3 novembre 2011

Tex & Drugs & Rock & Roll

Dove per Tex s'intende ogni fumetto sul quale fosse possibile mettere gli occhi, dove per Drugs s'intendono pepe, origano e zafferano e dove per Rock & Roll s'intende la Hit Parade radiofonica condotta da Lelio Luttazzi il venerdì alle 13 o, in surrogato, i Dischi Caldi di Giancarlo Guardabassi alla domenica.
La mia citazione del brano di Ian Dury è priva di Sex perché, a casa mia, quand'ero un citto, notizie sul sesso non ne filtravano. Una coltre omertosa e antipatica ricopriva parole e fatti che non avessero almeno 7 gradi di separazione dall'argomento ludico-riproduttivo.
Scordiamoci che qualcuno (la sorella maggiore), se solo affezionato un minimo alla propria incolumità fisica, potesse anche solo tentare d'introdurre in casa una rivista illuminata come DuePiù, con il suo inserto centrale prezioso e sigillato.
Per il Sex, la fonte più chiara alla quale potessi abbeverarmi era "La posta di Eva", una rubrica di domande/risposte coi lettori tenuta da una fantomatica signora sulla rivista Grand Hotel, che mia madre comprava regolarmente per il suo fabbisogno di fotoromanzi.
C'era pure una rubrica gemella, tenuta presumibilmente da un uomo, "La posta di Adamo", ma era di gran lunga meno sfiziosa e osé, anche perché il povero Adamo doveva rispondere una settimana su due alla domanda se fosse proprio lui il cantante Adamo. Non era lui.
Il Decamerone su Tele Capodistria - dove potevi vedere dopo mezz’ora di scene inutili un paio di tette da 200 metri e magari un movimento di lombi dietro un pagliaio - era ancora lontano, ma la mia fame di sapere andava soddisfatta. E allora mi succhiellavo proprio, parola per parola, La posta di Eva. Dovevo solo stare in campana e, qualora fosse passata mia madre, aprire alla pagina con la caricatura di Walter Molino, dove tenevo il dito.
Grazie quindi ai lettori di Grand Hotel e alle piccanti risposte di Eva sono entrato in contatto con quanto di più simile ci fosse a un abbozzo di educazione sessuale.
Così ho saputo da quelle righe di essere un portatore sano di testicoli, ho scoperto dell’esistenza di un numero impressionante di labbra, dalle variegate misure, disposte un po’ in giro sui corpi femminili (trovarle!). Da queste letture sono venuto a conoscenza che alle ragazze degli anni settanta i loro fidanzati andavano sempre chiedendo la prova d’amore, certo quando non chiedevano ad Adamo se fosse proprio lui il cantante Adamo, e che questa prova, niente aveva a che vedere con le gare d’equilibrio in mezzo ai tronchi galleggianti di Giochi Senza Frontiere.
Ho potuto arricchire il mio vocabolario affiancando ai nomi volgari di organi e azioni una definizione, se non proprio scientifica, almeno corretta e spendibile in pubblico e ho appreso il significato di tanti nuovi vocaboli.
Così, mentre attendevo inconsapevole l’avvento di Tele Capodistria.
È per questi insegnamenti che ringrazio La posta di Eva: una glande rubrica.

14 commenti:

  1. come si può avere una sessualità sana senza i "Misteri del sesso" di Cronaca Vera?

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  2. @tla, macché, fiorentino! ho avuto una sorta di tata casentinese, e m'è rimasto il "citto"

    @giova di cronaca vera riuscivo solo a sbirciare le copertine dal "Buzzichelli" quando andavo a comprare le figu.

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  3. Stessa formazione. Alle domande che mi venivano leggendo "La posta...", cercavo risposta su PostalMarket.

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  4. No perché io sono aretina ma vivo a Firenze da molti anni ormai e mi sento più fiorentina. Ma il "citto" non se ne va, insieme ad alò.

    The Life After

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  5. A proposito di primi bollori, io leggevo di nascosto Duepiù di mia sorella, anche se non capivo granché.

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  6. Io ho cominciato col postalmarket, ho proseguito con un libro di medicina sulla sessuologia per approdare al massimo: le videocassette porno di mio padre.

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  7. A me l'educazione sessuale è stata impartita dai miei genitori. Ricordo ancora benissimo mio fratello (2 anni più piccolo di me) chiedere a cena all'età di 11 anni la seguente domanda (parole testuali): "Mamma, Babbo, che cos'è un pompino?" E ricordo perfettamente i miei genitori rispondere con calma, partendo come ogni volta da: "Quando due persone si amano...". Ricordo che io sapevo già la risposta, anche se mi sembrava più una leggenda messa in giro dai maschi (Ah le medie, che anni!!)

    The Life After

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  8. @mm @sm tutti con questo postalmarket, siete però su una tematica diversa, più d'evasione che di riflessione o apprendimento. E poi postalmarket postalmarket... o il Vestro?

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  9. @tla adesso sappiamo che anche quando due persone non si amano proprio... per fortuna.

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  10. sì c'hai ragione, la realtà è un po' diversa, ma la cosa da sottolineare è che loro non dicevano mai "un uomo e una donna" ma solo persone e neanche "sposati" ma solo innamorati. Lo trovo piuttosto moderno.

    The Life After

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  11. Stessa formazione.
    Che il passo successivo al postal market era le ore.
    Un po come passare dalle canne all'eroina

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  12. citto=bambino?
    da me bambino si dice Cinno.

    comunque, almeno non hai dovuto fare educazione sessuale a scuola ed infilare un preservativo su una banana.
    molto meglio la posta di eva, direi.

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  13. Ah, ecco perché hai adottato "potta"!
    (cavolo, qua dentro potevi/dovevi metterla! che bestia di precettore sei?! una parolina così gracilina, va alimentata).

    Sentivi il bisogno di ribadire la proprietà di un concetto del quale le circostanze storiche ti avevano troppo a lungo colpevolmente defraudato.

    Io facevo i camp estivi di educazione sessuale: all'alba, su in campagna, battevo come un cane da tartufi tutte le piazzole d'erba calpestata nei prati vicini ai sentieri.
    Se ero fortunato, dove di notte un'auto aveva condotto una coppietta, rinvenivo una rivista porno.
    Meglio di un porcino!

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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