27 ottobre 2016

L’arma impropria di ripiegare i lenzuoli


Mariti, compagni, figli che siete chiamati dalle donne di casa a dare una mano per ripiegare i lenzuoli – ve lo dico – non ce la potete fare.
Quello che per un maschio è perfettamente indifferente – lo piego di qua / lo piego di là – per la femmina è una questione di vita o di morte.
Tu metti la mano destra in alto e la sinistra in basso? E non va bene, era il contrario.
La volta dopo, memore del fatto, inverti la mano ma non va ancora bene, era il contrario del contrario.
E non provare a chiedere spiegazioni, probabile che Ella ti rifili una pappardella sul diritto/rovescio, sul ricamo o più probabilmente la smorfia del che te lo dico a ffa’ tanto poi non capisci.
Ma perché? Perché non c’è una regola. Anzi sì, ce n’è una e solo una: come fai sbagli, esatto.
E indurti in errore, sbatterti in faccia la tua incapacità in lenzuoleria la fa stare meglio. Ergo, lascia perdere.
E non fare lo spiritoso impuntandoti sul tuo senso di piega come fosse imposto dal divino, magari scuotendo il lenzuolo bello che intrecciato e cercando di far cambiare mani a lei, è un’ironia che ti si ritorcerebbe presto contro.
Abbozza! Non darle spago.
Devi solo allenarti a cambiare mano velocemente, solo questo: TAC TAC, quella che era giù va su e viceversa, così la lascerai allibita e, suo malgrado, disarmata.


p.s. per estremo atto di misericordia taceremo sulle regole che dovrebbero determinare la piegatura dei lenzuoli con gli angoli.

19 ottobre 2016

Alla fine aveva ragione lui

(chissà se lei ha lo stesso problema)
Il Leo, il mio amico del cuore, che quando comprai 400 lire di elastici alla Upim - avevamo 15 anni - mi disse: O che te ne fai di tutti questi elastici? Son soldi buttati.

C'era sempre stato un problema di reperibilità elastici a casa mia, fin da cuando era pequeño.
È andata che gli elastici dell'Upim non li ho finiti mai, erano davvero una paccata, ma a un certo punto sono come scaduti, mezzo imporrati e mezzo induriti. Inservibili.
Fu così che a trent'anni mi ritrovai in una selva oscura e priva di elastici. In più mi martellava il pensiero di avere buttato della pecunia con un acquisto davvero poco oculato.
Fatto sta che non ho più comprato elastici a chili, c'era la vocina di Leo che mi si ripresentava in testa, a mo' di coscienza elastica.

Epperò il problema non l'ho risolto e ogni volta che mi serve un elastico, ancora oggi nella mia casa di adesso, devo raschiare il fondo di mille cassettini svuotatasche nella spesso vana e casuale ricerca di questi anellini dalla varia circonferenza e dalla forma estensibile.

18 ottobre 2016

One St3pNy Beyond

(noto youtuber al Piazzale Michelangelo)
C'è sempre un momento nella vita di un uomo (padre o figlio che sia) in cui la forbice delle aspirazioni paterne e dei desideri filiali si apre a V in una feroce premonizione di lontananza che non lascia intravedere la possibilità di una richiusura ma, più facilmente, quella di una fatale resa.
Per me - da figlio - è stato quando ho comunicato a mio babbo che sarei andato a lavorare di notte a impastar farina, quando lui mi avrebbe sempre visto in banca a contar soldi, benché di altri.
Per me - da padre - è stato stamani.
- Babbo, sai cosa voglio diventare?
E lì il tempo collassa e un secondo reale si veste da infinito con la mente che scandaglia a mo' di Terminator tra tutte le possibili risposte:

- Astronauta?
- Ingegnere?
- Medico della mutua?
- Biologo marino?
- Nutrizionista
- Calciatore?
- Velina?



Fine del time collapse.
- No, cosa?
- Voglio diventare il duemilionesimo iscritto di uno youtuber: St3pNy (la grafia l'ho gugolata adesso).

Ora premesso che youtuber è chi lo youtuber fa ma che non ho niente contro tali mitologiche creature delle quali fino a ieri praticamente ignoravo l'esistenza o almeno ne sottovalutavo la loro dimensione come forza-lavoro mi chiedo se non sarebbe meglio puntare almeno a scalzare 'sto St3pNy e a buttare giù nel tubo roba che induca non due ma tre milioni di pischelli a cliccare sul tasto iscriviti di un canale tuo. (in questa frase ho avuto difficoltà a posizionale le virgole, ve ne lascio alcune qua: ,,,,,, mettetele un po' dove vi pare)
Ma diventare uno youtuber non è una priorità, pare, solo essere il duemilionesimo iscritto ha un valenza al momento.
E c'è tutto un algoritmo che il France ha studiato - almeno quello! - e che gli fa prevedere, con ragionevole certezza, un tempo di un paio di giorni per il raggiungimento dei 2 milioni di iscritti  al canale del nostro (adesso: 1.997.633) e quindi niente di più facile che stare lì attaccato allo smartcoso in attesa dell'ora ics.

Comunque questa dello youtuber io me la segno e l'aggiungo alla lista di cose che si possono fare anche da vecchi, lista che per adesso contiene: Leggere / Nuotare / Guardare la Premier League.

13 ottobre 2016

Hombre zafferano


(modellate la polpetta come se fosse una parte di voi)

Questo non è un blog di ricette, no.
Tuttavia ci piace cucinare a noi della Linea.
E ci piace anche l'effetto ratatouille e la folgorante intuizione che può scaturire da una madeleine in quella ricerca di noi stessi, o di noi stessi imbevuti in un tè o in un periodo della nostra vita nostalgicamente migliore di oggi.
Arrivo così al pastel de bacalhau, che mi aiuta a rivivere, nella decadente ma vigorosa rinascita di Lisbona, un momento di ferie, burroso e felice.
Ora, se siete a Lisbona, andate al Museu da Cerveja in Praça do Comércio e mangerete i migliori pastel della galassia, oppure seguite queste mie dritte e... Andrà tutto bene (cit. Don Draper).

Ricetta x 4 persone
400 gr di baccalà
500 gr patate
2 (o quante ne servono) uova
1 cipolla piccola
olio extravergine di oliva
un mazzetto di prezzemolo
pepe
noce moscata
olio per friggere (girasole)
formaggio (taleggio)

Metti a mollo il baccalà (24/48 ore prima)
Cuoci le patate intere con la buccia in acqua bollente salata per 40-45 minuti (o in pentola a pressione per 10). In un’altra pentola lessa il baccalà in acqua (non salata) per 15 minuti.
Soffriggi la cipolla tritata fina con un filo d’olio EVO. Se serve aggiungi un po' d'acqua calda perché la cipolla resti morbida e non bruciacchiata.
Scola le patate, sbucciale e schiacciale.
Scola il baccalà, spellalo e togli le lische, se le trovi, sfilacciandolo finemente con le dita.
In una ciotola mescola insieme il baccalà sfilacciato, le patate schiacciate, la cipolla rosolata, il prezzemolo tritato, un po’ di pepe e la noce moscata. Aggiungi un uovo alla volta e mescola bene prima di aggiungere il successivo (se devi ammorbidire di poco aggiungi solo il tuorlo).
L'impasto deve risultare morbido ma non troppo umido, passalo in frigo per una mezz'ora per compattarlo meglio.
Assaggia e aggiusta di sale.
Forma le polpettine con l’impasto aiutandoti con due cucchiai e inserendo in mezzo un listello di formaggio che si possa fondere durante la friggitura.
(certo Lei era più brava)
La ricetta ufficiale parla di queso de serra (formaggio di montagna), io ho messo il taleggio, ma si può osare anche con un cacio più forte (gorgonzola arrivo!).
Friggi in abbondante olio, scola e mangia.

p.s. leggenda vuole che per cucinare il baccalà in Portogallo esistano 365 ricette, una per ogni giorno dell'anno, e che una ragazza in cerca di marito le debba conoscere tutte. Dài, bimbe, cominciamo da questa.
(guardali dentro bellini)


6 ottobre 2016

E quando Il Dormiglione si sveglierà saranno cazzi per tutti

La contraddizione radicale pare diventata un'arte in tutti i luoghi in tutti i laghi.
E non mi riferisco nemmeno a ipotetici pontidimessina e ai loro opportunisti fan o detrattori.

I miei figli per esempio, da neonati metterli giù in carrozzina per dormire era un momento delicato con tutto l'ambaradan delle morti bianche a incombere. Ebbene, il primo andava rigorosamente poggiato a pancia in giù e faccia leggermente girata, nel caso vomitasse, per evitare il soffocamento; ma solo 16 anni dopo le regole dettate dai pediatri e dai vari vangeli della materia tipo "Insieme" spiegavano di come fosse caldamente consigliato poggiarlo a pancia su. Misteri della nanna!

Qualche anno fa in ufficio da noi venne fuori che fare le scale era pericoloso e ancora i cartelli son lì a intimidirti.

Allora vado in ascensore, ingenuamente pensi, ma ecco la sorpresa: nell'elevatore ti trovi un bell'adesivo che ti consiglia le scale:.

Il classico can per l'aia che non abbaia e si morde la coda con la convivenza di due comportamenti auspicati ma antitetici. Va a finire che il modo più sicuro per spostarsi da un piano all'altro diventa la tuta alare.


Comunque resto in attesa del 2173 e del risveglio del dormiglione, con i dettami che usciranno dal pool dei migliori scienziati del mondo, quando scopriremo che l'olio di palma è un toccasana, che il fritto è consigliabile quelle tre quattro volte a settimana, che la verdura è puro veleno e che i pocket coffee sono diventati obbligatori per legge.

4 ottobre 2016

Svelata l'identità di Anonimo Italiano

In questi giorni tutti la trovano una scusa per parlare di Elena Ferrante, e la Linea non è da meno.
Pure Bettarini la rammenta al suo confessore pugile Clemente Russo infilandola nell'elenco delle signore con le quali si sarebbe fatto beffe di Simona sua sposa:
- Aho, Clemente, e poi me so' fatto pure Elena Ferrante.
- E chi è?
- Questo non lo so davvero.
- Ma magari era Domenico Starnone? (*)
- Ora che ci penso... ci sta.

Certo che al cospetto della misteriosa autrice de L'amica Geniale fanno sorridere i patetici tentativi di occultamento d'identità nel panorama musicoleggeriale italiano di qualche decennio fa.
Poco resse l'imitatore mascherato di Baglioni di cui al titolo, e meno ancora gli Audio 2 che per un pomeriggio si vociferò che fossero nientemeno che il figlio di Mina e il figlio di Battisti messisi assieme per un probabilissimo LP dal titolo Figlio di Mina canta Figlio di Lucio.

(*) Pole Clemente Russo conoscere Domenico Starnone? No! Sì! S'apre i' dibattito!

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