26 febbraio 2016

Delle cose inspiegabili

Pappagallo: una pippa a Vivo o Morto
Ve lo ricordate Samuele Bersani in Freak che chiedeva:

Hai più pensato a quel progetto
di esportare la piadina romagnola?

Beh, diciamolo era una grandissima idea e non si capisce perché ci sia voluto così tanto a far arrivare un prodotto decente nei supermercati di tutta Italia.
Io, che sono un piadinofilo della prima ora, per soddisfare il mio smodato bisogno avevo messo su una sorta di piadinodotto composto da persone e passamani vari che dalle Piade della Lella a Rimini portava dritto al mio frigo.
Certo non era una fonte che si alimentava quotidianamente, ma una volta al mese poteva bastare (ne compravo una ventina).
Ora è tutto più semplice, ma lo stesso non si spiega quel buco temporale enorme in cui i non Romagnoli hanno dovuto vivere - sempre che fosse vita quella! - senza piadina.

Una premessa un po’ lunga per introdurre l’inspiegabilità delle cose, di certe cose.
Chi ha una certa età si ricorderà di cosa ha rappresentato il Formaggino Mio per i bambini degli anni ’70. Adesso è solo uno dei tanti formaggi spalmabili, ma allora, grazie a degli straordinari gadget, era un vero prodotto di culto tra i più piccoli.
La confezione da 3 dei formaggini era incellofanata e regalava un pupazzetto plasticoso (crusca piglia nota!) e internamente gommapiumoso (crusca piglia nota 2!) che era la gioia di ogni bambino, oltreché un fortissimo incentivo alle vendite.
Per spiegare ai più giovani i pupazzetti, ovviamente diversi in ogni confezione, diciamo che potevano essere insaponati sul retro e appiccicati alle mattonelle del bagno – questo era ciò che proponeva la reclame – ma, di fatto, potevano (dovevano!) essere collezionati e adoperati per una milionata di altri giochi.
Da me ci si giocava a Vivo o Morto, funzionava così:
Si pigliavano tutti i pupazzetti, ne avevo una borsata, e si lanciavano in aria, quelli che cadevano mostrando il dorso erano morti e si eliminavano dal gioco, quelli che cadevano a faccia in su, dalla parte colorata restavano in vita e venivano di nuovo lanciati per aria fino ad un Ne resterà solo uno  highlanderiano ante litteram.
E al vincitore veniva attribuito un punto, su un quadernetto dove erano riportati i nomi di tutti i pupazzetti (e no, non ce l’ho più).
Potevamo anche bonariamente scommettere su chi avrebbe vinto o su chi, come sempre, avrebbe fatto schifo (Pappagallo!).
I personaggi? Erano svariati, si andava dai disneiani a Braccio di Ferro & Co, dagli animali a Tex Willer e Kit Carson, tanto per fare dei nomi.
Pensate che un mio amico e compagno di scuola, ancora oggi quando m’incontra mi dice quanto si divertiva a giocare a Vivo o Morto, aggiungendo che lo farebbe ancora (sì, anch'io).
L’inspiegabilità sta nel fatto che questa cosa non riparte.
Nonostante dietro ci sia ancora tutto un giro di collezionisti e maniaci.
Guardate come hanno corso i bambini dietro ai Rollinz di Star Wars, cavolo, con i pupazzetti del Formaggino Mio impazzirebbero.
Ma niente, i signori del Formaggino Mio non ci sentono.
Ehi, c’è qualcuno in casa? Siete della cazzosa Nestlé? Eppure dovreste essere vispi, si dice in giro, pure troppo!
Vi fanno schifo i soldi? Questo, questo non credo!
Allora dormite proprio, cristosanto… Sveglia!!!

E mi sono interrogato spesso in questi decenni apupazzinici (crusca piglia nota 3!) del perché un fenomeno così mitico non sia stato riproposto. Pure la 500 hanno rimesso in produzione, pure il Winner Taco!1!!!1!1!!!

L’unica spiegazione potrebbe stare nel fatto che fossero pericolosi.
Ehi, bambini degli anni settanta, non è che vi siete ammazzati ingoiando giù pupazzetti come fossero lingue di gatto?
O magari vi ci siete tagliati le vene con quel bordino leggermente in rilievo che saldava il fronte con il retro?
Bastardi, fosse colpa vostra!

p.s. 'zzo c'è pure La Guida Illustrata per i collezionisti a 30 euri. Se non sapete cosa regalarmi a Natale...

22 febbraio 2016

Scrivere un post con un sacco di contatti for dummies

Guardate, è semplice, per prima cosa scegliete un argomento, possibilmente un argomento in cui siete ferrati, o in merito al quale possiate dispensare consigli, o almeno un argomento sul quale possiate esprimervi con una parvenza di cognizione di causa, o magari può andar bene anche un argomento del quale non sapete un emerito se intendete fare una cosa ironica o spassosa, anche se può non essere semplice mi rendo conto.
Per esempio io decido di scrivere un post su come si scrive un post che farà un sacco di contatti.
Ovviamente non ne so mezza e quindi la butto un po’ sull’ironico ma nemmeno tanto perché a guardare bene una cosa la so, la vedo dalle statistiche. Aggiungete al vostro post un bel “for dummies” e i contatti fionderanno giù come rena.
Sì, d’accordo, potreste scrivere anche tette o spingervi ancora oltre ma poi quelli che vengono per le tette o per l'ancora oltre e non lo trovano potrebbero incattivirsi e commentare duramente, invece col for dummies vi pigliate i contatti senza esporvi sessualmente.
Del perché ci sia questa ricerca di consigli per i dummies non è noto, ma che ci siano persone che sanno di non sapere è comunque confortante.

17 febbraio 2016

5 (cinque) cose




5 cibi che mangerei in capo a un tignoso
  • Piada squacquerone e rucola
  • Spaghetti aglio olio e peperoncino
  • Pane burro e marmellata
  • La pizza di Pizzaman
  • Fiori di zucca fritti in pastella

5 cose che odio fare
  • Leggere le istruzioni
  • Ascoltare gli integralisti (in ogni campo)
  • La fila alla Posta
  • Programmare il termostato
  • Il cambio di stagione

5 sportivi anni ’70 che avrei voluto essere
  • Gigi Riva
  • Gustav Thoeni
  • Adriano Panatta
  • Niki Lauda
  • Bob Morse

5 film che guardo ogni volta che li passano
  • Pulp Fiction
  • Notting hill
  • Una giornata particolare
  • Toy Story
  • Love Actually

5 libri che mi sono piaciuti in 5 età diverse
  • Le avventure di Tom Sawyer
  • L’ombra dello scorpione
  • Alta fedeltà (questo potevate immaginarlo)
  • Il giovane Holden
  • Underworld 

5 donne famose che avrei voluto sposare ma non gliel’ho ancora mica chiesto

5 attori che non ce n’è

5 cose che non avrei dovuto fare
  • Ragioneria
  • Tirare su un blog
  • Quella maionese
  • Scommettere 50 euro su Karlovic
  • Chiederle se si voleva mettere con me

5 cose che dico spesso
  • Non scherziamo!
  • Carogna bigia
  • E quindi?
  • Te t’hai visto un bel mondo!
  • Ma che se’ grullo davvero?

5 colleghi che lasciamo perdere
  • Quello che non paga mai il caffè
  • Quello che ti sorpassa in corridoio per andare in bagno
  • Quella che ce l’ha solo lei
  • Quella che non saluta
  • Quello che ti guarda nei cassetti quando non ci sei

5 lavori che avrei voluto fare (ho fatto)
  • Astronauta (muratore)
  • Giornalista sportivo (benzinaio)
  • Critico cinematografico (venditore porta a porta di pentole)
  • Maestro elementare (fornaio)
  • Scrittore (programmatore)

5 cose in cui sono bravo (sono negato)
  • Orientarmi (cantare)
  • Il Decathlon (suonare)
  • Cazzeggiare pallido e assorto (ballare)
  • Il calembour (parlare in pubblico)
  • Fare il nodo ai piccioli di ciliegia con la lingua (la calligrafia)

16 febbraio 2016

Il magico potere del riordino della casella di posta

Bei tempi quando arrivavano tre mail al giorno.
Era quasi una gioia, mi ricordo. Le aspettavi, le leggevi, le studiavi.
Talune le mandavi pure a memoria.
Poi, come spesso accade, il fenomeno ci è sfuggito di mano e adesso è lì, privo di ogni seppur minimo controllo, pronto a esplodere in un big bang termonucleare globale capace di ammazzarci tutti.
O di riportarci all'età della pietra, il che, dal nostro punto di vista, sarebbe certo auspicabile.
In ufficio ormai la comunicazione avviene esclusivamente per email o per chattini. Pure il telefono fisso versa in uno stato di pseudo abbandono. Va così che le mail si accumulano paurosamente nella casella di posta in arrivo e nella casella di posta inviata. Ma non puoi tenercele per sempre, ci sono limiti di spazio.
Sicuramente ci saranno quelli bravi che manco le fanno posare già le hanno archiviate nella cartella deputata per argomento, ma se tanto tanto siete un po' cialtroni tipo me, vi troverete dopo qualche giorno con le caselle zeppe di mail la cui razionale archiviazione, anzi, il solo pensiero di questa, vi manda in ciampanelle.
Prima ci ho provato dedicandoci un'ora al venerdì.
Poi il pomeriggio del venerdì.
Poi tutto un venerdì.
Quindi ho cambiato sistema, mollando l'onerosissima archiviazione tematica e passando a un'archiviazione per mittente/destinatario, buona solo se siete in grado di ricordarvi chi vi ha mandato quella determinata mail. Non per me quindi.
Alla fine gliel'ho data su e la cosa mi fa stare - per adesso - talmente bene che ho sentito il bisogno di scriverlo qui: da qualche giorno archivio i miei documenti di posta elettronica solo cronologicamente, per anno e per mese, con buona pace di tutti quelli che non riuscirò mai più a ritrovare.
Del resto quando la tipa giappo, quella del riordino, mi ha indotto a buttare 18 maglioni in una sola volta, mica è venuta poi a chiedermi dove li avevo messi.
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