Ho scoperto a 15 anni di essere affetto dalla sindrome dell'Eternauta, anche se pure prima dell'uscita in Italia di questo capolavoro argentino del fumetto ne presentavo tutti i sintomi. Però non ero riuscito a darle un nome.
Succede che quando mi trovo in un ambiente per lo più chiuso, magari in attesa di qualcosa, in coda, e con il cervello non troppo impegnato, mi capita di pensare che fuori da lì, in quel preciso istante potrebbe cominciare a nevicare.
Bello, direte voi, romantico. Col cavolo! Sto parlando della neve aliena dell'Eternauta, un'arma micidiale utilizzata proprio all'inizio della storia (e così non svelo niente per quei tre che ancora non avranno letto il fumetto di Oesterheld).
Dunque potrebbe nevicare, fiocchi che uccidono al solo contatto, una situazione che ti costringe a barricarti all'interno del luogo in cui ti trovi in quel momento per salvare la pellaccia. Dentro, chiuso, in coatta compagnia dei tuoi simili che casualmente si trovavano lì con te in quel preciso istante.
Sull'autobus, ero spesso vittima di attacchi della sindrome dell'Eternauta. Altre volte nella sala d'attesa del dottore, in discoteca, in un bar, in un negozio. E mi succede anche adesso.
Immagino poi, che il gruppo eterogeneo rinchiuso in un ambiente per difendersi dalla letale nevicata debba iniziare a fare i conti con i bisogni primari dell'uomo e, non ultimo, a preoccuparsi della riproduzione per la salvaguardia della specie.
Più banalmente si può pensare che dopo qualche giorno in clausura venga voglia di sbrigare qualche pratica di natura sessuale. E che pure le donne, in tale situazione, non se la tirino come al solito.
È qui che si sviluppano dei pensieri porcini e si scatena la valutazione dei componenti del gruppo. Nella mia testa si formano due graduatorie distinte, quella maschile e quella femminile, che mettono in fila per fascino e bellezza tutti i presenti. Io dove mi piazzo fra gli uomini? Vediamo quello è un apollo, quello guarda che fisico, due giovanotti di vent'anni, sono quinto dai, quinto non è male. Allora poi scorro le femmine presenti e vedo com'è messa la quinta in classifica perché è quella che toccherebbe a me per le incombenze scoperecce.
Dal dottore di solito la sindrome mi attanaglia la gola perché giovani donne poche se ne vedono, ma già dal pediatra la situazione si presenta spesso interessante e più di una volta mi sono sorpreso a scrutare il cielo fuori dalle finestre, nella speranza che arrivi giù questa cazzo di neve radioattiva. O quello che è.
Juan Hombre Galvez
Hai descritto più o meno "l'indice di scopabilità" di "Storia d'amore vera e supertriste" :^)
RispondiEliminaChe bel pezzo!
RispondiEliminaIo rientro tra quelli che non l'hanno mai letto.
Probabilmente perché da bambino sono caduto come Obelix nel pentolone della sovraesposizione di radiazioni televisive con Goldrake, Mazinga, Gundam e Capitan Harlock, ma nei fumetti non ho mai amato tanto la fantascienza.
Però la tua trasposizione nelle urgenze quotidiane è avvincente.
"Sotto la neve... pene!" sarebbe stato un buon sottotitolo :D
@sm dovrò procurarmelo e capire se anch'io ho un indice di scopabilità e magari se sta al di sopra dello zero.
RispondiElimina@k restano da trovare gli altri 2. il sottotitolo è perfetto e lo dici a un ex-fornaio e qui metterei il link al mio post "tra ferrara e la luna" ma mi fa troppa fatica, nel caso cercatevelo ecco, ma non con il cerca in alto a destra che non funzia un cazzo e cmq sto studiando per cambiarlo con un po' di codice java raccattato in giro, ce la farò? si accettano scommesse....
anni fa ho tradotto un fumetto argentino simil-porno. la mia prima e quasi unica traduzione ufficiale. m'avessero dato una copia. nelle fumetterie non si trova. in interdet lo danno esaurito. bastardi! ovviamente non ho mai letto eternauta.
RispondiElimina@ciku e 2. resta da trovare l'ultimo non lettore. Certo sul fatto che su "interdet" lo diano esaurito c'è da ragionare... Freud ne farebbe una tesi di laurea.
RispondiEliminaPer storia d'amore ecc. magari può esserti utile questo ;^)
RispondiEliminaHanno previsto neve per i primi di dicembre. Vedi di farti trovare dal pediatra.
RispondiEliminaCerto le Poste, soprattutto a fine mese con la banda dei vecchietti all'arrembaggio delle pensioni, non sono proprio il luogo ideale per selezionare colei (o coloro) attaverso (ehm) la quale portare avanti il genere umano. Già sull'autobus la percentuale mediamente aumenta. Bisogna pianificare una coda da qualche parte in cui valga la pena aspettare... Per ora vado, accompagno mia sorella che ha un appuntamento al casting per la parte di infermierina sexy scosciata nel prossimo film di Lino Banfi. Immagina la noia. Mi porto un libro così mentre aspetto... Se mi viene in mente un posto che fa al caso tuo te lo dico eh!
RispondiElimina@matteo Quasi quasi vengo con te guarda, arrivoooooooooo.
RispondiEliminaCmq ci sono delle tecniche, sì, per esempio anche al bar dell'ufficio ci sono ore atte alle nevicate radioattive e altre meno. E cmq, la regola fondamentale è: mai portarsi dietro l'amico figo.
Eccola! L'ultima non lettrice, non solo, non ne ho mai sentito parlare di 'sto fumetto perdindirindina!
RispondiEliminaMi hai ricordato invece di quella canzone argentina..."Esperanza d'escobar" :)
Io non leggo fumetti.
RispondiEliminaPero' l'idea di riprodursi mentre fuori infuria la bufera mica è male
Come sindrome non è affatto male. Ti tiene occupato mentre sei su un mezzo pubblico, in sale d'attesa o quant'altro. La proverò!
RispondiEliminaCapita spesso anche a me. Però io prendo sempre la più figa. E quando non ce ne sono, guardo il cielo preoccupato...
RispondiEliminaC'è un non-lettore extra, ma credo che finirò per leggere fumetto (se lo riesco a reperire) e blog ( se internet tiene).
RispondiEliminaIo facevo una graduatoria simile, ma col Ghiaccio 9 di Vonnegut, che comportava qualche limitazione in più...
Un buon posto per la nevicata esiziale è anche il termario della palestra...
RispondiEliminaGrandissimo fumetto, ne andai matto:-)
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