17 maggio 2012

Stasera ho bestemmiato

Stasera ho bestemmiato. E ho pianto.
Poi ho pianto e bestemmiato. Ho anche avuto il potente impulso di prenderla a manate. Di spalancarle la bocca con la forza, di afferrarla per i capelli e sollevarle quella testa sempre china rivolta ai piedi. Sempre china, cazzo. Manco più uno sguardo vuoto, manco quello ci tocca.
Poi le ho gridato la mia disperazione in faccia. Che cazzo ti succede?, ho urlato, ma sapevo benissimo cosa le stava succedendo. Lo sapevo, eccome. Ma tutta la consapevolezza messa insieme in questi anni bui, durante il progredire malsano della decadenza, tutta questa consapevolezza si fa d’un tratto impalpabile, ti sfugge dalle dita come sabbia asciutta, si scioglie come zucchero filato in bocca e va così che perdi la testa lo stesso, anche se sei documentato più d'un medico, anche se sei tenacemente consapevole.
La perdi la testa, e se va bene bestemmi, e se va ancora meglio piangi.
La morte in confronto è un toccasana, un miraggio quasi. E non ci ho mai creduto davvero, quando l’ho sentito dire in giro, ma è così.
E ti chiedi cosa sei diventato se arrivi a desiderare la morte per chi ti ha dato la vita. Ma forse non sei diventato niente, forse era già tutto dentro di te pronto ad essere scoperchiato dall'acqua bollente. Cerchi di convincerti che tutta la rabbia che va a comporre il funesto desiderio, magari, scaturisce soltanto da un eccesso d’amore.
Poi ho detto a mio figlio che per favore mi sparasse nel caso dovessi essere colpito dalla stessa malattia di mia madre.
Sparami un colpo di pistola, gli ho detto, se divento come nonna.
Se ce l’ho, mi ha risposto.
Almeno questo.

17 commenti:

  1. morire non è sempre il male peggiore.
    le malattie guastano anche i rapporti e lo fanno in maniera che solo la morte li può ristabilire.
    ti auguro buona fortuna.

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    1. @magneTICo: a volte le malattie li riaggiustano.
      @Hombre: capisco come neanche puoi sapere. TVB.

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  2. Mi spiace tantissimo, davvero.

    Capisco il tuo stato d'animo: è devastante il senso d'impotenza che si prova. E la rabbia, enorme, che monta dall'interno...

    Vorrei correre lì e abbracciarti, portarti fuori a bere un goccetto.
    Naturalmente paghi tu.

    Ciao Hombre; per quello che può servire, ti sono vicino.

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  3. Tvb ♥♥♥♥♥
    Ieri sera ho incontrato Massimiliano Verga, stasera leggo nel tuo post la stessa miscela di amore, impotenza , dolore e disperazione che ho letto in Zigulì.
    Non so che dirti...un abbraccio forte a te e alla tua mamma.

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    1. Io conosco Massimiliano e mi ha davvero toccato emotivamente... anche queste parole le posso condividere, provate sulla mia pelle solo l'anno scorso... mi fermo qua

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  4. mi avevi lasciato un commento tempo fa, su di lei.
    ho capito dalle prime 3 righe di chi stessi parlando.
    ti abbraccio, per quel che fa.

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  5. mi sento un'intrusa a lasciarti anche solo un abbraccio.

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  6. Questa non mi sembra per niente fuffa...
    E non lo è neanche il mio abbraccio virtuale, ci sono passata a qualcosa di simile e vorrei ricuorarti dicendo che è sì soltanto eccesso d'amore.
    (altrimenti non avresti bestemmiato e pianto)

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  7. "E ti chiedi cosa sei diventato se arrivi a desiderare la morte per chi ti ha dato la vita."

    Ti capisco benissimo, credimi.

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  8. Niente. Diobono, cosa posso dirti? Niente.

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  9. "Ma perché non inventi ´sto cazzo di teletrasporto, una buona volta??!!" ho detto al fisico teorico. "Ci serve. Adesso. Non piú di tre minuti, tra andata e ritorno. Una dozzina, almeno."

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  10. Molte volte avevo avuto voglia e tentazione di scrivere su mia madre. In effetti ho scritto anche delle cose su di lei, ma non qui. Epperò di occasioni ce ne sono state parecchie, anche in questo quasi anno di blog. Purtroppo. Perché tutto quello che ti macina emozione e sentimento è la materia grezza con cui cerco di confezionare qualche post. E non è tutta roba leggera, per quanto sarebbe forse preferibile.
    Ma mi ero sempre fermato in tempo. Per vari motivi. Intanto perché, per quanto molti miei testi siano personali, questo lo sapevo che sarebbe finito per diventare molto personale. Troppo, per l’intrinseca pubblicità che permea gli scritti di un blog, che altrimenti potresti vergare semplicemente nel quadernino a lucchetto. E poi anche per non mancare di rispetto e, in qualche modo, tradire quelli che magari passano da qua per una ventata di cazzate, o per uno spruzzo d’ironia, cioè per quello che considero il mio vangelo nel raccontare le cose.
    E non ho mai rimpianto di non aver scritto su mia madre e sull’alzheimer in questi spazi Lineari.
    E ce l’avrei fatta anche ieri a tenermi tutto dentro, come sarebbe stato giusto.
    Sarebbe stato giusto così, poi però France, nel momento più drammatico, è riuscito a strapparmi un sorriso, con quella cosa lì del Se ce l’ho, la pistola, un sorriso tirato ma sempre un sorriso. E mi ha aperto quello spiraglio nel cuore da dove poi, affacciandosi, si vede dentro.
    E così ho pensato che la sua involontaria ironia, in fondo fosse un segno, e l’ho seguito.
    E se non lo era, beh, è tardi :)
    Grazie a tutti, anche a quelli silenziosi.

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  11. perchè è un bambino e i bambini vanno oltre e non sono solo parole, lo so e lo vedo ogni giorno

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  12. La sofferenza non ha nè link, nè layout.
    E' negli occhi di chi la vede, nei pensieri di chi l'affronta, nel silenzio di chi la vive.
    Si evita di parlarne per negarne l'esistenza o per tenerla lontana per un po'; perchè ci sono aspetti di noi e della nostra vita troppo intimi per essere condivisi con tutti.
    Scusami, ma in questi casi non trovo mai le parole più adatte.
    L'importante è che nonostante tutto tu trovi ancora la forza di sorridere e, spero presto, di far sorridere anche noi.

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  13. E' anche a questo che servono i bambini e nel tuo caso specifico i figli...ti fanno sorridere, ti rimettono a posto il mondo, e a volte desiderano che tu vada via. Per non vedere più la tua testa china, oppure tutti quei tubi attaccati alla tua vita. Ed è quello che hanno desiderato i miei figli per il loro padre tre anni fa. E non sono mostri ma solo figli. Come te. un abbraccio...che ti duri per tutto il tempo che serve.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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