Tutti lì che ti consigliano libri da leggere, ma così è facile, son buoni tutti ad additare dei libri da leggere. Beh, quasi tutti.
Io invece voglio consigliarvi dei romanzi da scrivere. Ormai ne esistono talmente tanti in giro che è anche difficile trovare un titolo libero. Ve li darò io, non spingete.
L'ufficio marketing de La Linea, dopo attenti studi, consiglia di puntare forte su titoli che magari richiamino altri testi famosi, un po' come con le scarpe Alidas, le Tob's o le borse di Grucci.
Anche perché, se non lo comprano per sbaglio un vostro libro, capirete che non ci sono molte altre possibilità.
E siccome sono in buona, vi butto là anche un accenno di trama, il resto è lavoro vostro.
La Giovane Holding
Una grossa società di New York punta a gestire una serie di ricoveri per le papere di Central Park. Il lavoro consiste solo nell'accudire le papere quei 10/15 giorni l'anno in cui il laghetto è gelato.
Il Deserto dei Tartan
Ormai le piste d'atletica sono sconsolatamente vuote. Il giovane Drogo si ritrova solo ad allenarsi sugli anelli in tartan dello stadio. I suoi ex-compagni di classe sono chi a danza, chi a karate. Va a finire che smette anche lui, perché a causa del nome viene sempre sorteggiato per il controlo antidoping.
Dislessico Famigliare
Il classico cinepanettone. Una famiglia di dislessici, madre padre e tre figli, non riesce a comunicare dando vita a una vera e propria commedia degli equivoci. Esilarante la scena in cui la madre lascia un post-it con scritto "cena da cuocere" e il marito arrostisce il cane.
L'isola del Giorno Priva
Un bel racconto di fantascienza i cui protagonisti vivono su un'isola sulla quale, per un'arcana congiunzione astrale, non sorge mai il sole. Lì è sempre notte e gli abitanti sono in eterna lotta con le bollette della luce.Verranno sterminati dai gufi.
Due di De Carlo
Pulp: un lettore esasperato dai romanzi di Andrea de Carlo si apposta sotto casa sua e quando lo scrittore arriva lo affetta in due con una scure.
Va' dove ti porta il culo
Pellicola fortemente impegnata sull'oscuro periodo degli Ani di Piombo. Una ragazza (Jennifer Lopez) si trova invischiata in un gruppo rivoluzionario, poi le va di culo e riesce ad uscirne emigrando nella Grande Mela, lì otterrà il successo che merita. Il film è accusato di fare della facile dietrologia.
(grazie a Melusina)
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2 febbraio 2012
16 gennaio 2012
Dislessico famigliare
Non ci sono più gli zucconi d'una volta, a scuola.
I somari, i ciuchi, spariti! Spazzati via dall'ortodossia linguistica.
Là dove c'era lo zuccone ora c'è un dislessico.
La principale manifestazione della dislessia consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce, o così dice Kiwidepia. E va bene.
La famiglia del 21° secolo non registra zucconi tra i componenti, o son geni o son dislessici.
La bambina non riconosce le doppie? Lo fa, è dislessica. Non sa qual è la capitale dell'Inghilterra? È dislessica.
Vorrebbe tanto studiare, ma poi finisce che sta sempre sdraiata su Cioè. Perdinci, è da capire, dislessia di primo grado!
Il citto non sa fare 3+2? Lo fa, è dislessico. Non si ricorda come si chiamava il condottiero Cartaginese? È dislessico. Studia l'Infinito a memoria ma poi sa snocciolare solo la formazione del Milan? Che volete, è dislessico.
Ma gli zucconi, i veri, sani, massicci zucconi d'una volta dove son finiti?
Ma c'erano solo a scuola mia?
Per carità, massimo rispetto per ogni alunno zuccone, perché poi nella vita finisce che spesso ti fa il culo. Ce n'era uno da me che i profe nemmeno interrogavano più, gli facevano le domande e lui li guardava sorridendo, ma non era ebete era solo zuccone: non studiava, in classe dormiva e il pomeriggio era fisso al campino a spedatare il supertele blu. Per completare la scuola media c'ha messo 5 anni, anche se lui pensa che siano stati 6. Poi è andata che poco ci manca me lo ritrovo sindaco, e comunque è andato al ballottaggio. È uno che s'è sistemato, ma se gli chiedi come andava a scuola, sarà lui stesso a dirti ch'era un perfetto zuccone.
Uno zuccone, punto. Non un dislessico. Se ti provi a dirgli che forse era dislessico, capace che ti tira pure un frontino.
Zuccone, con orgoglio e convinzione. E dopo si vedrà.
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Se poi volete (e consiglio fortemente che vogliate) approfondire sulla dislessia, quella vera, il nobile Kisciotte vi ha reso un servizio impagabile.
Andate e commentate. E visto che siete lì rammentategli che ha ancora il captcha attivo.
I somari, i ciuchi, spariti! Spazzati via dall'ortodossia linguistica.
Là dove c'era lo zuccone ora c'è un dislessico.
La principale manifestazione della dislessia consiste nella difficoltà che hanno i soggetti colpiti a leggere velocemente e correttamente ad alta voce, o così dice Kiwidepia. E va bene.
La famiglia del 21° secolo non registra zucconi tra i componenti, o son geni o son dislessici.
La bambina non riconosce le doppie? Lo fa, è dislessica. Non sa qual è la capitale dell'Inghilterra? È dislessica.
Vorrebbe tanto studiare, ma poi finisce che sta sempre sdraiata su Cioè. Perdinci, è da capire, dislessia di primo grado!
Il citto non sa fare 3+2? Lo fa, è dislessico. Non si ricorda come si chiamava il condottiero Cartaginese? È dislessico. Studia l'Infinito a memoria ma poi sa snocciolare solo la formazione del Milan? Che volete, è dislessico.
Ma gli zucconi, i veri, sani, massicci zucconi d'una volta dove son finiti?
Ma c'erano solo a scuola mia?
Per carità, massimo rispetto per ogni alunno zuccone, perché poi nella vita finisce che spesso ti fa il culo. Ce n'era uno da me che i profe nemmeno interrogavano più, gli facevano le domande e lui li guardava sorridendo, ma non era ebete era solo zuccone: non studiava, in classe dormiva e il pomeriggio era fisso al campino a spedatare il supertele blu. Per completare la scuola media c'ha messo 5 anni, anche se lui pensa che siano stati 6. Poi è andata che poco ci manca me lo ritrovo sindaco, e comunque è andato al ballottaggio. È uno che s'è sistemato, ma se gli chiedi come andava a scuola, sarà lui stesso a dirti ch'era un perfetto zuccone.
Uno zuccone, punto. Non un dislessico. Se ti provi a dirgli che forse era dislessico, capace che ti tira pure un frontino.
Zuccone, con orgoglio e convinzione. E dopo si vedrà.
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Se poi volete (e consiglio fortemente che vogliate) approfondire sulla dislessia, quella vera, il nobile Kisciotte vi ha reso un servizio impagabile.
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