispirarti, o aggrapparti. Oppure puoi sorriderne o farne scrupoloso tesoro. Eccone alcune, quelle che preferisco:

La regola fondamentale del vocabolario consiste nell'usare la prima parola che vi viene in mente, se è adatta e efficace.

Il miglior verbo dichiarativo è "dire". Lui disse, lei disse, Bill disse, Monica disse.

Se volete diventare scrittori, dovete leggere e scrivere un sacco. Che io sappia, non ci sono alternative o scorciatoie.

All'autore serve un luogo tutto per sé. Finché non ne scoverete uno, vi sarà difficile prendere sul serio la vostra recente decisione di lavorare sodo.

E di che diavolo scriverete? Ecco la risposta: di che cazzo vi pare. Davvero, a patto che diciate la verità.

Un contesto abbastanza forte rende superflua qualunque discussione sulla trama.

A scuola tutti noi abbiamo incrociato degli sfigati; se delineassi alla perfezione i miei, in parte bloccherei il ricordo dei vostri, rischiando di inficiare il legame di mutua comprensione che ambisco a instaurare tra noi. La descrizione nasce nella fantasia dell'autore, ma poi dovrebbe germinare in quella del lettore.

Comunque non è l'ambientazione a farla da padrone, ma sempre e soltanto la storia.



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