21 settembre 2016

Non cambiare nulla affinché nulla cambi



Alla scuola italiana il Gattopardo non lega manco le scarpe.
Stamani ce l'ho alta, come si dice dalle nostre parti.
Mi son bastati 3 giorni di scuola media di figlio due per restare basito, esterrefatto, stupito e quel che è peggio DELUSO.
Quaranta lunghissimi anni, una vita, son passati da quando facevo le medie io e non è cambiato nulla. Ma nulla!
Parlo del mio comune, dello stesso plesso scolastico di allora, per il resto d'Italia non lo so di preciso, ma non credo che nella maggioranza dei casi sia molto diverso.
Ancora i libri?
Ma cristodiddìo non trovate la cosa vergognosa a livelli assurdi? Io sì.
Nei 40 anni in assoluto più rivoluzionari nel campo dell'informazione  e della comunicazione per la storia dell'uomo, a scuola, in quello che dovrebbe essere il regno, il nucleo fondante. il big bang di tutto ciò che è studio e informazione, non si è fatto un passo avanti uno?
Siamo un paese indegno.
I nostri ragazzi ancora fruiscono delle, peraltro straordinarie, invenzioni di un contadino sumero di 5.000 anni fa e di un tipografo tedesco del tardo medioevo.
Ma se io adesso ho nello spazio dell'unghia del pollice un magazzino di dati equivalente a quello che si poteva ottenere 40 anni fa con un campo di calcio pieno di computer, vorrà dire qualcosa oppure no? (dico a caso, ma è per capirsi)

Cosa deve succedere? Ma subito.

Oggi:
  • Spendiamo 300 euro di libri l'anno
  • I ragazzi vanno a scuola schiacciati dai loro zaini e spesso senza libri dimenticati o volutamente non presi.

Domani:
  • Spendo 100 euro in un tablet/e-reader
  • Spendo 150 euro di libri in formato e-book (salvaguardando la lobby dell'editoria che guadagno più così che vendendomi il libro stampato)
  • Risparmio 50 euro che diamo ai tipografi che si trovino un altro lavoro
  • Dal secondo anno risparmio 150 euro
  • I ragazzi vanno a scuola (leggeri) con un solo apparecchio che sostituisce TUTTI i libri e - IN PIU' E GRATIS - consente accesso al dizionario e al traduttore.

Per i poco esperti ricordo che sull'ebook si può sottolineare, copiare, ritagliare con una facilità estrema.
E non voglio mettermi ad analizzare altri vantaggi, di minore importanza (forse), che comunque ci sono.

E non si sta parlando di una tecnologia del futuro, si tratta di una tecnologia VECCHIA di dieci anni.
Ma cosa stiamo aspettando?
Ma se non riusciamo a realizzare nemmeno le cose semplici, già bell'e praticamente fatte, come questa (perché sarebbe davvero SEMPLICE), ma dove vogliamo andare?
Tristezza.

E la sapete l'ultima? Nei due giorni in cui fanno ginnastica, ancora si devono portare avanti e indietro le scarpe da ginnastica in una busta. Nemmeno un fetente armadietto comune (non mi azzardo a dire singolo) per tenerci le scarpe da palestra sono riusciti ad installare in 40 anni!
Tristezza al quadrato.

Sono i nostri figli, e guardateli il giorno che vanno a scuola con lo zaino sulle spalle, la busta delle scarpe in una mano e la cartelletta di tecnologia nell'altra... vergogniamoci un po' tutti.

Però una cosa, a guardar bene, è cambiata: il diario imposto. Cioè - non sto scherzando! - hanno fatto stampare un diario uguale per tutti, omologando e appiattendo la personalità di ognuno.
Senza vignette, senza curiosità, senza disegni, proprio anche brutto.
Esagero? Non credo, ma vi ricordate la gioia che era scegliere il diario che ti avrebbe accompagnato per 9 mesi?
Epurati anche Charlie Brown e Cocco Bill.
Tristezza al cubo.

7 commenti:

  1. hai ragionissima, concordo su tutto, speriamo che per i nostri nipoti la scuola faccia in tempo a cambiare. (Ma non ci credo)

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  2. Ti poni problematiche bizzarre, la scuola sta lì per i docenti, per il bonifico del 27 e basta.

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    1. E allora che si fa, aboliamo anche i docenti, tanto c'è wikipedia ?

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    2. Oppure come parcheggio per i ragazzi a beneficio dei genitori, tipo asilo nido.

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  3. Hanno abolito il diario? Senza parole!
    Trovo l'idea del tablet ottima ma di difficile realizzazione per la scuola italiana nella quale è vietato anche l'uso della calcolatrice per velocizzare i problemi di matematica durante i compiti in classe.

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    1. io non sono così contrario alla scuola com'è adesso (in realtà un po' sì, si è capito) è proprio da inchiesta l'immobilismo inspiegabile di questa istituzione nel turbinio delle innovazioni tecnologiche di questi anni.
      Per quanto riguarda l'attuazione poi sarebbe davvero semplice. Forse come a Roma per le Olimpiadi è bastata una persona per dire no (non giudico la bontà o meno della decisione) potrebbe bastare una persona che dice sì.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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