30 gennaio 2013

Django, la D è muta

Davvero non mi ricordo chi era che sconsigliava fortemente di raccontare e scrivere dell'amore. Se avete una qualche velata ambizione narrativa state alla larga dallo spinoso tema. Dell'amore hanno parlato e scritto tutti e, giocoforza, tra i tutti ci stanno i grossi calibri con i quali, sempre che vi ostiniate a scrivere dell'amore,
dovreste raffrontarvi. È impresa improba assai.
Meglio dedicarsi a un soggetto, un episodio, un dialogo particolare per il quale non siano stati versati fiumi d'inchiostro. Osservate una sedia intarsiata o un tizio qualunque che attraversa una strada o scende da un tram, partite da lì, sarà più facile.
Tutta 'sta bobina per dire che non è auspicabile mettersi a tessere le lodi di mister Quentin Tarantino perché inevitabilmente si cade nel trito e nel già detto.
Ciò nondimeno, noi testedure, ci si prova.
Quando hai dato vita a un capolavoro assoluto, se non sei Michelangelo - e di solito non lo sei manco per il cazzo! - dovresti ritirarti sulla cima d'una montagna a vita, in uno di quei buchi scavati nella roccia, vedere meno gente possibile, mangiare radici e bacche e, assolutamente, non cercare di produrre una nuova opera.
Ringraziamo per questo il buon Salinger che infagottatosi per bene di misantropia e consapevolezza s'è tolto presto dalla circolazione, pure se non ha dovuto ricorrere al suicidio per dare la stura al suo successo.
Rischi di fare la fine di Benigni che, povero, a valle de La vita è bella cosa avrebbe potuto inventarsi? Dove poteva andare a recuperare uno spunto, un'idea da rendere quantomeno presentabile? Avrebbe dovuto attendere 10, 20 anni prima di farsi vivo al cinema con qualcosa di suo e sperare che noi, nel frattempo, avessimo dimenticato la bellezza di quella pellicola.
Quentin cosa fa, invece? Scrive e gira IL FILM per eccellenza, quello che incarnerebbe il numero massimo di stelle nella scala ideale di valutazione della cinematografia mondiale, Pulp Fiction ça va sans dire e, invece di saggiamente rintanarsi, continua ad esporsi.
E qui sta il suo azzardo e il suo merito, va detto. Django, come Kill Bill, è un'opera eccellente ma che paga com'è ovvio e necessario il suo bel dazio a Pulp Fiction.
Quando si ragiona di Quentin, quindi, è d'uopo avvicinarsi alla sala e contemplare la sequenza delle immagini cancellando dalla memoria i ricordi legati al FILM, considerare che non sia proprio mai stato nemmeno girato. Solo così potrete apprezzare il valore di un Hattori Hanzō o, magari, di un negro a cavallo.
Il film è spruzzato d'italianità con Franco Nero in amichevole partecipazione ed Elisa in soundtrack.
Senza spoilerare niente aggiungo un cenno di apprezzamento per Don Johnson che si scrolla di dosso quel ruolo di detective che l'ha marchiato per la vita lasciando l'ufficio di Miami al suo Vice e, finalmente, dando un senso al titolo della serie.
Ma l'ho detto quello che volevo dire? Forse no. Vabbè, era difficile.

28 gennaio 2013

Obiettivi 2013

La linea guida alla scelta degli obiettivi per l'anno 2013 è la qualità. Meno stress legato a numeri e più impegno nelle singole attività, tanto per essere chiari. Con qualche eccezione.

Strada
1 - Zero multe;

Alimentazione
2 - Elaborare 10 ricette complicate, fuori dalle mie abitudini e dalla mia padronanza (per la validazione sarà
necessaria la buona riuscita);

Cura della mente
3 - Leggere, tra le altre cose, questi 3 libri: Infinite Jest, 2666, Delitto e Castigo;

Cultura e amici
4 - Vedere al cinema almeno 6 film di livello + 6 uscite birra e/o pizza;

Piacere
5 - Trombare la Cucinotta;

Casa
6 - Riordinare il ripostiglio, gettare il gettabile, sistemare la porta va e vieni, fare le riprese di tinteggiatura;

Salute
7 - Proseguire attività tennistica + camminate + sempre scale quando si può (peso max 82 il 31/12 mattina);

Economia
8 - Incrementare il saldo del c/c vs 2012;

Famiglia
9 - Cercare di non perdere le staffe con figlio 1 per lavoro e figlio 2 per scuola;

Scrittura
10 - Ricominciare a buttar giù delle storie;

Salutissima
11 - Arrivare al 2014.

24 gennaio 2013

Le regole della casa, sidro o non sidro



Pochi e banali consigli che vi consentiranno: single, di stare meglio con voi stessi; figli, di non far infuriare i vostri vecchi; coinquilini, di mandarvi a fanculo con una frequenza minore e, coppie, di far perdurare l'amore (parole grosse).

1 - La lavastoviglie non raggiunge mai, MAI, lo status di piena. C'è sempre lo spazio per l'inserimento postumo del bicchiere del bicchiere della staffa, della tazza della tisana e della tazzulella del deca serale. Tanto che se Zenone fosse oggi tra noi ci esporrebbe il paradosso di Achille e la lavastoviglie.

2 - Chi usa l'ultimo foglio di carta (igienica o da cucina è isctéss) è tenuto a sostituire il rotolo e, nel caso, a ripristinare la scorta. Dividere l'ultimo strappo a metà, e poi ancora e ancora fino a lasciare a chi segue il famigerato coriandolo è operazione di infima moralità.

3 - I sacchi di raccolta rifiuti dovranno essere chiusi nell'istante stesso in cui si esce per buttarli. Farlo prima porterà fatalmente un familiare (o voi) a scolarsi una lattina ulteriore di birra o ad accartocciare un giornale, scaturendo immediate questioni etiche di smaltimento o improbabili e avvilenti tentativi di riapertura legacci.

4 - Mai buttare il tubetto di dentifricio prima di averlo sostituito con il nuovo. Il tubetto assume una connotazione similare, seppure di segno opposto, al casus lavastoviglie. Se essa non è mai piena, esso non è mai vuoto. Una punta di materia, strizza strizza, ce la potete tirar fuori per mesi a venire.

5 - Mai buttare a lavare gli asciugamani prima di averli sostituiti con quelli puliti. Sempre che non abbiate installato in bagno il vortice spara aria calda fregato all'autogrill, quantunque scomodo per il bidet.

6 - Asciugare lo spazzolino da denti dopo l'uso, il manico proprio, prima di riporlo al suo posto. Metterlo nel bicchiere sgocciolante creerà un ristagno di acqua e il proliferare nella stessa d'una colonia di germi. E non è quella l'acqua di colonia.

7 - Evitare di fare una palla del vostro pigiama e metterlo via così, seppur nei vostri spazi. Abbiate rispetto per il voi che dovrà reindossarlo una manciata d'ore dopo.

8 - Tenere pulito il piano dei fornelli. Se necessario lustrarlo ogni sera e averne estrema cura anche quando cucinate. L'igiene del piano cucina è lo specchio di come siete davvero. Ricordàtelo, i vostri ospiti (anche quelli inattesi) lo sanno e potranno giudicarvi su questo.

9 - Non sbattere la porta del frigo. Si consiglia accompagnarne la chiusura sempre come se fossero le 4 di notte e foste scesi dal letto per finire il tiramisù.

10 - Mai scrivere un decalogo di regole per la casa.

22 gennaio 2013

La cucina è vicina

Nel 2012 ho cucinato come se non ci fosse un domani, ho cucinato come se avessero ragione i Maya, ma non ho creato ché non volevo montarmi la testa, ho solo seguito la ricetta, per dirla alla Colette.
E il risultato è stato apprezzato, tanto che i fruitori delle pietanze hanno chiesto a gran voce il rispristino dell'obiettivo tra quelli del 2013 (vedremo).
Un ringraziamento particolare va alla mia pusher di fiducia che, a seconda delle mie esigenze - tempi, ospiti, ingredienti - mi ha sempre spacciato ricette di grande utilità senza troppo costringermi a complicate acrobazie culinarie.
Ne ho fatte 29 nuove in tutto l'anno (l'obiettivo era 24) e a tutte ho assegnato un livello di riuscita, che non è il gradimento dei commensali ma la soddisfazione del cuoco. Queste quelle che hanno ricevuto 5 forchettate:
  • Polpettone al cartoccio
  • Gramigna con la salsiccia
  • Faraona all'aglio in salsa di mirtilli
  • Arista alle prugne
  • Roastbeef marinato agli aromi
  • Zucchine gratinate con alici
  • Salmone agli agrumi con riso pilaf
  • Spaghetti salicornia, gamberoni e pomodorini
  • Similfonduta
  • Verdurine in agrodolce
Il primato va ex-aequo al Polpettone al cartoccio, la ricetta più replicata nel corso dell'anno e agli Spaghetti salicornia, gamberoni e pomodorini. Il piatto outsider, invece, proprio in chiusura di anno, si rivelano essere le Verdurine in agrodolce, che vi riporto di seguito. Sai mai che un giorno aprirò il blog Arancione Carota.

VERDURINE IN AGRODOLCE
1 cavolfiore piccolino
3 zucchini o 1 cima di broccolo (piccola)
3 carote 
3 coste di sedano 
1 peperone rosso
1 etto di acqua
2 etti di aceto
2 etti di olio
1 etto di zucchero scarso (90 gr)
1 cucchiaio di sale (colmo)

Mettere tutte le verdure tagliate a pezzi piuttosto grossi (ogni pezzo dovrebbe essere un boccone) nella pentola grande alta dove si cuoce la pasta. Mescolare gli ingredienti per l’agrodolce e versarli sulle verdurine (non saranno completamente coperte) poi a fuoco alto portare a bollore. Da quando bollono contare 3-4 minuti rimescolando ogni tanto e spegnere il fuoco. Lasciar freddare in pentola, quindi mettere in frigo. Si servono fredde, di contorno al lesso, o come antipasto con i salumi o piatti freddi.
Nel loro liquido si conservano in frigo per un bel po’ di giorni.
(Prepararle almeno 1 giorno prima di consumarle).

Bon Appetit

20 gennaio 2013

4 Topolini e 4 Sofficini

C'era un giorno del mese, verso la fine, che la signora dove mia mamma andava a sfaccendare le mollava gli ultimi 4 albi di Topolino, da portare a me.
Erano abbonati e non collezionavano, per fortuna, i signori. Quel giorno, tornando da scuola, assieme ai 4 Topolini accanto al piatto, avrei trovato per pranzo 4 Sofficini. Quando ancora i Sofficini non sorridevano e Carletto stava sulla luna. Avevo indottrinato la genitrice per benino. Era il compimento della giornata perfetta. Il prototipo della felicità.
Prima che arrivassero le ragazze a scombinare tutto. Anzi, prima che non arrivassero le ragazze a scombinare tutto.
Potevano avermi fatto il mazzo a scuola o caricato con badilate di compiti, ma nei trenta minuti di abbinata topolino-sofficino niente avrebbe scalfito la mia estasi.
Era una felicità semplice, fatta di paperi sfigati e di formaggio fuso.
John Helliwell, è uno scienziato co-autore del Primo Rapporto Mondiale sulla Felicità e mette in fila i Paesi del mondo sulla base di questo stato d'animo. L'Italia si piazza ventottesima.
"La felicità si può misurare" spiega Helliwell.
Certo, in topolini e sofficini.

15 gennaio 2013

Twitter - rassegna stramba n. 3


Dico cose migliori dopo averle setacciate attentamente. Sembro più intelligente quindi se taccio.

La figlia di Balotelli si chiamerà Pia in ricordo di ciò che Mario disse alla Fico la sera del concepimento: Pia la pillola!

Sta per sposarsi ma viene interrogata per 8 ore. È quello che dovrebbe succedere ad ognuno di noi, che diamine!

Spedizione inglese al polo sud cerca tracce di vita in condizioni estreme. Potevate venire in Italia.

Il presidente della CEI contrario alla minestra riscaldata Berlusconi: se non è zuppa è pan Bagnasco.

Berlusconi: "Resto in campo". Bravo, concima.

Google accusata di "Abuso di posizione dominante". Forse cercavi "Va bene così"?

Franceschini: Ora una nuova fase. Tipo una dove sappiamo chi sei.

Pato al Corinthias per 15 milioni. È poco, ma il Milan non poteva permettersi di pagare una cifra più alta.

Arriva Monti, è un po' come con la banca. Tu gli dai i tuoi soldi e lui ti dà l'agenda.

Donna abbandona neonato in un McDonald's. Occhio alla sorpresa dell'Happy Meal.

Torna a casa dopo 9 anni un cane di nome Rocco. Intervistato dice: mi parevano 63.

Berlusconi per Natale ha regalato un letto alla sua nuova fidanzata: è un letto a baldracchino.

40 anni fa la prima telefonata da cellulare, l'ingegnere Motorola sbagliò numero. Fece buttare la pasta alla mamma di un altro.

Tra i desideri del nuovo anno, 1 su 5 spera di cambiare lavoro. Gli altri 4 di trovarlo.

Certo che sbagliare la Levi Montessori con la Montalcini, mah. Gnurànt!

Arrestato il boss Mennetta. Si libera un posto nelle liste del PDL.

Lascia tutta l'eredità ai cani. E un Fido in banca

Facebook offrirà telefonate gratis agli utenti. Potrai chiamare chi ti tagga nelle foto di Natale e mandarlo a 'fanculo.

2 miliardi per i sommergibili. È contro l'evasione, sono a caccia del sommerso.

Calcioscommesse: altri 20 indagati. Alla fine si scoprirà che l'unico che non scommetteva è stato Aldo Bet.

Monti risponde al cellulare alla messa in SanPietro. La soneria delle PussyRiot magari un filo azzardata.

Liberi tre marinai italiani rapiti in Nigeria Le prime parole: "Dimagriti ma stiamo bene". Rapitemi!

Stato-mafia, non ci fu una trattativa. Erano già d'accordo su tutto.

Francoforte, presentata nuova banconota da 5 euro. Per averla in Italia ne servono 10.

L'Aiart ha denunciato Guzzanti per "offese a sentimento religioso degli italiani". Per loro Santa Inquisizione presieduta da Don Pizzaro.

Disoccupazione: servono risposte. Magari diverse da "Le faremo sapere".

La forchetta hitech controlla come mangi. Se esageri ti dice "Tu mancia?" e ti si pianta sul dorso della mano.

Crisi, italiani sempre più pessimisti. Berlusconi dissente: I bicchieri sono tutti mezzi pieni.

Monti apre a Bersani, ma non leva la catenella.

Berlusconi: "Sicurezza, niente piazze per me". Chi lo sa, magari un giorno... un piazzale.

10 gennaio 2013

Una vita comprata a ratatouille

15:48
Un post scritto di fretta, figlio di questa vita e di un tempo libero rateizzato.
Ma un post figlio anche di una ratatouille che ti spara nel passato, nei miei luoghi natii.
Righe da scrivere in fretta come tempere da spandere su un foglio per in fretta fermarsi a guardarle,  prima che il colore secchi e renda il quadro una massa opaca di ciarpame.
Giornata pesante in 104, ma con un'ora per me, per uscire e partire a corsa ficcato dentro al kway che non si sa mai sudare fa bene e con le cuffie pigiate giù fin nelle trombe di eustachio a sentir della radio.
Son sceso dalla sterrata del Martini, giù fino al borro e poi via Rimaggina, la via dove sono proprio fisicamente nato, fino alle scalette, accanto al viottolone. Le scalette, tutta salita e tutta a corsa che pure a Zeman secondo me sarei piaciuto e m'avrebbe detto "Dài!".
Poi ho girato, son tornato al borro e l'ho costeggiato fino alla pescaia del fico, e oltre, dove la strada risale con la pietraia, e qui ho rifiatato prima della tirata finale.
Tutto questo con una pregevole colonna sonora. Aretha Franklin, Little Feet, U2, Crosby Stills Nash e Young, RNDM, Wall of Voodo e Michael Jackson.
Un bella stracanata fisica, ma soprattutto mentale per rammentarmi i nomi di tutti gli artisti.
Certo che chi ha decretato 'sta cosa, per cazzata che possa sembrare, aveva ragione in toto (anche se i Toto, purtroppo, non li hanno passati). E la fatica vera l'ho sentita solo a casa.
16:06
fine

8 gennaio 2013

Alla ricerca di memo

C'è stato un periodo, Avanti Google, in cui la memoria aveva un valore.
O quantomeno un valore diverso.
Serviva a qualcosa nell'Avanti Google ricordarsi che Patrizio Oliva aveva vinto la sua medaglia d'oro alle Olimpiadi di Mosca sconfiggendo il kazako Konakbaev o che Gilda con Ragazza del Sud aveva trionfato al Festival di Sanremo 1975. Valeva qualcosa arrovellarsi per giorni alla ricerca del nome del fottuto interprete di Lei balla sola.
Adesso no, c'è san google motore martire, che pure io l'ho fatto santo ma che, come molti santi, si presenta a noi con esempi di ardua attuazione per l'uomo della strada.
Quelle belle discussioni nei dopocena da salotto su come si chiamasse il primo marito di Julia Roberts, interprete dell'impareggiabile pasticciere di Short Cuts (America Oggi) figliato da Una cosa piccola ma buona di maestro Raymond, assumono connotazioni arcaiche. C'è sempre il ganzino che apre il piccì e cerca il nome o, peggio, quello che va in bagno a pisciare, e lì smartphoneggia fino poi a tornare dagli amici e dichiarare "M'è venuto in mente è Pinco Pallo" (1).
Lo sgami facile perché dopo 5 minuti torna a pisciare.

Addì 8 gennaio 16 d.G.

(1) - Potete arrivarci anche senza gugolare.

2 gennaio 2013

Obiettivi 2012 - consuntivo

E così questa specie di PAC-MAN per discromatopsici sintetizza il mio 2012. Ho messo un grafico, per quanto insulso, perché dice che i grafici tirano. Mah.
Vediamo il dettaglio:

1 - Arrivare al 2013 - e questo l'ho preso: vivo alla meta.

2 - Leggere almeno 24 libri - preso, anche se faticando (seguirà post).

3 - Finire la 1a stesura del "raccontone" - fallito, alla grande. Ho scritto un capitolo, faccio caà.

4 - Trombare la Cucinotta - fallito, però ho gettato le basi, la seguo su twitter e le ho mandato il link a un mio certo post (se mi dovessero arrestare per stalking spero solo non mi diano i domiciliari dalla Santanchè)

5 - Ampliare la casa di 1 vano - fatto. Mi ha ridotto sul lastrico, però fatto.

6 - Giocare almeno 48 ore di tennis - alla stragrande, obiettivo più che doppiato sulla scia dell'entusiasmo scaturito da Open e non solo.

7 - Uscire almeno 12 volte con gli amici - preso per un pelo, con la dozzina raggiunta appena prima di Natale.

8 - Cucinare almeno 24 nuove ricette - preso, anche se molto impegnativo. È l'obiettivo che mi ha dato più soddisfazione dell'anno. Mi prendo il merito dell'idea. È stato apprezzato da dolcemetà, figli, amici, parenti... insomma mangiare garba sempre. (magari seguirà un post sull'argomento)

9 - Scrivere almeno 120 nuovi post sul blog - preso, nonostante nuove energie disperse in giro su altri asocial network.

10 - Dire almeno 12 volte "ti amo" in giorni diversi, la donna va bene anche la stessa - preso.

11 - Riuscire a vedere sulla bilancia almeno una volta i 79,9 e chiudere l'anno max a 82 kg - preso, ma che stress immondo: chiudo a 81,8.


9 su 11 è un bel risultato, il migliore degli ultimi anni; mi ha stimolato senz'altro il fatto di averli resi pubblici, venire qui a raccontare il fallimento non era proprio la mia massima aspirazione.
Ho intenzione di ripetere la cosa anche per il 2013, ma mi prenderò gennaio per pensare alla scelta degli obiettivi. Una linea per quest'anno che punterà alla qualità piuttosto che alla quantità.
E l'undicesimo, quello che spariglia, ce l'ho già in testa: Zero multe!
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