Il giochino nasce su Pensieri Cannibali, e precisamente qui. Io non so davvero se la mia
personalità possa riflettersi nelle sfaccettature sotto elencate o se solo vorrei averle o magari
esorcizzarle, inoltre, la mia cultura in fatto di film
in confronto a quella di Cannibal Kid è una caccola, e
quindi rischio di essere fatalmente banale, ma scavare fuori tutta 'sta roba è stato alla fine divertente - e mi ci è voluta una settimana! - quindi ora ve la beccate!
E voi come mi vedete? Cinematograficamente parlando, dico.
Sarebbe interessante conoscere l'area NASCOSTA della
mia finestra di Johari riguardo al me nei film.
Intanto Gaetano di Ricomincio da tre, non foss'anche perché avevo i miei bei riccioloni e mi ci chiamavano Troisi, poi
perché proprio non ce la faccio a pigliare per buone le
cose che ti vendono. È nella mia natura mettere in
discussione un po' tutto, soprattutto ciò che viene
dato per scontato.
Gianna: Comunque quel film devo dire che era tremendo,
a me mi ha veramente... impaurito. Ma senti, se a te ti
torturassero come a quello del film, avresti parlato?
Gaetano: Pe' carità! A me non c'era nemmeno bisogno che
mi torturavano: a me bastava che mi dicevano
sulamente... per esempio...: "Guarda che se non
parli... forse... ti torturiamo", immediatamente
parlavo, scrivevo, cioè se non capevano facevo 'nu
disegno...
Gianna: Eh, ma allora sei peggio di Giuda!
Gaetano: No, che c'entra? È proprio che io, per esempio
il dolore fisico nunn 'o supporto proprio. È 'na cosa
ca... e po' che c'entra cioè Giuda? Mo' tutte quante:
"Giuda traditore", "Giuda traditore". Cioè s'hanna
conoscere primma 'e fatte, eh? Giuda avrà avuto una
ragione per fare 'na cosa del genere, no?
Gianna: Eh no! Per soldi.
Gaetano: Eh, per soldi, e non è una ragione, scusa?
Basta che 'o facevano nascere ricco e già s'evitava
tutta st'ammuina, sta cosa... l'uccisione, 'o
tradimento e poi lasciamm sta', cioè pecché... quanno
uno non conosce 'a gente nun me piace 'e giudica',
capito? Pecché miette... sa' tu hai bisogno proprie...
A un certo punto, 'sti trenta denare, quante putevano
essere, mettiamo due, trecentomila lire, quattrocento,
nunn' 'o saccio però chillo avrà miso apposto e cose
soje. Miette ca ieva a casa e 'a mugliera ogni vota:
«Giuda, tu devi andare a lavorare. Giuda, 'o padrone 'e
casa, 'a luce, l'acqua», per dire, «'o telefono». A un
certo punto, chillo tutte 'ste cose... «Tu non porti
cchiù 'e sorde a casa!», «Tu non porti cchiù 'e sorde a
casa!», s'ha visto 'e trenta denari in mano e ha detto:
"Ma che me ne 'mporta!"
Poi Truman Burbank di The Truman Show perché nella mia narcisa presunzione adolescenziale avevo
sviluppato una teoria che si chiamava la teoria degli
attori - ho amici che potrebbero testimoniare - e io ero il Truman
della situazione. E la questione stava proprio in quel
modo, e Peter Weir mi ha fregato l'idea.
Truman: Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte!
Mi vedo anche nel Saverio/Benigni di Non ci resta che
piangere. Sì, direi che sono tenace e che se mi metto in testa una cosa è difficile smontarmi. Poi sono ottimista, proprio come Saverio,
anche in una situazione che può sembrare - o è -
difficile, m'ingegno a trovare uno stimolo per viverla
al meglio o, alle brutte, per trarne dei benefici.
E poi, vabbè, per tutte le volte che altri Marii si sono presi il merito per le cose mie.
Saverio: Parisina, mi è venuta un'idea, forse, per
liberare Vitellozzo.
Parisina: Grazie Mario!
Saverio: No! Che grazie Mario! Dicevo, stanotte, a ME è
venuta un'idea, forse, per liberare Vitellozzo!
Parisina: Grazie Mario!
E sono Ben Stiller ne I sogni segreti di Walter Mitty.
Walter Mitty è un grigio impiegato della rivista Life
che lavora nell'archivio dei negativi da molti anni,
con una madre anziana e una sorella aspirante attrice a
cui badare; Walter tuttavia è anche un moderno
sognatore: senza mai uscire dalla propria città, compie
regolarmente dei viaggi mentali lontano dalla sua
noiosa esistenza, entrando in un mondo di fantasie
caratterizzate da grande eroismo, appassionate
relazioni amorose e costanti trionfi contro il
pericolo (da wiki).
Insomma sono un sognatore dai piedi per terra ®. Che non si può? Io può.
Cheryl - Quella canzone, Major Tom, prima quando il barbetta
stava... quel tipo non sa nemmeno quello che dice.
Quella canzone parla di coraggio e di sfidare l'ignoto.
É una canzone mitica.
...
Cheryl - Questa è dedicata a Walter Mitty. Lui sa perchè: [canta
la canzone Space Oddity di David Bowie] Ground Control
to Major Tom. Ground Control to Major Tom. Take your
protein pills and put your helmet on... Ten... Ground
Control to Major Tom... Seven... Six... Commencing
countdown, engines on... Two... Check ignition and may
God's love be with you...
A volte sono anche un po' il Danny
Zuko di Grease (ti piaceresse!), un po' guappo un po' guascone, ma sotto
sotto un tenerone (*).
Oh Sandy, baby, someday
When high school is done
Somehow, someway
Our two worlds will be one
E dello Steve Carell di 40 anni vergine ne vogliamo
parlare?
Perchè fondamentalmente sono un imbranato e uno che è approdato alle varie fasi della vita sempre con fisiologico e pluriennale ritardo.
E perché, a ben guardare, io sono vergine dentro. Anche a 54
anni, caro il mio Andy Stitzer.
- Hai quarant'anni.
- Oggi è come averne venti!
Mi rivedo anche nel dentista di Una notte da leoni,
Stuart/Ed Helmes. Infatti può capitare che io sia indolente
e che abbia bisogno di essere convinto e un po'
trascinato nelle cose ma poi, una volta che ci sono
dentro, ci sto al centopercento, ragazzi miei! Non esiste che lo faccia tanto per fare.
Stu: Ha l'anello di mia nonna al dito quella!
Phil: Che?!
Stu: L'anello da dare a Melissa, hai presente? Quello
che ha salvato dall'olocausto? Ora ce l'ha lei al dito.
E poi ne Il favoloso mondo di Amélie sono Amélie, sono Amélie a tutto spiano, perché
se c'è da far andare la fantasia quello è il mio credo e il mio mondo.
Nino è in ritardo. Per Amélie ci sono due spiegazioni
possibili. La prima: non ha trovato la foto. La
seconda: non ha ancora avuto il tempo di ricomporla,
perché tre banditi, multirecidivi, che assaltavano una
banca, l'hanno preso in ostaggio. Seguiti da tutti i
poliziotti della zona, sono riusciti a seminarli, ma
lui ha provocato un incidente. Quando ha ripreso
conoscenza, non ricordava nulla. Un camionista ex
detenuto l'ha raccolto, e credendolo in fuga l'ha messo
in un container in partenza per Istambul. Là, è finito
tra avventurieri afgani, che gli hanno proposto di
andare a rubare testate missilistiche sovietiche. Ma il
camion è saltato su una mina alla frontiera col
Tagikistan. unico superstite, è stato accolto in un
villaggio di montagna, ed è diventato militante
mujahiddin. Perciò, Amélie non vede perché deve stare
in quello stato per uno scemo che mangia la minestra di
cavolo per tutta la vita con uno stupido portavasi in
testa.
E infine sono anche Hombre - ma che ve lo dico a ffa'? - il pellerossa d'adozione interpretato da Paul Newman, il
film che Briga (Giancarlo Brighenti) ha contribuito a
legare al mio nome e al mio destino, enigmistico e non.
Il titolo del film è il soprannome indiano di John
Russell, tres hombres (tre uomini, abbreviato in
hombre), essendosi egli guadagnato fra i conterranei la
fama di uno che combatte con il vigore di tre uomini messi
insieme (da wiki)
E potete scommetterci che io sono questi tres hombres: sono figlio, sono
padre e sono marito e non è certo una
fatica da poco.
John Russell: We all die, just a question of when.
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(*) Ehi, vi ricordate di me?
Grande che hai partecipato al giochino!
RispondiEliminaVisto che sei un po' Truman, direi che sei pronto per partecipare al Grande Fratello. ;)
Anche tu in quanto a personalità schizofrenica comunque non scherzi, visto che tra il Danny di Grease e lo Steve Carell di 40 anni vergine ne passa... :)
Io Mitty tutta la vita...
RispondiEliminavabbè però sono troppi.
RispondiEliminaHo scoperto ora che Hombre viene da quel film.
Ah, io sono follemente innamorato di Amèlie.
Troppi? Ma io sono nella valley of tears da muchisimo tiempo.
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