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1 marzo 2012

La Dieta Dukan


Digitando "Du" su san Google motore martire, dopo Ducati, Dubai, Durex e Durc appare Dukan, la dieta che va per la maggiore. Un 5° posto incredibile con tendenza a salire. Certo Durc lo vedo più indietro in graduatoria, a meno che non sia il nome di un Pokemon.
Durc, usa fuoco carica! Sì, potrebbe essere.
Su La Linea siamo obbligati dallo statuto a discutere di dieta e magrezza, e difatti non è che ci chiamiamo Le Lonze d’Hombre.
Poi, non appena La Linea d’Ombra chiederà la chiusura del blog, cercate pure Le Lonze, perché non credo che quei fetenti di Coca Colla alzeranno un dito per me, se non il medio. Burp.
Tutti ne parlano, molti la seguono, ma non è la farfallina di Belén: è la dieta Dukan.
Se penso alla dieta mi viene in mente questo post dell’amico Chiagia, è meraviglioso, leggetelo, bastano 10 secondi. Di Dukan invece hanno anche già disquisito in modo amabile e disagiato qui.
Il risultato è garantito, la prima settimana si perdono 2 chili assumendo solo proteine e 3 cucchiaiate di crusca d’avena al giorno, temo prodotta dal buon Dukan, poi si susseguono altre fasi ma, sinceramente, non sono né in grado né voglioso di disquisirne.
L’aspetto fantastico della dieta è che per tutti i cazzo di giovedì della vostra vita mangerete solo e sempre proteine, niente grassi, niente zuccheri, niente carboidrati (ripeto: niente carboidrati), questo contribuirà a rendervi tutte strafighe (gli uomini è provato che non arrivano al primo giovedì) e, soprattutto, vi porterà a rivalutare il lunedì, che perderà il primato di giorno più odiato della settimana.
Ah, un’ultima cosa: basta con la minchiata sono d’ossatura grossa, non ci credete più nemmeno voi.

p.s. per chi non l’avesse capito, questo post nasce dall’esigenza di portare nuova linfa e contatti sul sito. Non a caso sono state utilizzate alcune tra le prime 100 chiavi di ricerca del web: Dukan, Pokemon, farfallina di Belen, strafighe, minchiata, chiavi di ricerca del web e huge tits.


2 dicembre 2011

Cicero pro domo sua

Diciamo subito che il titolo non c'entra un cazzo.
Volevo solo avallare gli studi sul fenomeno di riverberazione dei post.
Si dice che se uno tira un sasso nello stagno, un sasso che parla, chessò, di Belen Rodriguez, ecco che l'argomento si promana come i cerchi nell'acqua e contamina cento, mille blogger che di colpo si mettono a dire la loro sulla stangona argentina. Direte con Belen è facile, ma pare che funzioni allo stesso modo anche con argomenti meno strafighi. Parli della ribollita, del levriero Greyhound, del grano saraceno o dei preraffaelliti ed ecco che entro qualche giorno fioriranno post a raffica nella blogosfera.
Ora, se leggo in giro di gutta cavat lapidem o di libera nos, beh allora mi butto anch'io, che cavolus!
Poi però parlo d'un'altra cosa anche se, visto che col latinismo cerco di attirare dei gonzi che pensano di venire qui ad acculturarsi sull'ennesima citatio latina da spendere a cena dai cugini della moglie, alla fine il titolo è pure azzeccato. Ma senza volere. O_o
Faccio del metablogging come dice la mia mentoressa di riferimento.
Come trovano il mio blog quelli che vengono da Gugòl? Quali sono le parole più gettonate che portano degli sconosciuti a battere il capo su un testo de La Linea?
Al 5° posto "crema spalmabile" che porta al decalogo per difendersi da TuSaiCosa®; "Cinesi / gruppi di Cinesi"  al 4° posto che porta più o meno qui; al 3° "logo Apple"; al 2° posto "anti captcha" a supporto e incentivazione della lotta intrapresa dalle BACH.
Ma al 1° posto ci sta "Grugnino / maialino Grugnino" che duce al post su Damia'.
Che dire affinché in questo sproloquio egocentrico possa trovare una lisca d'utilità anche qualcun altro che non son io?
Non vi affannate a scrivere sui massimi sistemi, su Scarlett Johansson, su Obama, su X Factor, sull'iPhone 4s, sull'ultimo disco dei Coldplay o sul nuovo romanzo di Camilleri. Prima che il motore di ricerca venga a pescare il vostro post, tra i milioni di altri taggati uguale, mostrerà decine di altre pagine.
Invece, se dedicate i vostri scritti all'Amaro Cora, alla moglie zoppa di Giampagolo, a Spadino di Happy days, al Bruno Cirino di "Diario di un maestro" o, magari, a  maialino Grugnino, ecco che i pazzi scriteriati che lanciano queste ricerche cadranno dritti dritti nelle vostre fauci statistiche.
oink oink

(nella foto ansa-autogrill suino non griffato - no Grugnino)
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