29 marzo 2012

Ho visto dov'ero


Ho visto dov’ero prima di nascere
ero sepolto nella terra nuda di Atlantide
nel succo rosso dei frutti del melograno
nel vento perduto di una bandiera immota
nell’attimo falso del ghiaccio che si scioglie
nel tic-tac di un orologio fermo
sulla bocca di due amanti dimenticati
nel monotono frusciare della risacca
ho visto dov’ero prima di nascere
in un luogo senza luogo e senza te

------------------------------------------
(gara estemporanea di poesia - Lido di Orrì - agosto 2010)

20 commenti:

  1. Lo vedi che quando vuoi sai fare l'ometto serio?

    RispondiElimina
  2. "Perché tu mi dici: poeta?
    Io non sono un poeta.
    Io non sono che un piccolo fanciullo che piange.
    Vedi: non ho che le lagrime da offrire al Silenzio.
    Perché tu mi dici: poeta?
    Le mie tristezze sono povere tristezze comuni.
    Le mie gioie furono semplici,
    semplici così, che se io dovessi confessarle a te arrossirei.
    [...]"
    (S. Corazzini)

    Mi hai lasciato senza parole poi sono apparse queste qui..

    RispondiElimina
  3. sei sempre pieno di sorprese...mi piace molto questa poesia...pero' perché nelle etichette hai scritto cazzeggio? la poesia nobilita l' uomo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. intanto perché non credevo che qualcuno mi spulciasse le etichette e comunque cazzeggiante era il contesto della creazione, per quello.

      Elimina
    2. e' qualcosa che non si fa? perché lo faccio sempre...spesso un'etichetta dice di piu di un post...

      Elimina
    3. fallo, fallo, fallo pure... alla fine è solo una questione d'etichetta.

      Elimina
  4. Per una laureata in geografia della percezione, che scrive del significato simbolico (e geometrico, e nutrizionale) del melograno dalle origini ai giorni nostri in un blog di cucina, innamorata dell´amore e il cui manifesto é

    tri tri tri
    fru fru fru
    (...)
    il poeta si diverte,
    pazzamente,
    smisuratamente!
    (...)
    Cosa sono queste indecenze?
    Queste strofe bisbetiche?
    Licenze, licenze,
    licenze poetiche...

    Beh, questa é la summa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. PS: naturalmente alle 6.30 AM io non sono in grado di dire nemmeno come mi chiamo (son le 15 anche qui a Joburg, ora che vi siete messi in pari) ;-)

      Elimina
    2. già :-)

      "Io metto una lente
      davanti al mio cuore
      per farlo vedere alla gente.
      Chi sono?
      Il saltimbanco dell’anima mia."

      Elimina
  5. Bellissimissima... ma hai vinto?

    RispondiElimina
  6. Ha importanza? No, dico, hai mai visto un poeta che sta dietro a tali meschinità?
    Ero così poetico quel giorno che avevo lasciato pure i fari accesi alla macchina. M'hanno salvato i figli della signora del bar che si son dimostrati un filo più concreti e si sono presentati in mio soccorso con cavi e furgone.
    Grazie ragazzi, non so niente di voi, ma mi avete salvato il culo lì a Orrì.

    RispondiElimina
  7. Penso tu possa apprezzare. Non chiedermi di tradurre perché è Baroniese e ci capisco proprio niente, odio essere Campidanese.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "in rovesciata e rrrete!" apprezzo oltremodo.
      Questa a onor del vero la conoscevo... ma forse me l'avevi già segnalata tu?

      Elimina
    2. Mi sa proprio di no, l'ho sentita per la prima volta mezz'ora fa.

      Elimina
  8. Anch'io leggo sempre anche le etichette, quindi occhio, la prossima volta invece di "cazzeggio" aggiungi : "sono pure un poeta strafigo" ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. poetare pallido e assorto presso un rovente muro d'orto ;)

      Elimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...