17 giugno 2013

Fossi un poeta scriverei di

Giornali spaginati e ricomposti come capita sui tavolini d'un bar,
fili che hanno imbastito con perizia irriconoscenti abiti blu,
dischi disputati per girare sui piatti dove nessuno mangerà,
bottoni di riserva cuciti su lembi isolati e nascosti di camicie bianche,
nervature di foglie scheletrizzate dalle dita iperattive di un bambino,
palloni di cuoio in fuga nel fiume accompagnati dagli sguardi sudati dei ragazzini,
occhiali da sole caduti da sopra le teste durante i baci e gli abbracci di saluto.

5 commenti:

  1. Le cose semplici, quotidiane, sono oggetto difficile perché banali, ma proprio per questo dei grandi poeti

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  2. Giornali spaginati e ricomposti come capita sui tavolini d'un bar
    Questo è il mio preferito: in quell'immagine c'è un lungo poema (ma perché non un romanzo?) tutto suggerito.

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  3. Sui
    bottoni di riserva cuciti su lembi isolati e nascosti di camicie bianche mi si è aperto un pò il cuore.

    se fossi un poeta ti leggerei, hombre.

    è un bel complimento, sai? siine felice.

    siine è la parola più bella che ho mai scritto.

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    Risposte
    1. La notizia è che tu hai un cuore! Siine consapevole.
      È questo che mi rende felice.

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  4. È pura magia... pardon! Poesia. Ma in fondo non è poi la stessa cosa? Chiediamolo a Harry Potter.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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