I consigli di lettura si raccolgono in giro, come i funghi.
Alcuni son deliziosi, te li porti a casa, li cucini e te li sbafi all'istante. Se vuoi, però, puoi surgelarli e tirarli fuori quando non è stagione, quando ti prende la voglia.
Altri son così, diciamo mangerecci, ma niente di più, magari a qualcuno che non sei tu piacciono o son piaciuti parecchio, ma non riscontrano i tuoi di gusti. Manco se li fai fritti.
Altri sono marci, è meglio se li cacci via senza nemmeno metterli nel paniere.
I peggiori sono quelli che all'apparenza sembrano buoni e invece risultano velenosi, se hai fortuna però te ne accorgi dopo un morso e li sputi, male che vada puoi sempre sottoporti a una lavanda gastrica riparatoria.
Solitamente quando si consiglia un libro a un amico, se questi inizia la lettura ci piace sapere l'effetto che fa. E se l'amico storce la bocca non convinto appieno da ciò che gli abbiamo suggerito ecco che giochiamo il jolly:
- Guarda, devi solo superare le prime cento pagine, poi va via ch'è una bellezza.
È un consiglio che di recente mi hanno dato per Pastorale Americana e anche per Le Correzioni. È un consiglio che qualche volta ho buttato là anch'io, lo confesso.
Magari possiamo aspirare a un mondo ideale dove vengono proprio stracciate via le cazzo di cento insulse pagine iniziali. Chissà mai!
Ma intanto, scrittori, abbiate voi il coraggio di tagliarle. E voi, maestri dell'editor, sforbiciate!
Certo, così facendo, resterà fortemente penalizzato il metodo scientifico suggerito qui che consiglia di valutare la bontà di un libro, in merito al suo eventuale acquisto, dalla lettura di pagina 99.
Riporto lo stralcio decisivo dell'articolo:
Perché non c'è bisogno di essere Herman Melville e di attaccare con
Chiamatemi Ismaele (Moby Dick) per scrivere un incipit comunque
decente: la prima frase di un romanzo è una specie di trappola attira
lettori, uno scrittore non completamente disastroso avrà messo molto
tempo ed energie per produrre un attacco che di solito, alla fine, è
almeno accettabile. Il difficile viene dopo. A pagina 99 si è
generalmente, più o meno, arrivati a un terzo del libro e si può quindi
capirne il ritmo (posto che ne abbia uno), i personaggi sono già tutti o
quasi entrati in azione, la storia è ormai nel suo pieno svolgimento e
allo stesso tempo sarà difficile incappare in un colpo di scena decisivo
che rischi di rovinare la suspense. È il punto perfetto per capire se
c'è tensione, e se l'argomento ci interessa.
Nel caso che le prime cento pagine siano state cassate, fatalmente non ci sarà una pagina 99 e ci accontenteremo della 101.
Persone molto titolate e con gran buon tempo hanno provato ad applicare il metodo della pagina 99 a molti capolavori: purtroppo non funziona.
RispondiEliminaQuindi applico il mio personalissimo metodo: guardo la copertina e la rilegatura (perchè anche l'occhio vuole la sua parte), leggo spezzoni sparsi e, se lo stile mi avvinghia, lo compro.
E per chi come me legge al massimo libri di 50 pagine, pieni di foto di donne nude?
RispondiEliminaSto leggendo un libro, mi sono sentito costretto, sembrava quasi che a non averlo fatto fossi un analfabeta.
RispondiEliminaSono a pagina 219 e non sono ancora ad un terzo del romanzo.
Sto soffrendo, ho perso un paio di diottrie avrei dovuto acquistare un microscopio.
Se fossi alla fine e potessi esprimere il mio giudizio direi che se uno decide di scrivere un migliaio di pagine abbondanti deve essere come minimo la Divina Commedia e non è questo il caso.
Ma non l'ho finito non sono nemmeno ad un terzo dovrei astenermi, allora lo leggo tutto e poi al primo che mi dirà "È un capolavoro!" lo colpirò per ore con quelle mille pagine abbondanti scritte con caratteri microscopici e quando sarà in terra coperto di sangue e lettere fuoriuscite dal capolavoro gli urlerò "Confessa, bastardo, non lo hai nemmeno letto.
Di solito non scelgo un libro dall'incipit. Spesso non leggo nemmeno la quarta di copertina. I titoli poi me li dimentico subito. È l'autore il criterio che mi guida, sono monogama.
RispondiElimina@mm sei in buona compagnia, pure linus adora la copertina
RispondiElimina@conte nel tuo caso devi guardare la 99a poppa, se essa è 4a misura o superiore puoi tenere l'opera.
@giovanni Basta, basta! Pietà, pietà... non l'ho letto no.
@ldc la quarta assolutamente vietata, per me non dovrebbe esistere proprio. ah e vieterei pure le fascette.
Sentite la mia furbata: se dopo le prime 20 -30 pagine capisco che il romanzo non è interessante inizio a saltare le pagine, tanto il filo si prende lo stesso. Così dopo 5 minuti ho terminato un libro che regalerò a qualcun altro.
RispondiEliminaIo colgo se un libro mi piace dalla capacità o meno di catturarmi subito nell'atmosfera; l'incipit può essere ingannevolmente sovrastimato, ma dopo un primo capitolo, direi una decina-ventina di pagine lette, o c'è feeling o c'è solo inchiostro.
RispondiEliminaInsomma, come nei sentimenti, un occhiolino può essere ingannevole, ma per sapere se è una lettura che fa per me non devo aspettare di arrivare all'altare, e nemmeno di andarci a vivere assieme a pagina cento.
Cerco comunque di arrivare in fondo alla lettura, si impara anche per errore, anche imbattendosi in un romanzo della Mazzantini ('Non ti muovere' è di una falsa immedesimazione ottima per stabilizzare i tavoli che ballano; a meno che non si sia ghiotti di amanita muscaria).
Poi però la si evita; se mi chiede il cellulare a fine serata le lascio un numero sbagliato.
E' un consiglio interessante. Lo adopererò presto!!
RispondiEliminaThe Life After
@lisa ho una collega esperta in lettura veloce, ma secondo me usa il tuo metodo.
RispondiElimina@ kisc la margaret a mio avviso è meglio di tanta roba di tendenza che c'è in giro, sempre rimanendo sul romanzo. pur non essendo proprio il mio genere. pur se non ho un genere.
@ tla poi sappici dire
@Hombre
RispondiEliminaHo letto solo quello che ho citato e mi ha deluso.
Dopo la tua risposta mi appresterò in futuro con più fiducia a leggere "Venuto al mondo".
A causa del mio accumulo di libri, colei che mi aveva regalato il primo, dopo più di un anno ha fatto in tempo a regalarmi il secondo senza che io nel frattempo avessi letto il primo.
Non ho fatto in tempo a darle il numero di cellulare sbagliato. :oD
Ma lo leggo eh! Ormai quel tomone con copertina rigida, dopo due anni che lo vedo ogni giorno sulla mensola, è uno di famiglia.
@kisc apparte quello che ho detto, che confermo, non farlo per me (né per lei), cmq se qualcuno mi chiede consigli su libri da leggere certo non spiffero titoli della mazzantini. almeno non subito.
RispondiEliminain questi giorni ho colto un boletus edulis nel boschetto indicatomi da La Carta.
Bello bello!
RispondiEliminaGrazie mille per il commento, CIAO!!!
A me quel discorso delle cente pagine è valso pienamente per il Maestro e Margherita.
RispondiEliminaStavo abbandonando... e invece...
Sono d'accordo sull'incipit. Catalizza diciamo un quarto delle energie dell'editing. "No, così non va. No, il lettore poi chiude. Partiamo col botto!" Quante ne ho sentite! Rifletto in questi giorni su come cambia l'opinione che mi faccio di un libro a seconda del momento in cui lo leggo. Mi è capitato di lasciare a meno della metà libri che poi ho ripreso e adorato.
RispondiEliminatra quelli che ho abbandonato, l'unico che ho tentato di rileggere è stato "le nozze di cadmo e armonia" per abbandonarlo di nuovo.
RispondiEliminaTra quelli che non ho abbandonato (le prime cento pagine erano tremende) c'era Il male oscuro di Berto. L'ho letto una decina di anni fa e ancora me lo ricordo. Ma qualcuno me l'aveva spifferato ;)
RispondiEliminaIo non amo abbandonare le letture, al massimo continuo a leggere annoiandomi anche molto, ma raramente demordo.
RispondiEliminaL'estate scorsa, però, sono arrivata a pagina 162 de "Il teorema del pappagallo" e l'ho mollato nel ripostiglio senza il minimo rimorso.
Sulla copertina, sotto il titolo, c'è scritto:
<<Il libro si legge d'un fiato, e la matematica risulta avvincente come un romanzo".
Evidentemente soffro d'asma ;)
Come cazzo faccio a valutare "Il silenzio del mare"?
RispondiEliminaP.s.:
RispondiEliminaAspetto la recensione del "porcino"!
@ldc alla fine 'sto male non era così oscuro ;)
RispondiElimina@grace :)
@carta intanto ti ringrazio perché è davvero un bel libro. L'ho letto d'un fiato (si vede che non ho l'asma ahah) e lo sto ancora assorbendo. Vorrei parlarne più nel merito... ho in programma diversi post su libri letti, magari a fine anno faccio un bilancio.
Spero cmq prima di morire. Così va la vita.
Ho cercato come un pazzo Kilgore Trout sperando esistesse davvero, le trame accennate in M5 sono mitiche e originali.
Kilgore Trout ritorna in "La colazione dei campioni" e li sì che ti fa rodere il fatto che sia solo un personaggio di fantasia...
RispondiEliminaOra vado a gongolare
Cento pagine? Sono tantissime! Io lo capisco dalle prime dieci righe se un libro mi piacerà oppure no e faccio sempre così, prima di comprarli, leggo le prime dieci righe.
RispondiEliminaLe poche, rarissime volte che ho lasciato da parte il mio metodo dando una chance allo scrittore di turno perché il libro mi era stato consigliato da altri, poi me ne sono pentita. E in quel caso, oltre alle venti pagine non sono mai andata...andare oltre la considero una perdita di tempo!