25 giugno 2021

UEFA UEFA ma che scocciatura (*)


Abolita la regola del gol in trasferta che vale doppio.

Finalmente, anche se era tenero mio babbo quando si guardavano le partite di coppa insieme. Quante domande mi avrà fatto su questi strabenedetti gol in trasferta!

Eppure il mercoledì dopo si era daccapo, un po' come quando a me a lavoro tentano di spiegare l'organizzazione a matrice, non ce la posso fare.

All'inizio anch'io avevo confuso - ma avevo 9 anni! - probabilmente perché fu mio padre a spiegarmi quel gol che il Cagliari in Coppa dei Campioni contro l'Atletico Madrid subì a causa di una mezza papera di Albertosi: Vedi erano 2 a 0 e ora sono 2 a 2.

Ma, al di là del fatto che a tutt'oggi la regola è inconcepibile per molti di quei fruitori spot del calcio in tivù, a me un po' dispiace.

C'ero affezionato, ecco, l'avevo accettata per quello che era - una regola - e mi andava bene così.

Non so se è sintomo di anzianità, forse sì, ma tutte queste regole del calcio che cambiano continuamente mi lasciano perplesso.

Il fuorigioco, i falli di mano, la rimessa dal fondo... è tutto così fluido che sempre più spesso rinuncio a capire.

Io mi immagino la Federazione Internazionale degli scacchi, a Reykjavík nel 1972, che si presenta da Fisher e Spassky e dice: Ragazzi, da oggi il cavallo non salta più sopra gli altri pezzi, l'arrocco si fa con l'alfiere e i pedoni non possono più mangiare la Regina (questa è per la superlega).

Sai che pernacchione!

 

(*) Solo i sorcini di Bennato, gli edoardini, leggeranno un'altra cosa.

23 giugno 2021

Kitty e compagnia


L'ottava vita di Nino Haratischwili (trad. Giovanna Agabio) è un piccolo capolavoro e si merita 4 carver pieni. Dal titolo del post si capisce qual è stato il personaggio che più ho amato di tutta la famiglia Jashi.

Sono contento di averlo scovato e di averlo più volte consigliato, è uno di quei romanzi che ti restano dentro per un bel pezzo, anche perché è piuttosto lungo e leggendolo abbiamo tutto il tempo per lasciarsi avvolgere dai luoghi e dai personaggi.

Riporto sotto una frase che mi ha colpito - non so bene se è originale- anche perché in questo periodo della mia vita, dovendo sgombrare una casa e una soffitta, ho scoperto quei gruppi facebook "te lo regalo se lo vieni a prendere" e mi stanno dando grandi soddisfazioni.

Cosa c'è di più gratificante degli occhi scintillanti di un ragazzo che viene a ritirare una bici sgangherata per rimetterla in sesto?

La frase:

Ciò che metti via è perduto. Ciò che regali sarà tuo per sempre.

Questo sarà il mio nuovo mantra d'ora in poi, è una bella prospettiva, non sempre facile, non aspettate di scoprirlo come me alla soglia dei sessanta.

24 febbraio 2021

Strada facendo

 


Siamo andati su Marte, o quasi insomma.

Una sonda terrestre si è posata sul pianeta rosso senza sfracellarsi al suolo e sta inviando video e foto dal suo account instagram suppongo.

Ma è solo l'ultimo successo di homo sapiens.

L'evoluzione dell'uomo è talmente stupefacente in ogni campo che davvero non ci si crede.

La luna, il DNA, l'energia elettrica, i vaccini, i computer, la nutella, l'energia atomica, la psicanalisi, il rock.

Ma in tutto questo, non siamo in grado di creare un manto stradale che duri nel tempo.

L'asfalto sì, o quel che è, ogni volta che piglio una buca penso che basterebbe l'uno per mille di quelle geniali menti che hanno mandato Perseverance su Marte per tirare fuori una miscela asfaltosa e perseverante davvero per le nostre strade. L'asfalto definitivo.

Tra l'altro sarebbe anche un affare molto molto redditizio... eppure niente, e non me lo spiego proprio. 

5 febbraio 2021

La tattica del canotto

Eravamo a Caletta di Castiglioncello e si andava sulla spiaggia. Sul tragitto c'era il tipico emporio vendoditutto delle località di mare con fuori esposta tutta una popò di roba colorata. Coloratissima. Per noi agognata più d'un posto in paradiso.

Ma i nostri col cavolo che sganciavano un soldo per venire incontro alle esigenze di noi bambini.

Così un giorno mi venne quest'idea folgorante, c'incamminammo io e Stefano un po' più avanti del gruppo degli adulti e, giunti al negozio dei colorati, ci fermammo davanti a un canotto: "Guardalo fisso - dissi a Stefano - guardalo fisso che così ce lo comprano!"

Andò che loro, gli adulti, arrivarono, ci sorpassarono e dopo una ventina di metri si voltarono verso di noi "Andiamo, voi due, che vi siete imbambolati?"

Insomma non funzionò un granché bene.

È questo che devo ricordare ogni giorno alla mia cagnona Juno quando, all'intorno dei pasti, mi si piazza accanto e mi guarda fisso mentre mangio: la tattica del canotto non funziona.


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