22 marzo 2019

Una fetta di vita semplice ma buona

Torni a casa e trovi un cane che scodinzola
Prepari una torta di mele semplice ma buona (*)
Ceni con le persone che vorresti avere accanto quando morirai
Ti alzi all'alba
Corri all'alba
Corri all'alba per sentieri
Corri all'alba per sentieri con un cane accanto
Corri all'alba per sentieri con un cane accanto ed è primavera
Torni a casa e trovi un avanzo di torta di mele che scodinzola.



(*) Torta di mele semplice ma buona
150 gr di farina
100 gr di zucchero
100 gr. di burro fuso
2 uova
4 mele medie
1 cucchiaio di maraschino (o rum)
½ cucchiaio di lievito
scorza grattugiata di 1 limone
un pizzico di sale
Tagliare le mele a cubetti e metterle da parte. Sbattere in una terrina le uova con lo zucchero e il sale, aggiungere la farina, il rum, la scorza grattugiata di un limone, il burro e il lievito (se troppo denso aggiungere 1 cucchiaio di acqua o latte). Aggiungete le mele all’impasto, la consistenza dovrà essere molto ‘melosa’. Mettere l’impasto nella tortiera coperta di carta forno. Infornare a 180 gradi finché dorata e asciutta alla prova stecchino (30-35’ min circa).

19 marzo 2019

La calma è la virtù dei genitori che hanno un figlio che studia


Oggi mi sono incazzato come una scimmia alterato ancora una volta con figlio due ch'è in terza media.
Non lo so come, ma te le leva dalle mani, o te le leverebbe diciamo.
Un pomeriggio zeppo di cazzeggio e fissaggio muri per arrivare al dopocena con 3 materie dico tre ancora da affrontare con tipo: 3 paginate di inglese, tutto il programma di artistica finora fatto, le equazioni dalla a alla x e circa diciottomila piani cartesiani da realizzare graficamente e da farcirli di rette passanti per l'origine.
Alle 22 ho sclerato e sono scappato a portare fuori il cane per evitare pestaggi al minore.
Adesso c'è su dolcemetà che lo rampogna per bene, ormai sono mesi che l'unica tattica che siamo in grado di adottare con lui è: poliziotto cattivo e poliziotto cattivissimo.
Ma niente, a lui gli scivola tutto addosso, poco gli frega di un bercio, di 15 gg senza la Play o di cosa cambia o non cambia segno in un'equazione.
C'ha ragione lui? È avanti? È adolescente?
No, è solo stronzo.
E dire che è pure la festa del papà e che al mio rientro a casa mi ha accolto con un "BU" da dietro uno stipite e un regalino (che non ha manco aspettato che scartassi e se l'è filata).
Ora son qui con una sagoma di Silvan alta due metri (il magone) e sinceramente penso che quando sfilerò davanti alla sua porta per andare a nanna (vado presto che ho un capolavoro di libro per le mani, ma ve ne parlerò poi) non l'aprirò per il solito bacino della buonanotte, tirerò dritto. Orgoglione lui, orgoglione io.
E staremo incazzosi per un po'.
Ma poi tutto s'appianerà, tipo tra dieci anni, ecco.

11 marzo 2019

Yellow Green Book

"Te guidi, io ti do 125 $ a settimana"
Per la serie: Cosa non si fa con un Trova Sostituisci.

Avellino City, 2016. Gigi di Maio, detto Giggino, fa il buttafuori allo stadio, ma quando gli scade il contratto a termine deve trovare il modo di sbarcare il lunario. L'occasione buona si presenta nella forma del dottor Donald Salviny, un politico che sta per partire per un tour di comizi attraverso le regioni del Sud. Peccato che Salviny sia leghista, in un'epoca in cui la Lega non è la benvenuta, soprattutto nel Sud. Ma nonostante Giggino sia italonapoletano cresciuto con l'idea che i leghisti siano animali, e abbia sviluppato verso di loro una buona dose di razzismo, va a finire che la strana coppia formata da due persone che più diverse non si può questo viaggio insieme lo fa davvero.


4 marzo 2019

La mia bambina

Non tutti ce l'hanno avuta un'infanzia felice.
Prendete me, ad esempio, mica mi avrebbe fatto schifo, ma nulla.
Se mi guardo indietro non mi commuovo e non mi sciolgo, come pare funzioni ripensando agli anni da bambini.
E pure Gesù non le ascoltava le mie preghiere notturne, anche quando io ero costretta ad ascoltarmi di tutto.
Quando andava bene sentivo mio padre che rientrava tardi e mia madre che lo buttava fuori.
Quando andava meno bene non sentivo rientrare proprio nessuno.
E a quella madre mezzo abbandonata, tradita, urlata e offesa, a quella madre posso fare una colpa se non aveva voglia di venirmi ad abbracciare?
Potevo crepare in attesa di un bacino sfiorato nel buio o di una coperta rimboccata.
Fortuna che c'era una via laterale, una stradina senza sfondo, dove scorreva senza scorrere la mia esistenza a puntate, quella però felice e che non poteva rubarmi nessuno, quella dei temi dati a scuola.
Lì sì c'era un fiorire di vita da mandare a memoria, pieno di mamme che ti portano ai giardini a giocare, di vacanze al mare con i cugini e di babbi presenti e pieni d'attenzioni. Quei babbi che ti riempiono di regali e ti soffocano di abbracci al sussurro di "la mia bambina, la mia bambina...".
Ma fuori dai temi era un'altra storia.
C'erano baci da non desiderare, c'erano frasi da non sentire e facce da non vedere.
E così la notte, rannicchiata nel letto e abbracciata al cuscino, chiudevo gli occhi e li premevo forte con i polpastrelli delle dita, fino a quando dal buio non comparivano vivide, a ritinteggiare il mio mondo, le copertine dei quaderni.
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