La domenica mattina dell’11 luglio, verso mezzogiorno, il medico legale raggiunge il maresciallo in caserma.
«Dottor Crisostomo, ma non avevamo fissato in mattinata? Che è questa l’ora di arrivare?»
«Maresciallo, sono dieci a mezzogiorno, la mattinata non è finita».
«Ho capito, ma io stavo aspettando lei».
«È domenica! Dobbiamo alzarci alle sette anche la domenica? Oltretutto ieri ho lavorato tutta la notte. E c’era la messa stamattina».
«Cioè, noi indaghiamo su un omicidio e lei mi va a messa?»
«Che male c’è? Magari qualcuno da lassù ci dà una mano».
«Io ho l’abitudine di cercarla in fondo al mio braccio, la mano che deve aiutarmi».
«Bella, vuole l’applauso?»
«No, mi bastano gli esiti di quello che le ho chiesto. Ce li ha?»
«Diamine!»
Il dottore che non si era ancora seduto, finalmente si lascia cadere su una seggiola e posa una ventiquattrore sulla scrivania del maresciallo. Poi inizia a estrarne dei fogli.
«Senza dubbio è stata depilata utilizzando un rasoio a mano, niente di elettrico per capirsi. Come possiamo definirlo… il barbiere, direi che si è dimostrato piuttosto inesperto lasciando diversi piccoli tagli in zona pubica. Probabile l’utilizzo di un rasoio usa e getta di plastica. Dalla lunghezza del pelo… lo sa, a proposito, che i peli, le unghie e i capelli continuano a crescere anche dopo la morte?»
«L’uccello no?»
«Anche quello, in realtà, può succedere».
«E anche questa discussione, mi sembra che si stia allungando. La vogliamo chiudere o far morire?»
«Volevo solo aiutarla a capire, maresciallo».
«Comunque sì, anzi no, non lo sapevo».
«Dalla lunghezza del pelo, dicevo, opterei per un monolama, un attrezzo da poco, di quelli che trovi al supermercato in confezioni da dieci».
«Sulla schiuma, cosa mi dice?»
«Che sì, è stata usata, non si è trattato di una rasatura a secco, se questo intende».
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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...