Le riconosci tra mille, sono le donne che lottano da sempre contro gli uomini stravaccati sul divano e fatalmente rapiti dallo sport in tivù. Fateci caso, si nascondono tra le mamme, le sorelle, le fidanzate, le mogli.
Le riconosci perché nonostante abbiano sviluppato una repulsione viscerale verso lo sport in ogni sua forma, in specie quella televisiva, per non sentirsi proprio tagliate fuori, o anche solo per marcare il territorio, loro, che commentare non possono perché ignorano la differenza tra una gomma slick e una gomma per cancellare, loro, pongono una domanda. Anzi pongono La Domanda, sempre la stessa.
- Dove sono?
Io sto alle prese con le mie unghie e con un Valentino mai così attardato nel gruppo - ma sarebbe lo stesso se ci fosse una Ferrari sulla griglia o una Pellegrini alla virata dei 350 metri - e quello che non voglio ancora sentire è proprio La Domanda.
Non ha importanza, “dove sono”!
Mi viene davvero voglia di prendere la donna in questione da una parte per spiegare. Voglio farla sedere e accoccolarmi davanti a lei, voglio finalmente renderla edotta. Anche se sono convinto di averci già provato. Le parlerò con la voce bassa e pacata, quella che fa più presa. La informerò di quanto magari sia importante sapere quale moto cavalca Valentino o con che tipo di gomme parte Alonso. Le parlerò della rivoluzione dei supercostumi nel nuoto e di quanto incidessero sui record mondiali. Le farò capire che persino il tempo, sì il tanto vituperato argomento tempo, ha una sua valenza, che sapere se piove o se ci sono 60 gradi sull’asfalto può essere fondamentale.
Questi sono gli argomenti che hanno titolo a scheggiare l’aurea mistica dell’uomo sportivo stravaccato sul divano. Sarà mio dovere renderglieli comprensibili, servirà pazienza, sarà come insegnare a un bimbo a colorare dentro ai margini, servirà amore.
- Dove sono?
- A Donington.
Capitava anche a me. "Dove sono?" e io "Sei in soggiorno, cara".
RispondiEliminaDopo la terza volta, non mi ha più chiesto nulla.
Ma tu sei molto più gentleman di me.
siamo nel territorio del sapere di genere . lo sport alla tv è una religione che non ammette atei agnostici o infedeli
RispondiEliminaA me questo non succede perché io lo sport in tv lo guardo... Solo il rugby però :-)
RispondiEliminaAh, a Donington, ok!
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mmm...
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Ma come mai quel tifoso ha una buffa bandiera che sembra una scacchiera?
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Non sarà pericoloso, così vicino alla pista?