C’era questo amico che lavorava al call center, aveva imparato una nuova parola e cercava di usarla il più possibile. Pensava che gli conferisse un’aria saputa. Ammorbidiva i reclamanti con l’eloquio forbito. Solo che non aveva la più pallida idea del significato.
- Ho un problema con la bolletta…
- Mi può tergiversare il suo numero cliente?
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- Sono due giorni che cerco di telefonare!
- Signora stia calma non si tergiversi.
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- Mi sa che ho pagato 2 volte una fattura.
- Può dirmi la data in cui ci ha tergiversato l’importo?
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- Allora richiamo io, a che numero?
- Le tergiverso il mio numero diretto, prenda carta e penna…
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- Vorrei fare una voltura, sa è morta mia nonna.
- Tergiversiamo subito l’utenza al nuovo nome, intanto le tergiverso anche le mie condoglianze.
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Era la sua parola feticcio, il vocabolo jolly pronto per ogni occasione.
E considerate che non ho aggiunto niente di mio, così la so e così la tergiverso.
Ma con me sfondi una porta aperta ... se hai voglia, prova a leggere il mio post "parole,parole,parole"
RispondiEliminaLo so ho fatto due cose brutte:
la prima: non ho messo il link (non sono capace)
la seconda: mi sono citato.
Chiedo scusa.
Mi fa piacere sapere che non sono l'unico con questi vezzi.
Insomma fagli pure sapere che non sono solo vezzi suoi.
E non tergiverso oltre.
Divertente e molto tergiversante.
RispondiEliminaNon potrei mai lavorare in un call center.
RispondiEliminaSono certa che tergiverserei troppo.
non tergiverso e vengo subito al punto: bello!
RispondiElimina(che questi qua sopra fanno i brillanti, ma secondo me mica lo sanno cosa significhi tergliver... tergigiv... tertegivers... sempre a ficcarmi in queste situazioni!)
grazie di avermi prontamente tergiversato dei commentini.
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