20 maggio 2019

Pregare dio, o chi per lui

Non prego più, nessun dio.
E dire che ho pregato tanto, per me, per i miei cari, per tutti i miei affetti.
L'unica volta che ha funzionato davvero è stato quando la Madonna, o chi per lei, una cinquantina d'anni fa mi fece ritrovare la checca, la mia adorata gallina mugellese che era sparita da tre/quattro giorni.
Un vero miracolo.
Poi la checca se la pigliò in prestito mio zio che le diede l'opportunità di diventare mamma anche se, sul più bello, una volpe mise fine alla checca e alla sua prole pulcinesca.
Ho pregato tanto anche per non bocciare a scuola o per non farmi interrogare in certi giorni.
Ho pregato per far innamorare di me certe bambine.
Ho pregato perché i miei genitori restassero insieme.
Ho pregato per non perdere la fede, anche se in questo caso si genera una sorta di circolo vizioso che temo invalidi l'esito.
Ho pregato in chiesa e a letto.
Ho pregato anche solo per mantenere una routine tranquillizzante.
Adesso non prego più, dicevo, ma non sono sicuro che dovrei festeggiare come se avessi smesso di fumare.
Però pregare mi aiuta, questo devo riconoscerlo, quando non puoi fare nulla, quando non sei più l'artefice del tuo destino o di qualunque altra faccenda, quando ragionare non basta più, ecco che rispunta fuori da qualche recesso una preghiera anche fatta solo di pensieri e di brevi lampi da lanciare, come razzi da una zattera in mezzo all'oceano.
Che ne so, magari qualcuno li vede.

2 commenti:

  1. Posso capirti, ma io non l'ho mai fatto per essere coerente con me stessa.
    Cristiana

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  2. in effetti io per coerenza dovrei smettere di bestemmiare !

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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