23 gennaio 2012

Il peposo dei Fornaciai

Siamo invitati per il pranzo domenicale dai Fornaciai  (alias Giacomo & family). Arriviamo col Berlucchi e un dolce di cioccolato fuso e poi colato in una forma siliconica a fiorellin del prato. Andiamo preparati perché dai Fornaciai si viene solitamente rimpinzati come porcelli e quando si esce da quella casa ci abbiamo tutti la nostra bella mela in bocca.
Tanto per cominciare, un prosecchino accompagna le mani danzanti sulle arachidi, sui capperi formato XXL, sul tris di olive, sul pecorino di Pienza e sui tocchi d’un salame toscano doc; una crema di gorgonzola fa da scialuppa alla zuppiera col pinzimonio. Qui, sedanini, carotine, carciofini, cipolline, finocchini e ogni altro ortaggio passibile di diminutivo è nettato e composto in un delizioso e arruffato arcimboldo.
Per primo piatto ci viene spacciata una ricetta di Cotto e Mangiato, devo dire senza tentare di venderla per una dell’Artusi. I maccheroncini rigati sono fatti saltare in un soffritto di cipolla e pomodoro e il tutto viene addensato con una vellutata di peperoni. Di più non so, semmai chiedete direttamente a Benedetta Parodi.
Fa un po’ specie ingurgitare un piatto testato su Fabio Caressa, questo sì, però quando Giacomo mi fa notare che probabilmente anche lo zio Bergomi avrà assaggiato il manicaretto capita che, insomma, lo zio ti faccia venire in mente i mondiali ’82, la 500 tricolore di Pievepelago,  il gol di Tardelli, Zoff che alza la coppa e il turbinio di bandiere italiane; a quel punto sei così ben disposto verso il mondo che mangeresti pure la cacca della Parodi.
Il piatto forte era il secondo: il peposo dei fornaciai (nomen omen). La carne è quella del bollito, la scaraventi a freddo in un pentolone assieme ad aglio, vino e manco a dirlo pepe, fai cuocere per 5/6 ore et voila la ricetta è servita. La Parodi potrà inserirla nella sua nuova raccolta: Stracotto e mangiato.
Il piatto merita davvero. Si chiama così (o anche Peposo all’imprunetina) perché veniva cotto dai fornaciai (quelli con la "f" minuscola) nei forni utilizzati appunto per il famoso Cotto dell’Impruneta, sfruttandone il calore.
Un delicato purè di patate attenua la forte speziatura della carne e l’accompagna con discrezione durante tutto il viaggio del bolo alimentare.
E laddove non arriva il purè, è un eccellente Chianti Ruffino che si presta ad alleviare i rimanenti focolai sulle papille impepate.
Chiudono il pranzo: il dolce, i cenci della Gabriella, lo schiumante, una portentosa discesa di Christian Deville (nella foto), l’ananasso, un proficuo scambio figu Panini, il caffè, svariate sfide nell’arena Pokémon tra le MasterBall di Zekrom e Reshiram, un grappino e la più brutta partita di calcio mai disputata nella storia di tutta la serie A (Cagliari-Fiorentina n.d.a.).
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Questa testo partecipa al Volta La Carta, una raccolta di recensioni accazzo, come anche:

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15 commenti:

  1. Pure io, che vengo a leggere il tuo blog a mezzogiorno e mezzo passato, con il frigo vuoto e una fame da lupi... Un invito per me ci scappicchia? Non vi faccio pena nemmeno un pochito? -.-"

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    1. guarda, puoi andare direttamente dal forna, certo di peposo non ne è avanzato manco un po', ma forse trovi i maccheroncini.

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  2. Io credo moltissimo in una piattaforma culturale che porti però alla preminente individualizzazione dei ruoli al momento di rendere efficiente l'organizzazione...
    Ok, la dico diversamente.
    Io sono specializzato nella fase mangereccia, essendo mio padre cuoco in pensione specializzato in quella cucinatoria.
    Un tocco di saporita toscanità non guasta affatto.
    Domani stampo la ricetta e la passo alle cucine del castello! Grazie! ;)
    Già ho l'acquolina.

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    1. che kiulo il babbo coco! pensami quando ti si scioglieranno in bocca i bocconcini di' peposo.

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    2. Operazione Peposo del mibabbo.
      Aggiornamento:
      Prima assoluta sarà messa in essere lunedì 30 gennaio c.m. h.8 ca. post meridiane ("per cena")
      Seguiranno dettagli esito operazione e/o avvisi variazione piano.

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    3. alle 7,45 sono da te, porto un brunello.

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  3. Nota della cuoca, nei maccheroni non c'era il pomodoro solo peperoni scottati e frullati con aggiunta di robiola. Poi mi ricordano che c'erano anche i baci artigianali il tutto per essere precisi. Comunque senza ottimi commensali come voi il pranzo non avrebbe avuto lo stesso sapore.

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    1. Chiedo umilmente scusa alla cuoca, in effetti, ripensandoci, pure Caressa che allergico allo zinco mi sa che il pomodoro mica l'avrebbe gradito. Si spiega tutto, Benedetta figliola.

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  4. Mi piace molto questo VOLTA LA CARTA... mi piace soprattutto la seconda regola!! Bravo molto carino!

    The Life After

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  5. Diamine, ho il frigo vuoto!!!

    P.s.: Belli quanto vuoi i nuovi, ma Charizard fa il culo a tutti dal 1996...

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    1. il mio figlio grande (+ grande di te) dice che cotesta è una leggenda metropolitana bella e buona.

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    2. Solo perché MissingNo gli ha cancellato i salvataggi :-)

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  6. Per farsi invitare dai Fornaciai si deve scaricare e compilare un modulo in PDF? Se sì, dove?

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  7. tranquilli ragazzi, nessun modulo da ripienare, andate a nome mio e vedrete che Giacomone (se non è alle prese col barbecue - un giorno vi parlerò anche di quello!) vi sistema tutti. C'ha il cuoriciotto bello grande, il ragazzo!

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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