24 ottobre 2011

Alle poste

C’era questo cuginetto tirato su in una famiglia snobbizzata, cioè erano dei coglioni tipo noi ma volevano passare per quelli che l'invitano nei salotti bene a sparar cazzate.
Il bambino, tale Danilo, doveva sottostare suppergiù alle nostre regole educative solo un gradino più stringenti.
Noi si pranzava a mezzogiorno e mezzo e Danilo alle due, noi si masticava a bocca chiusa lui doveva pure respirare a bocca chiusa, noi si leggeva Diabolik e lui Il Giornalino, noi ci s’aveva le scarpe da ginnastica anche per andare alla messa e lui le scarpe da avvocato pure per giocare  a pallone.
A casa nostra non si potevano dire parolacce e a casa sua non si potevano dire paroline. Il vocabolo “parolaccia” con quel brutto suffisso dispregiativo era bandito, perché rappresentava un insieme di parole vietate nelle famiglie plebee. Dagli snob l’insieme di quei vocaboli indicibili che, di riffa o di raffa, il buon Danilo importava dalla scuola materna erano etichettati come “paroline”.
Danilo, questa è una brutta parolina / Non si dicono le paroline / Guai a te se ti sento ancora che ripeti le paroline.
Un mattino di un giorno qualunque mamma snob va alle Poste a pagare un bollettino recando seco il piccolino che canticchia a voce alta, come fanno i bambini. Chessò, immaginiamoci il motivetto di Furia Cavallo del West.
-    LA LA LALLALLALLALLA’  LA LALLALLALLALLA’ LALLALLALLALLA’ LALLA’ LALLALLA’’ LALLALLA’…
L’impiegata delle Poste ascolta rapita la performance canora di Danilo e guarda ammirata la mamma snob la quale, in quel momento, si sente ripagata di tutte le camicie che il suo ruolo di educatrice intransigente le ha fatto sudare, e si scioglie. Proprio. Quasi.
Finché l’impiegata fa:
-    Che bellino! Ma come canti bene, piccolino. Proprio una bella canzoncina. Ma le paroline, le paroline, non le sai?
-    Certo: bucaiola, merdaiola, vaffanculo!

p.s. snobbi si nasce.

6 commenti:

  1. AHAHAHAHAHAHAHA! :^D

    Un climax perfetto!

    RispondiElimina
  2. Voglio adottare Danilo.
    Poi lo rieduco :-)

    RispondiElimina
  3. Snobbi si nasce, storpi si diventa.
    Ti rendi conto vero?, delle tibie scheggiate con uno che entra in tackle con scarpe d'avvocato e suola di cuoio in taglio?!?!
    Io vidi su altri l'effetto: anche se trattavasi di barbone vestito dalla caritas, che chiedeva di unirsi a noi a giocare, e non avevamo cuore a dirgli di no. Era vestito da "civile" e faceva entrate incivili nelle gambe.
    Dopo i primi caduti sul campo, lo soprannominammo "Mocassino".
    Tutti volevano stare in squadra con lui, solo per perdere la partita ma non l'integrità degli arti inferiori.
    Ne sciancò più lui di Montero.
    A ogni contrasto volavano le paroline.
    C'è da dire che grazie a lui, tutti, piano piano, comprendemmo l'utilità di un attrezzo snob e capitalista noto come "parastinco".

    RispondiElimina
  4. L'importante è non storpiare le paroline.
    Cmq anche i classici tacchetti in alluminio lasciano delle belle fitte nelle ginocchia.

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...