Non li ho scelti apposta, è stato un caso che li abbia avuti per le mani uno dopo l'altro, in sequenza.
La trama grossa li accomuna parecchio, vi si narra di minoranze, di persone in lotta, di esclusione e di rivalse.
Quella fina li distingue e li distanzia, sul mappamondo ma non solo.
La bastarda di Istanbul (Elif Shafak - trad. Laura Prandino - 3.2 carver)
Non mi ha convinto in pieno, ma è un romanzo tosto che comunque consiglierei. Pochi fronzoli, colorati e profumati spaccati di vita.
Nato fuorilegge (Trevor Noah - trad. Andrea Carlo Cappi - 4.0 carver)
Leggetelo, date retta a un bischero, anzi prima, potreste dare un'occhiata su Netflix agli spettacoli di Trevor Noah (ce ne sono un paio), così intanto vi fate un'idea sul personaggio (il libro è la sua autobiografia) e poi vi immergete nel libro per arrivare alla scoperta delle sue radici.
Patria (Fernando Aramburu - trad. Bruno Arpaia - 4.3 carver)
È IL LIBRO del mio anno 2019 di lettore. Un romanzo forte e coraggioso che ti scava dentro come fosse un aratro, fin dalle prime pagine. Un libro che ti lascia tanto. Un libro che scatena quello che io chiamo "l'effetto Sardegna" (*).
(*) - Dicesi effetto Sardegna la risultanza che avrà su di te la vacanza al mare successiva a una in Sardegna. Non ti potrà piacere, per questo è consigliabile proprio cambiare genere, si può andare in montagna o in giro per il mondo, ma è da evitare qualsiasi forma di bacino salato con spiaggia.
Così per il libro che leggerete dopo Patria è meglio cambiare genere o, per stare proprio tranquilli, non leggere proprio niente per un mesetto.
Magari andate al cine o vi guardate Chernobyl, io ho fatto così.
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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...