6 settembre 2016

Andiamo a leggiucchiare

C'è un tipo che legge al paese mio.
Leggiucchia camminando per le vie del borgo, e anche fuori.
Passeggia bel bello sui marciapiedi del circondario, diciamo che possa fare anche 5/6 km a seduta, e legge. Tutti i beati giorni.
Legge di solito dei fascicoli della misura dei volantini con le offerte dei supermercati, ma forse son più riviste di varia natura, per lo più di bassa lega, di quelle che ti puoi trovare nella buca della posta aggratisse o tipo informatori coop, per dire. Non libri, insomma.
E ti capita di vederlo spesso e volentieri, estate e inverno, in questo suo rito.
Badate bene che è uno che ha un lavoro, credo faccia il fornaio tra l'altro, una famiglia invece mi sa di no, sta con la mamma. Avrà ormai quasi una cinquantina d'anni ma sembra uno normale seppure potrebbe avvicinarsi come profilo anche a quello di un serial killer.
Una volta di recente l'ho sentito parlare - eravamo dall'elettrauto - e se non l'avessi saputo di mio non l'avrei detto che era uno che legge a quel modo.
Va a finire che è diventato lo scemo del villaggio per definizione.
E alle cene, ai tè, agli apericena e ai giardini va che spesso si parla di lui.
- Ma quello che legge, ma che è grullo?
- Oh, ma lo conoscete quello che legge?
- Ho visto uno che legge camminando sul marciapiede, ma chi è?
E qui salgo in cattedra io, perché diciamo che, sì, lo conosco. È il fratello minore di una mia compagna di classe, colei che mi ha ispirato questa storia qui, tra le altre cose.
A dirla tutta, è anche il figlio di uno che, quando ero piccolo, mi ha in un certo senso salvato la vita inchiodando con la sua Seicento bianca per non investire quel bambino scriteriato che attraversava la strada dietro alla curva cieca delle monache, io appunto.
Così quando viene fuori l'argomento mi vanto che lo conosco quello che legge, anche se non so se faccio bene.
E poi ieri, tornando a casa, o non ne vedo un altro con un giornale in mano che passeggia come un grullo, sotto il sole, sul marciapiede sconnesso dello stradone di fianco all'ospedale?
Occhio ragazzi: è una malattia è pericolosa stategli lontano è contagiosa.

4 commenti:

  1. Ciao! Io da quando ho il cane ho imparato a leggere camminando anche cose impegnative, non le offerte del supermercato; e infatti, da un anno a questa parte, leggo molto di più. Ultimamente ho letto, in un paio di settimane, le lettere di S. Paolo apostolo…

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    1. Anch'io ho il cane, da poco, ma dovessi leggere andando in giro con ella (#Junomaèfemmina) finirei al pronto soccorso in un battibaleno.

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  2. Siccome volevo capire il 2,9 a Mattatoio cinque sono andato a frugare a destra e a manca nel blog e mi sono riletto il Rapporto lettura 2011- pensavo avessimo gusti più simili- ma di Mattatoio 5 non hai detto nulla comunque ora almeno sono felice perchè penso che 2,9 non sia un voto così brutto visto che sei stato capace di dare un voto ancor più basso alla Trilogia della citta di K, il cui primo racconto è una delle cose PIù MAGNIFICHE che siano mai state scritte, amen.
    Saluti

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    1. Io non sono all'altezza della trilogia (come non lo sono di DFW, tanto per dirne un'altra) bisogna avere il coraggio di ammettere i propri limiti. Faccio fatica... e quando faccio fatica sbasso il voto, che resta personale, personalissimo.
      Ma il limite resta mio.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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