15 marzo 2012

Le storie siamo noi

La plausibilità d'un racconto, come la credibilità d'una bugia si fonda sui dettagli.
Non è il soggetto, la trama grossa, che conferirà alla nostra storia la qualifica di veritiera, che poi è quello che ci serve, sia che presentiamo un testo a un editore sia che raccontiamo una versione adattata dei fatti a qualcuno, ma sarà la sceneggiatura, la trama fine a farlo.
I dettagli rendono la storia credibile (Reservoir Dogs).
Perché pure una bella storia, di fantascienza quanto volete, deve rientrare in canoni di plausibilità.
E allora prendiamo un dettaglio, può essere un gesto, un oggetto, un dialogo o anche un pensiero, l'importante è che stia nel contesto della storia ma, al tempo stesso, ne possa stare fuori senza soffrire, possa essere enucleato dal quantum senza che la trama grossa ne soffra, prendiamo un
dettaglio, scomponiamolo in minimi termini, ingrandiamolo 100 volte o rendiamolo parte di noi, incarniamolo.
La minuziosa descrizione del particolare, l'attenzione alle sfumature svilupperà nell'interlocutore la convinzione che tutto ciò può essere vero ma che, almeno almeno, è verosimile. E questo nel 99% dei casi è sufficiente.
Le sfaccettature e le sottigliezze della trama fine ci aiuteranno a definire la nostra storia e a crederci davvero, pure noi.
Un grande esempio cui ispirarsi ce lo offre Tarantino con il monologo di Tim Roth in Reservoir Dogs: la storia del cesso di Mr. Orange.

Per i tre che ancora non la conoscono:

10 commenti:

  1. Compatisco quei tre che non conoscono "Le iene" (quelle vere, non quel patetico programma di Italia1). Fanno veramente pena.

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    1. ho perso il soggetto del'ultima frase... chi fa veramente pena? i tre? le iene vere? quelli d'italia uno? coloro?

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  2. A proposito di dettagli e di scene "di contorno", proprio in quel film la scena delle mance è fantastica.

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  3. Credo inoltre che per dare veridicità ai personaggi si debba descrivere i loro rapporto con i genitori, mentre per gli ambienti serva ricostruire le sensazioni di tutti e cinque i sensi, soprattutto il sottovalutato olfatto.

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    1. Bella osservazione: odore al merito!

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    2. Ah come nella mia poesia "portati via il mio odore perchè anche io ti possa parlare"? Ahahahah

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  4. Giusto! Bel con(s)iglio, lo riblogherò al prossimo giro di stuzzichini.

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  5. I dettagli, apparentemente ininfluenti e buttati là, possono diventare invece non solo oggetti d'arredo che suggeriscono meglio l'atmosfera, ma veri e propri puntelli giustificativi anche a storie che da sole traballano. Viva i dettagli, io ne metto a badilate e sono la parte più divertente dei miei processi creativi. Oltretutto, inventarli e piazzarli bene ti dà un senso di onnipotenza.

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  6. Stupendo!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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