21 agosto 2013

Vecchi si diventa

T'hai voglia a dire che la vecchiaia è uno stato d'animo, c'è una componente anche fisica, invece, pure se magari non preponderante.
È cosa buona e giusta, alzare l'asticella dell'età che dovrebbe delimitare l'inizio della vecchiaia, in avanti, almeno un anno, un mese o un giorno più avanti rispetto alla nostra di età.
Epperò io volevo individuare un momento più oggettivo che mi facesse accettare l'idea di essere vecchio nel fisico, e questo indipendentemente dalla mente cazzeggiona che ancora potrò avere.
Quanto al lessico, anziano proprio non mi piace, non mi piace essere chiamato dislessico se sono solo zuccone e non mi piace essere chiamato strano se sono cretino. E se avrò in sorte di diventare vecchio (ah perché, non ve l'ho ancora detto, ma per adesso non lo sono, ho superato il test!) così voglio essere chiamato.
Ebbene sarò vecchio quando non riuscirò più a lavarmi la schiena da solo e senza l'ausilio dell'apposita spazzola. Voglio dire che finché le giunture mi permetteranno, entro una soglia di ragionevole sforzo e/o dolore, di raggiungere con le sole mani ogni singolo centimetro di pelle della mia fottuta schiena (da sotto, da sopra, di lato, di destro, di sinistro, ecc.) mi considererò giovane.
Voi pensatela un po' come volete.
E fate il test ora che andate in doccia.

20 agosto 2013

Twittura mista: #cinearcaici

Prendete un titolo di film e rendetelo arcaico. Arretratelo nel tempo di un anno, un secolo, un'era geologica, ed ecco quello che può saltare fuori:

L'affaccio sul patio

1667: fuga da New Amsterdam


I suoni gutturali che non ti ho detto

Camera con MS-DOS 3.30

12 spanne sopra il cielo

Littori su Marte

Salvate il lanzichenecco Ryan

Avanti Cristo c'è posto

Chiedimi se sono fenicie

Biga Driver

Continuavano a chiamarlo III

Un patrizio piccolo piccolo

Io sono saga

C'era una volta in fuori dalla mappa

Asciolvere da Tiffany

Lotta greco-romana panda

Pterodattili di rovo

Tre sul triclinio


E quelli di alcuni twitteri:

Toga! Toga! Toga!
@albanocolmo

Préhistoire d'O
@MxTrulli

Arancia Manuale
@Ninninedda

Sotto la tunica niente
@pmiele0

Mammut ho perso l'aereo
@mikydefra

Sumeri per sempre
‏@GianlucaForesi

Icaro diario
@marrpiga

Catilina va in città
@caro_viola

Ratto di forza
@overlooki

Il paziente britanno
@myrtlejuice

Ava tar
@LupuUlula

Alla ricerca di Remo
@ilmarziano1

La quadriga infernale
@francofri

I soliti iloti
@LuigiScebba

Mignon è ita
@caro_viola

La versione di Barney e Fred
@Fiorenzosss

13 agosto 2013

Il gioco dei film

Da 3 a ennemila giocatori.
Materiale necessario: un dizionario dei film, penne e fogli di carta.
Dopo avervi allietato con sfiziosi giochetti da lanciare quando state in macchina con la figliolanza, tipo schiaccia il sofficino o panda gialla, vi parlo di un passatempo più da grandi.
È il mio gioco da tavolo preferito, da sempre, dal mio primo Mereghetti del 1993. Ve lo spiego perché è semplice e perché non c'è un gioco più divertente - tra quelli che si fanno con i vestiti addosso, intendo - per passare una serata.
Che tu sia un cinefilo o no non fa differenza, solo la fantasia ti servirà, ma nemmeno tanta, alla fine.
A girare uno tiene il dizionario dei film e gli altri partecipano. Colui che ha il dizionario sceglie un film pescando più o meno a casaccio tra le migliaia di titoli raccolti e poi ne legge la trama, o parte di essa.
Es.: Quattro persone, si introducono di nascosto nel laboratorio segreto del dottor Diabolo. Tra invenzioni e strani macchinari ognuno di loro ha la visione di ciò che succederà se non saranno in grado di porre un freno alle loro passioni.

Magari la legge pure due volte, se qualcuno lo chiede anche tre.
Ogni giocatore a questo punto deve lavorare di fantasia e attribuire un titolo allo straccio di trama letto. I titoli che i giocatori s'inventeranno verranno trascritti in segreto su un foglietto e consegnati a chi conduce la mano, cioè colui che ha letto la trama, che aggiungerà ai titoli inventati il titolo vero scritto di suo pugno. Poi mescolerà i foglietti attribuendo loro un numero (anche al suo col titolo vero) e li leggerà alla platea, in maniera più asettica possibile (vietato ridere e/o inciampare nella lettura per non svantaggiare nessuno!).
Es.:
1 - Cuore cattivo
2 - Il giardino delle torture
3 - Futuro per quattro
4 - Il ritorno di Dottor Diabolo
5 - Passione maledetta
6 - I frutti del male
7 - Belfagor alle crociate (un cretino c'è sempre n.d.h.)

E qui viene il bello. I partecipanti a questo punto cercano d'indovinare il titolo vero tra quelli letti e scrivono il numero corrispondente su un foglio, quando tutti hanno scritto si dà lettura dei numeri. Come si assegnano i punti? Chi conduce il gioco e ha letto la trama (come detto si fa a turno) ha la possibilità di fare 1 punto se nessuno azzecca il titolo vero. Tra gli altri concorrenti ognuno farà 1 punto se indovina il titolo vero e ogni volta che il suo titolo falso viene votato. Sta qui la vera soddisfazione, essersi inventati p.e. "Futuro per quattro" e sentire che il numero 3, appunto, viene votato come titolo vero dagli altri concorrenti.
Buon Divertimento!
In realtà la fantasia non è tutto come dimostra un episodio rimasto storico nella nostra cerchia d'amici. Venne letta una trama di quelle banali, come spesso succede, forse di un lui e una lei, qualcuno che s'innamora e qualcuno che muore, e noi tutti lì ad inventarsi il titolone. Tommy, invece, si limitò a prendere spunto da una bella scatola verde di biscotti comprati all'IKEA che faceva mostra di sé su un ripiano alto del mobile del salotto e scrisse semplicemente: Gille.

Il suo titolo fu votato da tutti e lui diventò l'eroe della serata.

p.s. il titolo vero nell'esempio è questo (bianco su bianco):
Il giardino delle torture.

6 agosto 2013

Suca

Ho sempre corso, anche se così, un po' alla buona.
Sulle mie vecchie agendine ho ancora segnati i tempi che facevo nei vari percorsi attorno a casa negli anni in cui beltà splendea.
Poi, quel semino che pure dentro me c'è sempre stato - dai tempi in cui mi allenavo per fare Il Passatore e una frattura al malleolo mi salvo da morte certa - non era più germogliato.
Ma dove non poté la forza di volontà poté il luogo. E ritrovarsi in ferie in pieno parco di Rimigliano e poter distendere la falcata nei sentieri della pineta tra Baratti e San Vincenzo è stato un attimo.
Sveglia alle 7,30 ogni mattina, e già questo era un bel punto di partenza, e via riattivando una muscolatura letargica, su su, piano piano, intervallando corsetta e camminata.
E poi 'na App ganziale, RunKeeper, è un'applicazione che installi con funzioni gratuite più che sufficienti per uno come me e consuntiva i dati del tuo allenamento: tempi, distanze e calorie bruciate. Poi le tiene lì in archivio e t'incentiva a fare meglio. App, come ce ne saranno mill'altre immagino.
Certo che era faticoso, nonostante i pini e la frescura, faticosissimo specie nella prima metà del tragitto, fino alla panchina di metà percorso (da cui foto e titolo) dove ci fermavamo a rifiatare e a fare un po' di stretching. Arrivare a metà dell'impresa e buttarsi sulla via del ritorno, ché il ritorno è sempre più veloce chissà poi perché, era il vero obiettivo e il "suca" a pennarello era la nostra boa e un po' la nostra salvezza.
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