14 dicembre 2014

Le meraviglie di Alice

Il libro - Nemico, Amico, Amante - era da anni in giro per casa, ma ne avevo letto solo il racconto omonimo. Pur apprezzandolo, la figura di Johanna è una di quelle che ti resta dentro, l'avevo abbandonato, quasi dimenticato.
Ma solo quasi, sapevo bene che l'avrei visto passare, se fossi rimasto paziente sulla riva del fiume delle mie letture.
L'interruzione facile è uno dei vantaggi che ti offre un libro di racconti, me n'ero giusto un po' approfittato.
Il romanzo racchiude nove perle luminose. A parte la già citata che dà il titolo alla raccolta, quella che davvero mi ha rivoltato cuore e stomaco è The bear came over the mountain, cinquanta pagine da divorare.
Sarà per mia mamma o sarà per quel che volete, ma mi è sembrata davvero maestosa. Delicatissima e dolorosa, al tempo stesso leggera e profondissima, un vero bijoux. Ne è stato tratto un film che ancora non ho visto, Lontano da lei, con Julie Christie, tra un po' di tempo, magari...
L'unico neo, se posso, è il narrare monotòno, con il quale la Munro sbobina le sue storie, almeno queste. Forse è una scelta editoriale, forse è un pregio, non so, il risultato per me è un sovrapporsi di sensazioni e di sfumature tra i vari racconti. Nessun cambio di registro netto capace di trasportarti da un posto all'altro e di sradicarti da una storia per scaraventarti nella successiva.

E adesso qualche ritaglio...

Ma ormai sapeva che nella vita viene il momento in cui brutto e bello svolgono più o meno la stessa funzione.

Non sembrava nemmeno una stupida, pur avendo un'espressione disarmante come quella di un vitello o di un cervo.

Poi in quel silenzio cominciò a riversarsi un ronzio, forse del traffico in lontananza, e piccoli rumori che svanivano prima ancora di essere uditi davvero.

Quando pronunciava una battuta sarcastiva volutamente provocatoria, quei denti parevano balzare in avanti come sentinelle a guardia di un palazzo, come grotteschi alabardieri.

La mia esperienza di donna in presenza di uomini, di donna che ascolta il suo uomo nell'acuta speranza che si manifesti come qualcuno di cui lei possa ragionevolmente andar fiera, apparteneva ancora al futuro.

- Io ho smesso di smettere, - disse lei, accendendo la sigaretta. - Mi sono ripromessa di smettere di smettere, punto e basta.

Cercare di entrare nei pensieri di Fiona era sempre stata un'esperienza frustrante. Poteva ridursi alla sensazione di inseguire un miraggio. Anzi, di vivere un miraggio. Entrare in confidenza con Fiona creava poi un ulteriore problema. Era come affondare i denti in un frutto di litchi. In una polpa dallo strano aroma innaturale, dal sapore e profumo vagamente chimici, per incocciare subito nel seme sproporzionato, nel nocciolo.

Gli faceva piacere aver suscitato in lei una scintilla, un'increspatura sulla superficie della personalità. Aver percepito nella cadenza interlocutoria delle sue vocali l'ombra di una preghiera.

10 commenti:

  1. mah. della munro ho letto una raccolta: troppa felicità. ma non ci ho trovato niente de speciale.
    ho pensato: letture da femmine.

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  2. Anche per me la Munro è un bluff. Mi ricorda i racconti che mia madre leggeva su Grazia negli anni '50. Ma forse tendo a essere particolarmente intransigente con le donne.

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  3. ..concordo con i due che mi precedono.. e se le chicche sono quelle che segnali.. sei evidentemente già in preda ad estasi natalizia precoce.. ;)

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  4. Io sono molto selettiva (intransigente no) con tutti. E amo i canadesi. Alcuni pensano siano pazzi, o "non normali". Ecco, forse quest'ultima definizione me li fa sentire particolarmente vicini. E, chiaro, la Munro mi piace.
    Non saprei difenderla meglio (se mai ne avesse bisogno) di quanto abbia gia' fatto Franzen,
    http://www.einaudi.it/speciali/Alice-Munro-raccontata-da-Jonathan-Franzen

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  5. (alcuni maligni, quando hanno letto di autori con ego smisurato e soprattutto mancanza di retorica, hanno subito pensato a Murakami - quello che se gli togli la retorica e le similitudini non resta molto ;-) ).

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  6. Metto il link di Claudia in forma cliccabile qui.
    E per comodità ne riporto una parte, decisamente superata.

    4. L’Accademia Reale Svedese ha preso una ferma posizione.
    A Stoccolma, evidentemente, ritengono che troppi canadesi e troppi autori di racconti abbiano già ricevuto il Nobel per la letteratura. Adesso basta!
    __________________
    Non ho amato questo libro come Underworld o Pastorale Americana, per esempio, ma di positivo c'è tantissimo... i racconti trasudano veridicità e non sono presuntuosi o facimente pretenziosi. Le storie lette o ammezzate ti accompagnano durante la giornata e questa per me, per le mie letture, è una cartina di tornasole fondamentale.

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  7. Curiosita': perche' hai ricopiato l'unico pezzo inutile e superato?

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    1. Superato ok, inutile no... Sapere cosa pensava al riguardo Franzen mi sembra una notizia degna di nota anche per quei pigroni che non cliccheranno il link.

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    2. Hai ragione. Grazie

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  8. Ho anch'io quel libro della Munro su uno scaffale.
    Da anni.
    7 per la precisione.
    Gli ho resistito finora.
    Per un motivo abbastanza stupido: me l'aveva regalato una persona schifosa.
    Il libro in sè mi attirava ma l'averlo collegato a quella persona mi faceva sempre distogliere lo sguardo che cadeva sempre su qualche altra copertina.
    Grazie per averlo liberato dal sortilegio.
    Ora posso leggerlo.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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