30 settembre 2013

È morto il Kindle viva il Kindle

Solo per dire che l'assistenza di Amazon merita le 5 stelle.
Che hanno fatto? Niente, solo il loro dovere, direi, ma l'hanno fatto benissimo.
Presto e bene questa volta stanno insieme.
Una parte dello schermo del mio ebook reader si era incancrenita in un'immagine fissa non scardinabile nemmeno con l'hard reset (tieni premuto 20 secondi il tasto e mangia prega ama, ma nulla di fatto) e allora ho attivato l'assistenza.
Mi hanno chiamato, mi hanno chiesto il nome utente (che ovviamente non ricordavo), hanno raccolto la descrizione del danno e fine.
Tre giorni dopo avevo il nuovo Kindle, con tutti i miei documenti recuperabili con un clic, in sostituzione del vecchio e con precise istruzioni per la restituzione a totale carico Amazon del dispositivo guasto.
Alla Posta ci son dovuto andare io, questo è l'unico neo.

27 settembre 2013

La partita di pallone (1)

Registrare la partita per poi vederla a comodo non è la stessa cosa che vederla in diretta.
Una volta, davanti al fenomeno calcio potevi distinguere la donna perché era colei che ti chiedeva Dove sono? oppure perché non conosceva la regola del fuorigioco. Adesso è quella che non arriva a comprendere l'enunciato di cui sopra.
Intanto è arduo arrivare all'orario in cui puoi sederti comodamente sul divano e dare il play alla registrazione senza sapere il risultato.
Poi, se la squadra per cui tifi è quella della tua città, i chiacchiericci della domenica pomeriggio sono intrisi di mezzi commenti e da qualunque parte tu sia, perché da qualche parte in pubblico sarai pure, metti una sagra, metti l'Ikea, metti le terme, ci sarà qualche cazzone con lo smartcosoplus1gmt) o un cavernicolo colla radiolina che urlando o inveendo darà la stura alle tue derive interpretative che, comunque, ti rovineranno il pomeriggio e delle quali cercherai applicazione a posteriori davanti al match (Gol? Vuoi vedere che l'annulla, sennò perché quel tizio smadonnava).
E se la squadra gioca in casa? Tu torni bel bello dal tuo picnic a Villa Demidoff quando passa una cabrio con un demente in piedi, solitamente non il guidatore, che ha una bandiera legata al collo in segno di giubilo. Valla a guardare adesso la partita, sai che soddisfazione.
Ma anche, ammesso e non concesso, che tu riesca ad appagare il tuo bisogno d'ignoranza, al costo di trascorrere un pomeriggio in isolamento evitando come la peste i gruppetti maschili i bar e altre forme di vita sociale attaccabili dal germe pallone, e al via della partita tu sia nella condizione ideale di visione, il problema vero e insormontabile sta nel fatto che ciò che ti appresti a guardare è già successo.
Un film è un film e, per quanto tu possa assistere alla sua prima mondiale, è già stato diretto, girato e montato. Così resta. Ma un incontro di calcio in diretta no, deve ancora sbobinarsi davvero e se, per esempio, ti fischiano un rigore contro puoi sperare, pregare, invocare il tuo dio, o il laico artefice dei destini del mondo, puoi cercare di sovvertire la trama con la forza del tuo pensiero pure se non sei Uri Geller. Puoi inginocchiarti davanti allo schermo e implorare che quel tiro finisca alle stelle a far compagnia alla palla di Roby Baggio a Pasadena (ma lo vogliamo dire che prima di lui avevano sbagliato dal dischetto anche Baresi e Massaro? E diciamolo!).
Puoi influire, ecco.
E invece se te la sciroppi registrata hai l'arrendevolezza dell'impotente, la mesta consapevolezza di chi nulla può e, al cospetto del rigore contro, sai perfettamente che ci sarà stato un tifoso avversario, da qualche parte di mondo in uno stadio o in salotto, che, mentre tu ti districavi nei labirinti svedesi tra una Billy e un'Expedit (2), si sarà inginocchiato deferente al dio del calcio nell'orazione fai entrare questo pallone.
E allora, da' retta a me, vattene pure all'Ikea e non programmarla nemmeno la registrazione, e al primo neandertaliano che incontri con la radiolina all'orecchio e l'auricolare rosa sporco chiedi quanto stanno e va bene così.

(1) Rita Pavone (5) s'è rifatta tutta e i miei colleghi hanno promosso la mozione riportiamola tra le Xabili (3).
(2) L'Expedit è il paradigma della bellezza, è l'auspicato incontro della semplicità con il gusto, è la liberazione dello spazio nel tempo, è la perfezione della linearità e dell'essenza. L'Expedit è per l'arredamento ciò che uno spaghetto al pomodoro è per la cucina e quello che un racconto di Carver è per la letteratura. È l'amore per la tua compagna di banco, è l'erba verde di un prato alpino, è un pallone di cuoio da pigliare a calci. (3)
(3) Sto (ancora!) cercando di venire a capo di Infinite Jest e sono nella mia fase note. (4)
(4) Vedi nota 3.
(5) A casa mia giocavamo con le somiglianze, mia sorella era Rita Pavone, mio padre era Claudio Villa e mio zio era Pippo Baudo. Invece mia mamma, devo dirlo, mia mamma era Nicoletta Orsomando.

23 settembre 2013

Passa le corse

Era il nonno Gigi di solito che, dalla sua postazione domenicale privilegiata in terrazza, in attesa dei ragazzi che portavano L'Unità, veniva dentro e dava l'allarme.
Passa le corse, diceva. E basta, poi tornava fuori e s'appoggiava alla ringhiera.
Noi ci si girava voce coi vicini e ci s'assiepava sul ciglio della strada che ancora c'eran le moto coi clacson e gli addetti a sbracciarsi per fermare le macchine in controsenso.
Non ci sedevamo sul paracarro ma era come se.
Poi però di corse ne son passate sempre meno o forse non ci abbiamo più fatto caso, o è dipeso dal fatto che il nonno Gigi non c'era più, non so, e comunque se n'è andata anche la poesia.
Son tutti drogati si sente dire e, per quanto bene ne vuoi pensare, le nefandezze che vengono fuori sono sempre più evidenti. Restano dei ricordi guasi antichi incastonati in una parvenza di fatica vera, di fatica onesta, anche se magari era solo un problema di scienza non ancora al passo con il doping del tempo.
Ma questa settimana passa le corse a Firenze e, che te ne freghi o no qualcosa del ciclismo, l'affare finisce che ti tocca, almeno per le ripercussioni sul traffico.
In attesa del grande picco sportivo di domenica prossima, oggi la città era messa alla prova dalle prime gare in giorno feriale, con chiusura di strade, sensi invertiti, semafori temporanei e cartelli di deviazioni coatte ad ogni incrocio.
E quindi tutti ci siamo attrezzati, ancora tristemente memori della nevicata di due anni fa che paralizzò la città, con viaggi più o meno intelligenti, per affrontare l'inferno.
L'utilizzo dei mezzi privati è stato ottimizzato, gli autobus stipati, i treni urbani addirittura riscoperti e le ciclabili - cristo le ciclabili! - strapiene che pareva di stare ad Amsterdam.
E durante la giornata? Un silenzio irreale, un piccolo e insperato paradiso. Vie libere da auto, un formicolìo di pedoni e di paraciclisti dappertutto. Si guardano in giro, scrutano le strade transennate pronti a diffondere viralmente la voce: Passa le corse.
Oh Renzi, altro che brontolare, a noi i mondiali di ciclismo tu ce li devi organizzare tutto l'anno a diritto.

17 settembre 2013

La Piccola Bellezza

In attesa di un metablog potremmo provare con un metapost.
S'era ipotizzato una volta di scrivere un pezzo, chi ne aveva voglia, rubando un titolo da un altro blog. Ecco, la situazione si è creata e potrebbe girare anche attorno alla stessa tematica, volendo, ovvero le piccole gioie della vita.
Non l'amore, i soldi, il sole che batte o la Fiorentina, no, quelle piccole, quelle che ti devi impegnare per definirle e comprenderle appieno.
Come aveva promesso, Bastian Contreras, dalle sue stanze di Nati per Pareggiare ha dato la stura e io vedo di proseguire.
Chi vuole aggregarsi non ha che da partorire un post a casa sua.

La pasta che lievita. Vedere il canovaccio che si alza sospinto dalla forza dell'impasto e scoprire la confortante slabbratura della croce incisa a priori sulla palla.

Il telefono che non suona quando ti siedi al tavolo della cena. Niente Andrei di teletù, niente sorelle siete a cena?, niente amici dispersi nel mondo del quando ci vediamo, niente.

La casella posta in arrivo vuota. Quando tutte le mail sono archiviate ammodino, anche se dura un attimo.

I fili nuovi dell'erba che spuntano su dalla terra dopo la ripiantumazione del prato. Piccoli.

La carezza rubata a un gatto di strada. Sai di quelli titubanti che fanno un passo verso di te e tre allontanandosi, di quelli che vorrei ma non posso, di quelli che hai un minuto per conquistarli e lo fai chinandoti, lentamente senza scatti, stendendo una mano e offrendo le dita per una grattatina sottomento.

Il pigiama caldo di termosifone nelle serate invernali.

Un gol a biliardino realizzato con la mediana. ____________________________________________________

16 settembre 2013

Oratorio di Santa Caterina delle Ruote

Mi sento molto Miss Fletcher stamattina, seppure non riuscirò manco a legarle un mocassino, mentre mi accingo a lasciare su questo vello testimonianza degli eventi mirabili e tremendi a cui in gioventù (ieri) mi accadde di assistere.
L'Oratorio di Santa Caterina delle Ruote è una perla del mio comune (Bagno a Ripoli) dove ieri, appunto, si è tenuto un evento legato all'inaugurazione di una mostra pittorica dedicata anche a Francesco Granacci.
Granacci, fatevi conto, che è il Robben che nasce nell'epoca dei Messi, dei Cristiano Ronaldo e degli Iniesta. Bravo, ma storicamente non se lo può cagare nessuno. Se la doveva vedere coi calibri di Michelangelo e Raffaello e, per quanto fosse in gamba, in pochi lo ricordano.
Bagno a Ripoli ovviamente sì, che gli ha dato i natali.
La cornice della mostra, in questo caso valeva il quadro, infatti l'Oratorio di Santa Caterina è una perla nel verde, affrescato tra l'altro da Spinello Aretino, da poco restaurato al suo splendore ed eletto da me medesimo come location per il mio terzo, ma solo eventuale, matrimonio.
Tutto questo è stato condito con un concerto di musica tradizionale emiliana, e non solo, dei Bonanot Sunador, che ha degnamente introdotto e accompagnato la serata con pregevoli spunti di folklore e cultura.
Dall'Arte si Riparte, questo l'ambizioso slogan scelto dal comune per una serie d'iniziative che varrà la pena di seguire, anche se, auspicabilmente, senza France, il quale s'è sparato un'ora di sonno con la testa poggiata a un tavolino in ferro battuto che quando s'è tirato su c'aveva i ghirigori stampati in faccia.
Alla fine è andata penalizzata solo la parte ricreativa con il picnic sull'erba fortemente sconsigliato da uno scroscio battente di pioggia che pareva d'essere a Frittole.

13 settembre 2013

Cotolette alla milanese

Se esistono le cotolette alla milanese è perché qualcuno prima le ha cotoscritte.
E dov'è che si cotoscrive a Milano? Dov'è che si apprende l'arte d'impanare le parole e di dorarle, per poi portarle in tavola e servirle con un'insalata fresca e uno spicchio di limone?
S'impara qui , da lei, dalla nostra mentoressa, al Centro Studi Albatros.
(da Lunedì 3 ottobre)

È lei che c'imparò ha scrivere ha tutti noi, non andate da un'altro, fatela felicie. Premete sull'accelleratore della vostra creatività imparando a spadroneggiare la lingua itagliana. Presto: mancano solo un pò di giorni all'inizio!

12 settembre 2013

A Domanda Rispondi - Special Edition 2

Sì lo so che è tardi e già tutti avete comprato il diario per i vostri ragazzi studenti, ad ogni buon conto è uscita l'agenda di Comix 2014. La Linea è rappresentata con una paginetta di Domande/Risposte al 26 giugno 2014, giorno nel quale le agende scolastiche saranno già state buttate tutte.
(Il concorso "Vinci un'agenda di Comix" quest'anno non andrà in onda causa mancanza di fondi)

Scuse per fare amicizia con una ragazza in sala giochi?
Vedendoti ho provato la stessa sensazione di quando ti scende un rosso a tetris.

Ragazzi sapete dirmi se all'università di Teramo c'è la facoltà di tecnologie agro-alimentari?
Non esiste Teramo.

Rimanere incinta senza penetrazione?
Se non è passato l'arcangelo per me è "no".

Mentre fate fiky fiky, la vostra ragazza interrompe tutto per guardare il cell, che fare?
Toglile la vibrazione.

Consiglio film che lascia il segno?
Zorro, in 3d.

Qualcuno ha trovato benefici nella pressoterapia?
Almeno è vicino a casa.

Perché non riesco a vedere i video su youtube?
Perché ne hai guardati troppi su youporn.

Qual è il telefono cellulare piu semplice?
Quello scarico.

Ho 22 anni e da almeno 2 ho grandi problemi di concentrazione e di memoria, che fare?
Avevi già postato la domanda ieri. E l'altro ieri.

Aiuto Urgente!!! Compiti di matematica su polinomi?
Ma secondo te... se sapevamo i polinomi stavamo qua?

Sto cercando di dimagrire almeno di 10 kg. La corsa è efficace?
Certo, corri a farti un'addominoplastica.

È normale che il mio gatto mi morde e mi graffia continuamente?
Sì, se sei un topo.

Come si organizza un matrimonio gay?
Il costo del pranzo viene diviso dai due padri della sposa.

Voglio sapere la vostra personalissima opinione/ipotesi, cosa credete che ci sia dopo la morte?
Il funerale.

Sport simile al wrestling?
Il matrimonio.

Quale ninna nanna ricordi della tua infanzia?
Dormireee!

Rimedi naturali per la cellulite?
Pantaloni lunghi.

11 settembre 2013

Come un Rocky de noantri e senza felpa

Il minaccioso profilo della Pietraia bucava le brume di un mattino piovigginoso e ignorante. Non si tratta della parete Rupal, ma è pur sempre una salita stroncagambe che, affrontata correndo, può mandarti un bel po' in affanno. Ero al momento del mio massimo recupero e mi preparavo a buttarmi su per la terrifica ascesa sterrata, con tutte le gravi difficoltà del caso, prendevo fiato e cercavo di distendere bene i passi per rilassare il piriforme. Ed ecco che il cavolo di GPS, com'è come non è a qualcosa di positivo servirà pure lui, deve aver dedotto, da dove stavo, che era giunto il momento di darmi una mano. E così presumo che si sia messo in contatto con radio Capital - perché ascolto radio Capital, ve l'ho detto? - e da lì mi hanno veicolato in cuffia i Dire Straits che hanno disteso per me, lungo tutta la Pietraia, il loro tunnel d'amore stimolandomi e spingendomi guasi, su fino in cima, in trionfo come Rocky a Philadelphia al culmine dei 72 gradini dell'Art Museum: un Rocky de noantri e senza felpa, in cima alla Pietraia.

5 settembre 2013

Piriforme dove sei?

Da un recente sondaggio emerge che solo 2 persone su 100 sanno cos'è il piriforme e solo una sa pure dov'è. È quella che ce l'ha infiammato/irrigidito/ipertrofico.
Ora per colmare questa lacuna sulle vostre conoscenze anatomiche, cari i miei 98+1 che non sapete cos'è/dov'è quest'affare ci sono qua io.
Qui ve lo spiega Albanesi che cos'è questo muscolo, perché d'un muscolo si tratta, e vi fa pure un excursus sulla sua sindrome, quella del piriforme non quella d'Albanesi.
Il dolore che provoca è affine alla sciatalgia, anche perché sta a contatto proprio col nervo sciatico, ma è più circoscritto; in soldoni la zona del gluteo. Perché lì sta, all'interno della mela, quasi irraggiungibile al tatto, anche a quello di un buon fisioterapista.
Tra le varie cause che dovrebbero dissuaderti dal correre, oltre all'età, pure se ti lavi la schiena a tutto tondo, ci sta il fatto della contronatura del movimento, come si dice da più parti, e ci sta pure l'irrigidimento o l'infiammazione di 'sto benedetto piriforme.
E diciamoglielo a Speaker che anche lui ce l'ha il piriforme e la sua sciatalgia potrebbe essere altra cosa.
E ora, io che c'ho i dottori un po' come il fumo agli occhi e mi curo grazie al dottor gugol e allo specialista iutùb, oltre a pedissequamente seguire le dritte di Melusina, quando me le dà - sempre sia lodata - ho cominciato con questi esercizi di stretching, dovrebbero far bene, sicuramente meglio dell'aulin che mi avrebbe prescritto il mio caro medico condotto, prima di stringermi mollemente la mano e liquidarmi col suo Auguri!

Avvertenze: questo post non ha alcuna valenza terapeutica, al persistere del dolore consultare un medico.
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