2 gennaio 2017

Lui è tornato, e anch'io!

Eccomi qua, reduce da un'appassionante lettura: Lui è tornato (*) di Timur Vermes (trad. Francesca Gabelli).
Purtroppo non l'avevo sul kindle, quindi ho pochi ritagli facilmente riportabili.
L'ho preso in biblioteca e l'ho diligentemente orecchiato dal basso nelle pagine contenenti i brani più pregevoli, ma niente, l'ho restituito senza trascrivere gli stralci.
E allora, direte, cos'è 'sto post inutile?
Gnente, è solo uno spottone per il romanzo che, se siete appassionati di storia - ma non solo -, non potete perdervi.
E stasera mi guardo magari il film.

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Mi guardai intorno. Sotto la panchina scorsi qualcosa che assomigliava a un giornale, anche se la stampa mi parve subito un po' troppo vistosa. Il foglio era a colori e non l'avevo mai visto: si chiamava "Media World".
Nonostante i miei sforzi, non riuscii a ricordare di aver autorizzato una simile pubblicazione. Conteneva informazioni incomprensibili.

E dopo poco tempo constatai che qualsiasi cosa scrivessi, finivo sempre allo stesso indirizzo protogermanico, chiamato Wikipedia; era chiaro che quel nome derivava dalla combinazione di "enciclopedia" e di "vichinghi", una stirpe germanica ben nota per il suo spirito esploratore.

Quante bombe avremmo dovuto gettare sulle loro città per fargli capire che eravamo amici?
(riferita agli Inglesi)


(*) 3,4 carver

3 commenti:

  1. Ho visto il film e devo dire che non è niente male.

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    Risposte
    1. Visto stasera, in effetti.
      Ci sono differenze, anche tante, ma trascurabili rispetto al romanzo, soprattutto rispetto al senso.
      Commento di dolcemetà: inquietante.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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