7 settembre 2012

Lo zen e l'arte di andare in culo all'inverno

L’estate sta finendo davvero, maledetta lei, maledetti i Righeira e maledetti i Zorzi Vila.
Epperò c’è tutta un’arte aggrappata a virtuosismi acrobatici che possono portarci a scavalcare il generale inverno per spuntare a primavera in un baleno.
A noi tifosi, o quello che siamo, una mano ce la dà il campionato con la strisciata di partite vere e proprie e il mondo che ci gira intorno, la Premier, la Liga e tutta la compagnia calciando, ma per il resto bisogna agire, e subito, per non farsi inghiottire dall’oscurantismo dell’ora legale e dalla depressione criologica.
E non sto parlando di quelli che se la spasseranno ai tropici o sulla neve ogni weekend, sto parlando di coloro che, come me, s’addentreranno in questa coltre fitta e gelida con l’unica speranza che passi in fretta e non faccia troppi danni.
Trasciniamoci in palestra, in piscina o al tennis e cadenziamo le sedute due/tre volte alla settimana, questo andrà benissimo.
In alternativa possiamo dedicarci al bricolage, agli acquerelli o aprire un blog.
Se l’abbiamo già aperto possiamo scrivere una sequela di post sul dannato Natale o sul weekend della fottuta merla, che van sempre alla grandissima.
E poi ristrutturiamo e decoupiamo qualsiasi arnese riusciremo a strappare al cassonetto e alla raccolta rifiuti ingombranti.
Anche avvantaggiarsi a comprare i regali di Natale già da settembre può essere una buona attività, duratura e impegnativa, per lo zoccolo duro che ancora che persiste a farli.
Chi ha il caminetto l’accenda per carità e si sfaccia di bruschette appena sfrantoiano l’olio nuovo.
Cene con gli amici, o dagli amici ancora meglio, chiacchierare con persone in carne e ossa non ci farà che bene.
Se ancora ci resta del tempo libero possiamo sempre comprare un’altra expedit all’Ikea, leggere i racconti di Čechov e ripassare la completa filmografia di Alberto Sordi.
In tutto questo, il 22 dicembre esce l’album calciatori Panini 2012/13 e siamo un pezzo in là, a gennaio c'è l'Australian Open, a febbraio poi si pota la siepe e l’inverno può andare a farsi friggere.

p.s. sì lo so, la banalità di questo post è seconda solo alle indicazioni su come comportarsi nei giorni della canicola date dal TG1, ma mi piaceva il titolo.

12 commenti:

  1. Io ballo il tip tap... l'inverno lo si affronta lo stesso, secondo te?

    RispondiElimina
  2. Certo, se non fa troppo Fred.
    Altrimenti tròvati un posto dove Astaire al calduccio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ahhahaha rido questo commento vale più di tutto il post, sei grande!

      Elimina
  3. Natale, i regali, il menu. Brrr, rabbrividiamo.

    RispondiElimina
  4. ma co sto callo come te viene??? m'hai fatto veni malinconoia...(tanto per citare una canzone..)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. dopo mezz'ora che m'interrogo sul callo e sulle sue capacità meteo divinatorie, mi vien da pensare che forse volevi dire "caldo"... dico bene?

      Elimina
    2. dici bene, ma m'è scappato il romanesimo che alberga in me...

      Elimina
  5. secondo me l' inverno serve. Lo dico adesso che non ce l' ho piu'. Credo che, di tutti i mesi che ho scritto sul pastonudo, quelli a cui sono piu' affezionata siano proprio novembre dicembre e gennaio. Il mio mese preferito e' maggio, ma dopo 6 mesi di maggio sai che palle... Poi l' hai letto lo zen e la moto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io li vorrei 6 mesi di maggio. Ho letto lo zen di Pirsig, alcuni tratti interessanti, altri meno, devo dire... Non so nemmeno dirti se ho capito bene la cosa di Fedro lì... Non credo.

      Elimina
    2. Concordo sul libro. A me affascina soprattutto se penso a cosa ha scritto e soprattutto quando. Il fatto di parlare di elettroshock in quel modo, per quei tempi (e che Pirsig ne parli con cognizione di causa, visto che l' ha subito anche lui). Il fatto che prima dell' elettrochock si chiami Fedro (Platone). Un discorso filosofico sul concetto di qualita'. Il rapporto col figlio...insomma, come opera prima non e' malaccio. Poi, che ci sia di meglio e' indubbio. Ma molti scrittori sono stati influenzati da Pirsig, e secondo me e' uno di quegli autori che si dovrebbero almeno sfogliare, una volta nella vita (a questo punto non ti consiglio Lila ;-))

      Elimina
  6. Seguivo il calcio; poi ho aperto un blog e ho mollato il calcio; quest'anno forse seguirò nuovamente la Serie A. Poi mi lamenterò sul blog. Insomma, un circolo vizioso.

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...