5 novembre 2011

Read Only Memory - n. 1

Ovvero la Memoria di Sola Lettura che mi piacerebbe impegnare con il contributo di chi vorrà farlo.
Vi lascio qui di seguito alcune semplici istruzioni che potete pedissequamente seguire oppure barbaramente infrangere.
Prendete il libro che state leggendo (forza, alzare il culo!), va bene anche se l'avete finito da poco, non va bene andare in libreria e tirare giù il vostro romanzo cult.
Se non perdete il vostro tempo sui libri, può andare bene un quotidiano, o l'ultimo Dylan Dog, o il bugiardino dell'aspirina pure.
Aprìtelo, cercate una frase sottolineata o evidenziata se siete lettori che sottolinenano o evidenziano, altrimenti sceglietene una così, epocale come banale, anche a caso volendo, ci piacerà leggerla comunque.
Quindi lasciate un vostro commento, riportando il pezzo che avete scelto, oltre al titolo e all'autore del libro.
Cosa ne uscirà? Forse niente, ma forse troveremo l'ispirazione per nuove letture.
Magari ci conosceremo un po' meglio, anche se questo non sarà necessariamente un bene.
Anche chi di solito legge e basta e non ha account come blogger, se ha voglia, può postare una frase dal suo libro in lettura usando il profilo anonimo (magari si firma lo stesso, a mano).

27 commenti:

  1. Don Armour scartò un panino, lo aprì e rimase a guardare la fetta di mortadella su cui la senape gialla aveva litografato la trama della mollica.

    (Le Correzioni - Jonathan Franzen)

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  2. "Ho più amici che amiche. Sono molto timida. Quando ho posato nuda per Playboy ero molto imbarazzata. Ma d'altro parte sono figlia d'arte, perché mia madre è stata miss giugno 1984"

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  3. L'anno in cui compì venticinque anni, la madre morì di cancro. Julius ne soffrì molto. Poco dopo il padre finì inghiottito da una palude nel tentativo di salvare una mucca. Anche in questo caso Julius soffrì molto, essendo parecchio legato all'animale.

    (Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve - Jonas Jonasson)

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  4. Aristide Gambia pensava a volte in particolare nei periodi di malinconia che se avesse obbedito meno al buon senso e più alle furibonde esigenze del suo cazzo avrebbe scopato tutti i giorni e a ogni ora dentro qualsiasi vuco consenziente, sopratutto nella fica tra le cosce delle femmine brodosa o secca stretta o larga sporca o profumata.
    Autobiografia erotica di Aristide Gambìa-Domenico starnone

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  5. "Tutte le conquiste umane devono pur essere compiute da mammiferi (con apparato digerente e organi riproduttivi), e tale consapevolezza (non a caso occultata negli asessuati sessi dei santi e nelle rappresentazioni angeliche) ci offre un utile spot. Esso ci suggerisce con forza che chiunque potrebbe fare ciò che hanno fatto gli eroi. La nostra attuale cultura, con la sua stupida enfasi sui 'modelli di ruolo', ci propina come esempi superstar e principesse e altri esseri pseudoeterei le cui esistenze - per fortuna, io penso - non possono per definizione essere emulate."


    "Diffida di chi usa tranquillamente il 'noi', o parla in nome 'nostro'. Diffida di te stesso se senti insinuarsi simili toni nel tuo stile. La ricerca della sicurezza e la volontà di essere maggioranza non sempre significano solidarietà; possono essere un altro nome per consenso, tirannia e tribalismo. Non dimenticarlo mai, anche quando si debba fare appello alle 'masse', o si debba esprimere apprezzamento per 'il popolo', che sia le une che l'altro sono per definizione composti di individui."

    (Consigli a un giovane ribelle - Christopher Hitchens)

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  6. 4. Non tutti gli stati europei hanno l'euro, l'anno solo litalia - strasburgo - svizzera - slovenia - belgio.

    (quaderno di geografia di ...)

    (piango)

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  7. A rolling bell rises me.
    I'm a long nosed wizard in a castle.
    My portion is a chilled boiled egg like a coepse.
    I finish up whit a whole pickle.
    Now i remember to ask a cake to celebrate in advance.
    It rings again for my hatred.
    It tells me to finish everything piercing a white back with two swords.

    (Detective Conan 71 - Gosho Aoyama)

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  8. Adoro le stelle.Avrei voluto studiare Astronomia, perdermi in un deserto e osservare galassie tutta la cita.Ho anche una smodata passione per i film di fantascienza, da Guerre stellari, a The day after e via così.Mi piace il futuro, non penso mai che possa arrivare per davvero, pero' mi piace.Mi diverte.Ma, sopratutto, mi sono innamorata dell'ipad.Questo e' bene che lo sappiate : mi piace da impazzire.E' accaduto l' estate scorsa sotto l'ombrellone, quando un amico coetaneo ne usava uno per " sfogliare" i quotidiani, e mi ha mostrato come funziona.Bello, diabolico, suadente".

    "Togliamo il disturbo: saggio sulla libertà di non studiare" di Paola Mastrocola ed.Guanda

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  9. Doni abitava in via Orti, dietro corso di Porta Romana. Da casa sua al Palazzo erano due passi, dodici minuti esatti di cammino secondo il ritmo che aveva scolpito nel corso degli anni.
    All'andata risaliva via della Commenda, seguendo il muro dell'Ospedale Maggiore - con quella sua aria londinese, i mattoni rossi a vista e le ambulanze nel parcheggio. Poi ecco piazza Umanitaria, e un delizioso palazzo beige di fronte. A volte, quando usciva presto da casa, Doni si fermava un minuto per provare quel piacere unico: sedere su una panchina nel centro di Milano, sotto i rami degli alberi: e allora non era più lì ma in una città del centro Europa, una metropoli sobria e dignitosa - Vienna, Monaco, Parigi - dove forma e memoria coesistevano nell'ombra di uno scorcio.
    Infine svoltava in via Daverio, che già mostrava il retro del palazzo: il tetto rialzato nero e i piani aggiunti negli anno Ottanta, che avevano provocato il collasso delle lastre. Da lì sembrava un galeone incagliato.

    Per legge superiore, Giorgio Fontana, Sellerio

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  10. Siamo tutti studenti alla scuola della vita, scuola metaforica in cui nessuno di noi può permettersi scoraggiamento e disperazione. Eppure, in essa, cosmologie religiose, miti nazionalistici e, in tempi recenti, teorie psichiatriche, hanno avuto più spesso la funzione di maestri oscurantisti che portavano fuori strada gli allievi, anzichè di autentici chiarificatori capaci di aiutarli ad aiutare se stessi.
    Inutile dire che l'opera di cattivi maestri dà peggiori risultati che la mancanza stessa di maestri; e, contro di essi, la nostra unica arma è lo scetticismo.

    (Il mito della malattia mentale. Thomas S.Szasz)

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  11. Nel vecchio Bar Sport, se qualcuno chiedeva un bicchiere di acqua di rubinetto il barista gli intimava - Mi faccia prima vedere la pastiglia da ingoiare.
    Perché in quel bar si serviva solo vino, a meno che non ci fossero gravi ragioni mediche. Anche il sangue al naso dei ragazzini veniva pulito col sangiovese.
    (Pane e tempesta - Stefano Benni)

    Senza Benni la vita sbiadisce.

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  12. non è male, no? consigli di lettura e vere e proprie perle (grazie ciku di aver condiviso).
    davvero grazie...
    io poi, però, non resisto alla cazzeggitè e allora vi offro un collage delle nostre letture:

    La fetta di mortadella nuda per Playboy nel tentativo di fica tra le cosce compiute da mammiferi ci suggerisce con forza che non tutti, again, lo sappiate provare quel piacere unico. Inutile dire: mi faccia ingoiare.

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  13. Chiedo perdono non è una frase.

    L'immagine del reggicalze bianco si era conficcata nel mio cervello come una scheggia e cominciai a riflettere sull'epoca in cui il reggicalze era un elemento quotidiano e non un avvenimento pornografico legato alle nozze, quell'Età dell'Oro del porno mondiale, quando non era ancora avvenuto l'evento oltraggioso, ossia: una Checca Creativa si sveglia una mattina con l'ispirazione artistica che le esce dagli occhi e con i neuroni a pieno ritmo e inventa...il collant!
    E il porno mondiale sprofonda nell'Era delle Tenebre e le dita di tutti gli uomini si ritrovano a lottare errabonde e cieche, nell'oscurità dei cinema, nella penombra dei portoni, nella ristrettezza dei sedili posteriori delle automobili, con un tessuto viscoso ed elastico come una ragnatela: il collant. Così vanno le cose una decadenza al cento per cento. Ogni volta che una donna si mette i collant al posto delle calze con il reggicalze, sprofondano di un gradino le fondamenta della cultura occidentale -quella per cui avevano lottato coraggiosamente Aristotele, Platone, Kant, Uri Geller, Sigmund Freud ed altri simpatici fanatici. Tocchi un pube blindato da un collant ed è come se toccassi un tamburello. Con il reggicalze, i nostri antenati arrivavano direttamente alle mutandine e le mutandine erano umide e calde come una selva tropicale, e le loro dita palpavano un calore umano. Con i collant no: una rete imprigiona l'ostrica sublime dell'ansia, con la sua perla carnale al centro...

    Lo sposo del mondo

    Felipe Benìtez Reyes

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  14. A 20 anni quando sei nudo stai facendo l'amore. A 40 ti stai pesando.

    (La tabellina del 20 commentata - VOl.1° - Furio Ombri)

    :-)

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  15. caro ManoniMo, me l'avevano migliorata:

    A 20 anni quando sei nudo stai facendo l'amore. A 40 ti stai pesando. A 60 ti stanno operando.

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  16. @giovanni, una frase era per dire, va benissimo così. il tuo contributo CALZA a pennello.

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  17. @H: Allora devo aggiornare la citazione nella mia sezione "Lampi".

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  18. @giovanni: ooooooooh!!!! Bellaaaaaaaaa!!!! Il teporeeeeeeee!!!!!!!

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  19. Le notti bianche di Fëdor Dostoevskij

    “Dio mio! Un minuto intero di beatitudine! E’ forse poco per colmare tutta la vita di un uomo?”

    The Life After

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  20. @ManoniMo: mi hai aperto un mondo! Evvabbè, chiedo scusa al blogmaster, non ne sapevo nulla, ero ignara (gnara per i bresciani). Adesso capisco tante cose, le affinità elettive non sono acqua.

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  21. "Io e te tre metri sopra il cielo"

    (Fedrico Moccia - Tre metri sopra il cielo)

    oppure

    "Sempre caro mi fu quest'ermo collo"
    (Una giraffa anonima)

    Magari ne posterò anche qualcun'altra migliore.

    (camillobenso)

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  22. "Mi sembra che fino ad ora mi abbia considerato come quell'antica imperatrice che si spogliava davanti al suo schiavo, non ritenendolo un uomo. Sì, molte volte non mi ha considerato un uomo..."

    (Dostoevskij - Il giocatore)

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  23. L'esperimento mi sembra riuscito... non ci sono commenti da parte mia da fare, se non che ho trovato il sistema per conoscere le vostre letture e, per i brani che mi attizzeranno, le mie future... e voi potete fare lo stesso, vi concedo di estrarre le perle dalle ostriche che avete buttato su questa spiaggia.

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  24. visto che quello lassù, purtroppo, non era uno scritto di fantascienza, aggiungo 'sta cosa da "non avevo capito niente" di de silva, libro che ho da mesi sul comodino e che devo decidermi a iniziare a leggere. aprendo una pagina a semi-caso trovo:

    prendo una stefan e mi siedo, continuando a tornare daccapo finchè le parole sulla carta non diventano degli sgorbi incomprensibili.
    abbasso il foglietto e spalanco gli occhi.
    sono ricco, penso.
    ecco quello che penso.
    poi tiro su col naso.
    e vaffanculo.
    è questa la parola che viene istintiva quando ti capita di sentirti inaspettatamente felice, tutt'a un tratto.

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  25. Solo allora si rese conto di essere vittima delle trappole caritatevoli della nostalgia...

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  26. "Non sembrava affatto la donna adulta e indipendente che si era immaginato, e uno sfarfallio nello stomaco lo aveva avvertito di rallentare e chiedersi se la rivoleva davvero. Lo aveva avvertito di non confondere il dolore di perderla con l'effettivo desiderio di averla"

    "Libertà" J. Franzen

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  27. @C. grazie C. del contributo. Come forse hai letto io sono su Le Correzioni del Jonathan, ma ci vorrà una pausa prima di buttarsi su Libertà.
    benvenuto/a

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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