2 agosto 2012

Il valore di una persona


Sovente il dolore ha le fauci spalancate di un lupo, che  ti assedia, ti mette all'angolo e ti azzanna. E tu sei solo.
Oggi no, quel dolore si è addensato sopra di noi in una nube materica che grava sulle teste di tutti e di nessuno.
È il dolore collettivo, quello di un paese intero che piange un suo simbolo.
C'eravamo al funerale di Pippo, tutti.
Gli invincibili, noi, i ragazzi degli anni settanta, quelli che si scambiavano le figu, quelli che si prendevano a calci al campino, quelli che ogni occasione è buona per una pizza al circolo.
L'impressione era quella di essere immortali, che sarebbe stato anche difficile trovare un modo per distaccarsi dalla vita terrena. Eravamo ragazzi ieri, coperti di polvere in estate e di fango in inverno, e siamo ragazzi oggi con meno capelli in testa e con qualche figlio da mantenere.
Un manipolo di ragazzi invincibili e fortunati che attraversava il tempo senza sentirne l'odore.
Con Pippo se ne va un pezzo di storia del nostro paese, un pezzo di paese. E anche un pezzo di noi.
L'abbiamo portata tutti quella bara, ce la siamo caricata addosso insieme e per sempre, affinché potesse farsi più leggera sulle spalle dei suoi cari.
L'abbiamo potuto respirare quel dolore, l'abbiamo dovuto respirare, l'abbiamo
voluto respirare.
Ci guardiamo, ci abbracciamo e lasciamo andare le lacrime, le parole non servono, a quelle ci pensa il prete.
E il prete, nel suo piccolo, la tira fuori una frase da salvare.
Il valore di una persona, dice, non lo si misura dall'affluenza di persone all'esequie. Non la chiesa piena o la piazza stracolma di gente faranno di Pippo una persona migliore.
Il valore di una persona sta nei cuori di chi lo conosce.
E però c'eravamo tutti, tutti nessuno escluso, a dividerci da buoni amici un dolore imprevedibile e fetente.

7 commenti:

  1. non ci si abitua mai... e non si è mai abbastanza preparati... un bacio Hombre...

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  2. "dividerci da buoni amici un dolore imprevedibile e fetente"
    Mi sa che il dolore, come l'amore, anche se si divide fra molti rimane intero, ciascuno il suo.

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  3. Hai ragione, questo tipo di dolore è sempre maledettamente fetente.
    Un abbraccio.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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