20 ottobre 2014

All'ultimo respiro

Ho partecipato a un corso di formazione sulla comunicazione, una spolverata di concetti incentrata sulla gestione dell'ansia e sulla respirazione nel quadro della comunicazione verbale/paraverbale/non verbale.
Mi s'è aperto un mondo.
La due giorni è stata condotta da questa donna qui in maniera davvero splendida, chiara ed esaustiva nelle tematiche trattate.
Lo so, detto così non rende, anzi non rende nemmeno se lo si racconta a voce, ma davvero ho trovato tutto dannatamente utile.
Anche se, in effetti, un po' tardivo. Voglio dire, ho una vagonata di anni sulle spalle e le mie occasioni per parlare in pubblico me le son già belle che giocate, almeno le più importanti. A scuola, a tutti i livelli della nostra scuola, mai si accenna a quanto sia determinante essere tranquilli, oltreché preparati, per l'esposizione di un concetto. Mai si insegna con esempi o esercizi a recuperare il battito o il respiro. Mai si mostra come sia deleterio esprimersi in apnea.
Non mi dilungherò perché non ho le competenze per farlo né la padronanza del linguaggio tecnico, chi vuole può approfondire cercando in rete info sulla respirazione diaframmatica.
Incredibilmente poi, scopro che a scuola (non nella nostra sezione però) è arrivata una maestra nuova e che, all'inizio della lezione, fa respirare i bambini. Magari è l'iniziativa di un singolo oppure qualcosa si sta muovendo, chissà... e se fosse proprio il diaframma?

8 commenti:

  1. uno dei momenti più brutti della mia vita:
    durante una convention aziendale dovevo prendere un portatile e metterlo sul leggio che stava sul palco, pochi secondi prima che l'oratore salisse sul palco...
    sono rimasto pochi secondi con gli occhi di tutti i partecipanti puntati addoso... terrore puro!
    personalmente ritengo che imparare a parlare dal vivo è una cosa importante e andrebbe insegnata (insomma più interrogazioni e meno test a quiz)

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  2. Quando ancora ero giovane e cantavo, ricordo che qualcuno provò a insegnarmi il giusto movimento del diaframma per fare minor sforzo, controllare l'intonazione e altre baggianate di questo tipo.
    Mollai dopo 5 minuti.

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  3. La so! La so! Questa la so!! (sto sventolando la mano alzata come Steve Hurkel di "Otto sotto un tetto")
    La maestra di mia figlia (la mitica Frau von Aswegen, che andra' in pensione tra un mese, seconda elementare, eta' media dei bambini 8 anni e mezzo) mi ha detto che lei vede subito i bambini tesi e ansiosi (al 98% per la troppa pressione subita dai genitori, che manco se ne accorgono), perche' hanno il respiro contratto. E glielo dice (e' anche la maestra di sport), perche' "se non respiri il cervello non funziona!".
    Per non parlare dell'effetto della respirazione sulla digestione (tutti i problemi di stomaco-intestino migliorano incredibilmente se si inizia a fare attenzione al respiro), sul colorito della pelle, sui capelli... respirare e' la prima medicina per la maggior parte delle malattie odierne. E non esagero. Ci sono tomi e tomi di studi, in questo settore (te li risparmio).
    La maggior parte della gente vive in apnea. Basta fare un semplice esperimento: di tanto in tanto, durante il giorno, quando si guida, o si lavora, fermarsi ed osservare come si sta respirando.
    Io sono sicura che le due ore e mezzo di Yoga (vero, in un ashram, dove il respiro e' piu' importante dei muscoli -anche perche' li fa, i muscoli) tre volte alla settimana son forse le uniche in cui respiro davvero. Ho iniziato vent'anni fa, ma a qualsiasi eta' (anche alla tua ;-) ) si puo' cambiare la vita, iniziando a respirare :-)

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    1. Beh, contavo su di te, in effetti. Santa maestra von Aswegen.
      (non potevo certo aspettarmi un contributo positivo da quel miscredente di pesa :P)

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  4. ho guardato un tutorial su youtube.
    Cercherò di respirare meglio anche se non sono capace.

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  5. Ho fatto secoli di teatro e la respirazione diaframmatica è una leggenda. Un po' come il punto G. ...ma forse non è questo il punto.
    Diciamo che c'è gente che respira una favola ma recita da cani, come tanti che comunicano da Dio senza dirti mai un ca**o.

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    1. Franco: estremamente d'accordo!
      Tranne, naturalmente, sul punto G :-)

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    2. Il fatto che per un punto passino infinite rette ancora ci può consolare, quando non illudere.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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