22 ottobre 2011

C'è potta pottino?

L'ho fatto, ho adottato anch'io una parola e ringrazio Mauro Zucconi per aver segnalato l'iniziativa nel suo blog come diventare il mio cane.
Appena ho letto mi sono precipitato sul sito La Dante per farmi affidare il mio lemma da custodire, da proteggere, da divulgare.
Mi ritengo un appassionato della parola, ho profondo rispetto e attenzione per la mia lingua e sono spesso alla ricerca di spunti divertenti che affondano le radici nella parola giocata (modificata, distorta, assonante, troncata, zeppata).
Amo le sequenze di lettere dalle memorabili sfide con gli amici a Paroliamo, davanti a TMC e a Lea Pericoli, fino alle evoluzioni enigmistiche in generale e rebussistiche in particolare.
Quindi, propormi di adottare una parola era un po' come invitare la lepre a correre.
Ho provato a scegliere delle parole sfiziose dalla lista che il sito stesso proponeva, ma risultavano tutte già adottate e, per esse, potevo diventare solo un sostenitore. No, non lo so cosa dovessi fare come sostenitore di "fisima" o "ghirigoro", ma non lo voglio nemmeno sapere. Volevo essere protagonista.
È stato allora che ho notato la casella con il cerca (ultimamente non ho un buon rapporto con queste caselle) e mi son messo a cercare parole strambe che mi venivano in mente. Dopo pochi tentativi sono arrivato a digitare una parola feticcio che usavamo io e Leo ai tempi della scuola, per noi era un aggettivo in stile jolly, la si diceva affinché gli altri non capissero e strabuzzassero gli occhi per la nostra impressionante cultura. Sì, eravamo dei coglioni.
La parola in questione è "pottiniccio" e, come si può facilmente immaginare era adottabilissima. Stavo per nuntiare vobis gaudium magnum quando mi sono reso conto che non conoscevo il suo reale significato, apro lo Zingarelli e leggo intanto che è un sostantivo e non un aggettivo e che significa fanghiglia, oltretutto è pure un toscanismo.
Ma l'occhio si sa è ballerino (se non si sa lo dico io) e il mio decide di fare due salti più in alto dove s'imbatte in un diverso lemma di tutt'altro spessore emotivo e organico: potta.
Seguo il segnale, per dirla alla Coelho, clicco su potta e prego: libera, libera, libera.
Potta risulta libera e adottabile. In un battibaleno, prima che me la fregnino freghino, confermo il tutto e riempio il modulo d'iscrizione. Per un anno è mia, almeno questa, e me la gestisco io.
Con l'adozione, tra l'altro mi impegno a segnalare al sito, quando eventualmente ne venga a conoscenza, i casi in cui la parola viene usata in modo non adeguato e, inoltre, mi impegno ad usare la parola scelta tutte le volte che se ne presenterà l'occasione.
Una vera pacchia!
Per chi non ne fosse a conoscenza, il significato della mia parola (volg.) è vulva.
Ora siccome ho preso gli impegni di cui sopra per l'uso adeguato della stessa, mi sbizzarrisco un minimo qui nelle variazioni sul tema, prima di farmi coscienzioso alfiere del vocabolo a me affidato.

Potta
  • Dall'etimo incerto, pare che Adamo quando scoprì che Eva la faceva vedere in giro, l'apostrofò con un "Pottana Eva".
  • Possedere e saper usare la potta dà un indiscusso potere: il pottére. Da cui "Il pottére logora (la mano di) chi non ce l'ha".
  • Al Cinema: Il giovane attore inglese interprete del maghetto della Rowling è assediato dalle fan e viene scritturato per un film sulla sua nuova vita: Harry Potta.


15 commenti:

  1. Mi sembra che fosse Moana a dire:
    "L'impottante è darla a tutti" no?

    Carina davvero questa iniziativa.

    RispondiElimina
  2. In catanese potta = porta.

    "Aprire la potta" non sarà più lo stesso.

    RispondiElimina
  3. potta apetta pe' chi potta

    in fiorentino uno che fa il potta, è uno che fa il ganzo, il fico. Ma se lo sento usare in questo contesto - ahi ahi - dovrò segnalarlo.

    RispondiElimina
  4. pensa a come sarebbe stata diversa la vita dei cambogiani se a governarli ci fosse stato un pol potta

    RispondiElimina
  5. "... e di poi sul mio cazzo
    lasciatevi andar tutta con la potta:
    e sarò cazzo, e voi sarete potta.
    [Aretino, Sonetti Lussuriosi. Sonetto n. 6]

    ps: ci ho messo cinque minuti a capire che il titolo non era un gioco di diminutivi!
    ma vah in potta, vah! Genio!

    RispondiElimina
  6. Son passate solo poche ore e la diffusione della potta (intesa come parola), del suo significato, della sua storia e della sua geografia, sta andando alla grandissima.
    Forza, perché se poi passa di moda e la tolgono dal dizionario non vorrei che la togliessero pure dall'altro posto dov'è di solito.

    RispondiElimina
  7. dovresti scambiare due parole con un bergamasco che usano POTA come intercalare . possono mettere sei potta sola per salutarsi . verifica se credi sia il caso di segnalarlo . mi vado a prendere una parola al canile delle parole abbandonate . ti fò sapere quale ho portato a casa

    RispondiElimina
  8. Le mie ave dal lato materno (prozia e nonna di origine pisana) dicevano putiniccio con la u per indicare un campione di lavoro a maglia, un beta test sui materiali, i ferri e la mano o anche un errore di esecuzione del lavoro, un garbuglio. Erano anni che non sentivo quella parola, mi sono quasi commossa :')
    L'altra invece, sempre per via di quella ascendenza, la conoscevo...

    RispondiElimina
  9. Costanzo mi pare farne largo uso, c'è da chiedersi perché.
    "Pottatemi un leggio. Demo, vai con un petto di Alessandra Amoroso!" -.-"

    RispondiElimina
  10. Be' le tre frasi conclusive sono stupende.

    All'inizio il post di Mauro era commentabile, poi ha disabilitato i commenti. Peccato.

    RispondiElimina
  11. ah ah, che fortunato avrai un anno intero di potta.
    bella l'iniziativa.

    @josef: si, infatti, che palle, non si può mai commentare Mauro.

    RispondiElimina
  12. la divulgazione di oggi prevede un detto:
    fare da potta e da culo.

    Con tale locuzione si suole manifestare la condizione di colui che svolge molteplici funzioni in stato di necessità o di costrizione o che sia particolarmente indaffarato in diverse bisogne e di ciò manifesti doglianza e rammarico.

    Sentito dire anche, con lo stesso significato, "Fare da Marta e da Maddalena"

    RispondiElimina
  13. Un altro detto in tema: "Pane di Prato, vino di Pomino, potta di Lucca e cazzo fiorentino".
    Dovrebbe indicare la migliore provenienza per ognuna della cose indicate ma la comunità scientifica non ha ancora confermato.

    Ho vinto quacchecosa?

    RispondiElimina
  14. non lo so... sei di lucca? in ogni caso io son fiorentino
    fo pe' dittelo.
    cmq mi sa che l'unica cosa certa è il vino di Pomino.

    RispondiElimina
  15. mumble... la mia famiglia paterna vien da lucca...
    ci ho vissuto metà della mia vita.
    e a lucca c'ho una casa.
    vale???

    magari se ci metto la residenza...

    :D (e rido)

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...