11 novembre 2013

Diamoci un taglio

Nella mia famiglia d'origine c'erano tre paia di forbici tre.
Un paio da sarta, le potevi trovare nel cassettino lungo e stretto in legno, quello destro, della vecchia Singer.
Un paio da cucina, stavano nel cassetto delle posate nel reparto ibrido assieme a un coltello da formaggio di quelli a goccia non so come si chiamano e a un forchettone.
Un paio da elettricista e le trovavi tra gli attrezzi, manico rosso, subito disponibili, aprivi la cassetta e ti saltavano in mano loro.
Adesso ho un problema con le forbici e ne prendo dolorosamente atto.
Starebbero praticamente tutte nello stesso posto, ma non ci sono mai. Nemmeno un fottuto e misero paio, intendo. Non le trovi nel cassetto e nemmeno in lavastoviglie e nemmeno sul tavolo e così, imprecando e dando una chance concreta all'incremento statistico degli infortuni casalinghi, ti addanni nell'operazione da fare, il più delle volte con un coltello.
Che non è la stessa cosa! Provateci a ritagliare i bambini del girotondo con un coltello magari seghettato.
La preziosità dell'oggetto forbici è francamente svilita dalla sua agevole ed economica reperibilità, in specie in quella nordica catena, Tu sai Quale, dove capita di transitare quelle due barra tre volte in capo all'anno. Ogni maledetta domenica che ci vai butti nel borsone giallo il trittico di cesoie svedesine verde/rosso/giallo, un colore una dimensione, ma dopo alcune settimane di abundantia sforbiciorum ti ritrovi a fare di nuovo i conti con la loro irrazionale e prematura scomparsa.
Ora, se è vero com'è vero, che la casa non ruba, nasconde, da me, infrattate in qualche cantuccio, ce ne saranno a decine ma, niente, non saltano mica fuori quando ti servono. (*)
E la spiegazione delle misteriose sparizioni sta forse proprio nella caduta libera del loro valore, della loro qualità e, di pari passo, della nostra attenzione durante e post utilizzo.
Forse con un paio di forbici tempestate di diamanti, chissà.

(*) Apparentemente è una frase assai zuppa di virgole, ma non riesco a sforbiciarne via nessuna.

24 commenti:

  1. Hai provato a citofonare al signor Tim Burton del terzo piano?

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    1. In effetti è stato molto carino, ha detto che mi dà una mano lui.

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  2. Io ne ho appese un paio in cucina, tra i mestoli. Ed è l'unico paio che riesco a trovare sempre. Le altre centinaia saranno a divertirsi assieme alle tue.

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  3. è un problema che affligge la maggior parte delle famiglie italiane. tanta solidarietà!!

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  4. leggo il post leggo i commenti e mi rendo conto di vivere in un mondo a parte forse nella tua vecchia casa d infanzia.
    quelle da sarta restano sempre nella singer che non ha il cassetto ma li stanno.
    le altre sono nel cassetto della cucina nel primo in mezzo ad una marea di altri utensili ma anche queste non prendono il largo.
    le cesoie anche se si usano una volta all anno si trovano così bene al loro posto che non ci pensano proprio ad evadere

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  5. Secondo me, è il momento di darci un taglio.

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  6. Guarda che le forbici sono un problema di ben poco conto rispetto alle calze scompagne. E, da fisico, ho fatto lunghi studi sull'universo spazio-temporale che racchiude tutta quell'enorme montagna di calze scompagne che, per volume e dimensioni, dovrebbero essere molto più evidenti e fastidiose di un elefante che si aggira in cucina. Sono arrivata alla conclusione che ci devono essere delle buone formule che approssimano la contrazione dimensionale e che si accentrano sulla chimica del filato, quando si concretizza nell'oggetto "calze". http://cepocodaridere.blogspot.it/2012/04/la-fisica-delle-calze-scompagne.html

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    1. Vabbè dai, cliccate qui almeno fino a quando Claudia qui sopra non elaborerà la-fisica-dei-link-non-cliccabili.

      p.s. per l'altra claudia e myriam: e no, il corso non è ancora in calendario.

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    2. Quoto Claudia qui sopra.
      PS Il link sotto mettilo tu, da bravino, e se poi organizzi il corso prometto che vengo :-)

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    3. Eccomi, o mia omonima linkatrice incapace (Hombre, ma un suggerimento veloce, anche sottobanco, come a scuola...)
      A me spiace tantissimo deludere tutti i fisici teorici del mondo (non e' vero, ne ho sposato uno, adoro quando spiazzo le sue teorie bla bla bla con la mia teutonica concretezza ;-) ). E mi spiace anche deludere chi crede in una "vita oltre la lavatrice".
      C'e' un programma settimanale per bambini, in Doicilandia. Tutte le domeniche. Basta guardarlo e si ricevono tutte le risposte. Mi spiace, ma i calzini muoiono, disfatti e lacerati dal calore e dalle rotazioni della macchina infernale. A chi succede spesso, consiglio un tecnico, prima che si debba buttare il cesto ;-).
      Ora, credo che la curiosita' ripaghi di quei 10 secondi impiegati per fare un copiaincolla, mentre aspetto il corso ;-)
      http://www.youtube.com/watch?v=-sYZEOftpw4

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    4. ...Fossero solo i link, il problema! Se c'è solo la "vaga" (ho detto proprio "vaga", quindi, se fossi capace di fare dei link-che-linkano, vi potrei indicare un lungo discorso a favore del termine "vago" e barra o...), dicevo: se c'è solo la vaga possibilità di un minuscolo bachetto in una parte software io sono in grado di trovarlo, manco fossi un rabdomante nel Sahara. Ha sempre linkato senza smorfie e non so perché ora non linka. Vabbè, problemi suoi. Lavatrice: ne ho buttata via una tempo fa e ho dato al tecnico una mancia per farmi dare un'occhiata dietro al cestello, che lui mi ha smontato davanti ai miei occhi. Era lindo e barra o vuoto come il mio portafogli. Altre idee...?

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    5. ahahahah no. Mai avuto un calzino spaiato in vita mia (giuro). Pero' so che esistono dei sacchetti tipo retine, che basta metterci dentro *tutti e due* i calzini ed il gioco e' fatto (forse) ;-)

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    6. Per avere poi retine spaiate, immagino. No, grazie.

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    7. Ehi Hombre... finalmente qualcuno che mi capisce! Oggi sono in ufficio con un calzino che arriva al malleolo e l'altro che arriva sotto il ginocchio. Continuo a tirarmi giù il pantalone e cerco di non muovermi troppo da questa sedia. Per fortuna la mia postazione è "d'angolo" e ho infilato il calzino "malleolare" sulla gamba destra, vicino alla parete e alla cassettiera. Ho infilato la gamba lì dietro e...spero che non mi scappi la pipì prima che siano usciti tutti dall'ufficio. E quando incontro i miei figli (sicuri responsabili di ogni tipo di perdita e di danno che succede a casa mia) attuo le minacce e passo ai fatti: o tutto il loro casino rientra entro regimi ragionevoli o riparatevi in un bunker sicuro tutti perché la mia ira funesta avrà effetti planetari!

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    8. Ehi Hombre... finalmente qualcuno che mi capisce! Oggi sono in ufficio con un calzino che arriva al malleolo e l'altro che arriva sotto il ginocchio. Continuo a tirarmi giù il pantalone e cerco di non muovermi troppo da questa sedia. Per fortuna la mia postazione è "d'angolo" e ho infilato il calzino "malleolare" sulla gamba destra, vicino alla parete e alla cassettiera. Ho infilato la gamba lì dietro e...spero che non mi scappi la pipì prima che siano usciti tutti dall'ufficio. E quando incontro i miei figli (sicuri responsabili di ogni tipo di perdita e di danno che succede a casa mia) attuo le minacce e passo ai fatti: o tutto il loro casino rientra entro regimi ragionevoli o riparatevi in un bunker sicuro tutti perché la mia ira funesta avrà effetti planetari!

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    9. PS: sono passati solo 45 minuti e inizia a darmi veramente fastidio il crampo alla gamba destra. Se fate suonare qualche allarme antiatomico, l'ufficio si svuota un po'e provo a muovermi... Vi prego...! Per piacere....!

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    10. Sei ancora lì? Mi ero perso il tuo accorato appello, scusa.
      WuàWuàWuàWuàWuàWuàWuàWuàWuàWuà

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  7. non te lo volevo dire ma è giusto che tu lo sappia: le tue forbici organizzano dei rave con gli adattatori per spine tedesche in cantina...

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  8. Io ne ho tre: una da tenere da conto, come mi ha insegnato mia madre. Quella del cucito che costa tanto. L'altra e' li' vicino alla machina da cucire pure lei, ma e' caduta per terra e adesso non taglia piu' come prima. Dico sempre che la porto dall'arrotino. Mi sa che questo e' un segno e domani ci vado davvero. La terza e' in cucina, nella brocca verde dei mestoli (la cesoia e' di fuori sotto il mini portico, serve solo per il giardino).
    Mia figlia, in compenso, ne ha 4 o 5. E alla fine per tagliare la carta uso sempre le sue, quelle con la punta rotunda, anche se sono micro e mi devo raggrinzare tutte le dita.
    Non sono vecchia. Solo che qui gli svedesi non sono ancora arrivati.
    Hai scritto "barra". Cxyzo, hai scritto "barra".

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    1. Ro-tOn-da, punta ro-tOn-da (non posso togliere il correttore automatico inglese, se no poi chi me le corregge, le mail? Ma perche' mi trasforma "rotonda" in "rotunda"?)

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  9. Per me è il contrario: nella mia casa d'origine le forbici erano un oggetto introvabile quasi come la caffettiera del masochista. Qui comando io e le forbici col manico rosso sono appese alla barra sul lavandino, quelle da parrucchiere nella propria custodia gialla nel mobiletto in bagno, poi abbiamo tre o quattro forbicine per le unghie sparse un po' dappertutto.
    Mi sa che in qualche modo c'entrano i bambini. Qui non ce ne sono e i gatti non hanno il pollice opponibile...

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  10. A forza di tagli verticali per il mondo blog scopro blggheristi che sono un vero taglio.. a parte che ti seguirò a vita anche solo per il "e guardo il mondo da uno blog".. eh eh..

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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