23 gennaio 2019

Il libro più sottovalutato di sempre

Erano i tempi della nicchia.
Stavamo ad Harleem, presso Amsterdam, da un amico, Fede. Un amico così caro che pur di ospitarci si ridusse a dormire in un accrocchio tra due divani a due posti accostati uno contro l'altro, ci entrava dall'alto e ci stava solo in diagonale e con le gambe un po' piegate. Questo per 5 giorni.
Per ripagarlo presi pure un libro a caso da una mensola, solo perché era giallo.
(Bestie, 4 carver, trad. Massimo Bocchiola)
Beh, ragazzi, ne è valsa la pena.
Letto in apnea, come poche altre volte (Il Giovane Holden, L'ombra dello scorpione, Lolita)
Amo e ricordo ancora i nomi dei due poveri cristi padroni della storia in un'ambientazione molto kenloachiana ma con più ironia: Tam e Richie, Tam e Richie, Tam e Richie. Tamerici, come scordarli.
Non è più tanto facile nemmeno trovarlo il tomo, per chi volesse, certo non in libreria.
È che anch'io dovrei procurarmelo (perché io i libri che prendo in prestito li restituisco, io) perché è una di quelle opere che ho nella lista di rilettura (Cent'anni di solitudine, Se questo è un uomo, Il calendario e l'orologio).

Non ce l'ho le citazioni tratte dal romanzo, ma magari vi metto il link ad un paio di rece.
C'è del sano spoiler qui sotto, evitate se volete per caso leggere il romanzo.

Bestie - Il foglio letterario
Bestie - Mangialibri

L'anno scorso poi mi sono preso anche un altro romanzo di Magnus Mills: Niente di nuovo sull'Orient Express (3,3 carver) e seppure mi pareva non mi avesse così coinvolto, lo ricordo con una tale nitidezza che sta di certo a dimostrare altro.


2 commenti:

  1. ecco. stroncate il maestro e margherita ma poi siete capaci di dire che il giovane holden è un capolavoro.

    boh.

    il mondo è bello perché è vario...

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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