C'era questa tabella che era appannaggio del Maffei.
Non si seppe come fosse finita tra i suoi compiti, fatto sta che mensilmente lui la gestiva, lui ne curava l'input e lui la quadrava.
Considerate che quest'affare elaborato in excel era un vero e proprio rompicapo e non a caso era da tutto l'ufficio conosciuto come la Tabella delle tabelle.
Una roba che quadrarla era come fare tredici, al tempo in cui c'era il tredici, e si parla di quei tempi là.
La tabella incrociava dati a doppia entrata, tanto per spiegare un minimo senza stancare con i dettagli, da una parte dati di origine tecnica e dall'altra dati di origine amministrativa, organizzati per province e tipologia.
La sua quadratura sistematica, operazione non consona ai comuni mortali, aveva fruttato al buon Maffei, oltre alla stima dei capi e all'invidia dei colleghi, pure 3 o 4 categorie, che alla fine dei salmi son soldi.
Al rinfresco per la pensione il Maffei ci salutò con calore e glissò amabilmente, con sorrisetti intrisi di falsa modestia, sulle mozioni che alcuni di noi avanzarono riguardo alla famigerata quadratura tabellare.
Ci puntavamo con odio, noi superstiti, i nostri sguardi lampeggiavano frasi immaginarie del tipo "adesso me la cucco io la Tabella delle tabelle e rilancio la mia carriera alla grande".
Di fatto fummo accontentati tutti, per così dire, in quanto il capo ufficio la fece girare amabilmente tra di noi perché nessuno pareva in grado di risolvere il rebus della quadratura.
La figura del Maffei, che a vederlo un genio non era mai sembrato, assunse sempre più una valenza mistica, uno spirito da evocare nei momenti di crisi quando, nonostante l'impegno profuso ai massimi livelli, le due celle che dovevano riportare totalizzati i due importi identici fatalmente squadravano, se andava bene, di centinaia di migliaia di lire.
Ci arrendemmo tutti, uno a uno, sfiniti. Vinti per sempre dal ricordo del nostro collega e della sua infallibile opera di calcolo.
Il Maffei aveva dolorosamente raggiunto il mondo dei più da un paio d'anni, quando mettemmo casualmente le mani su un floppy blu da 3,5 pollici.
Come nelle migliori spy story lo cacciammo al volo nel primo piccì libero alla ricerca dei segreti dell'ormai povero Maffei.
Ci volle un bel po' per capire che a uno dei due importi veniva aggiunto un numero, all'apparenza frutto di un qualche calcolo empirico, a mano. Controllammo più mesi, era sempre così. Finché un file si aprì non sulla tabella ma su una porzione del foglio all'estrema destra, dove una cella solitaria e sperduta riportava in un grigio appena visibile l'inevitabile scarto che ogni mese i due totali accusavano.
E lui, con semplicità, lo ributtava dentro, sommandolo all'importo più piccolo e raggiungendo con facilità la quadratura cui tutti ambivano. Quello volevano e quello avevano.
Nessuno era stato in grado in tanti anni di sgamare l'ingegnoso artefizio del povero Maffei che giustamente non fu sputtanato, anzi divenne il vero mito, l'eroe che aveva sconfitto la Tabella delle tabelle e pure i suoi capi.
Ieri andava così ma, sarebbe inutile negarlo, la Cella del povero Maffei ® ci salva spesso il culo ancora oggi.
Immaginavo che fosse così :^D
RispondiEliminaMa scusa, qualcuno che controllasse la formula che dava il totale, no?
Maffei santo subito!
RispondiEliminaa1*c6
RispondiElimina@sm alla fine il maffei produceva la carta (non quel La Carta) e lì tutto pareva dannatamente a posto.
RispondiElimina@mm ora prono bis
@jk ah ok.
Il caro Beato Maffei aveva capito tutto: l'importante è che tutto sia perfetto, su carta. E' l'unica cosa che interessa ai capoccia.
RispondiEliminaAl lavoro ci hanno pressato i marroni conteggiando il tempo impiegato per ogni attività (anche le telefonate...), per dimostrare che eravamo sottoutilizzati.
Poi hanno passato il foglio Excel a me, per l'ultima verifica. Stranamente, cambiando qualche numerino, siamo risultati tutti occupatissimi.
Ah però... ste formule...
RispondiElimina(A margine: perché, adesso non c'è più il tredici? Sono sconvolta dalla notizia: che numero bisogna fare per vincere?)
RispondiEliminaTutti hanno un Maffei nel proprio passato.
"un Maffei è per sempre"
RispondiEliminama, credo ci sia un 14, da una decina d'annia questa parte, o un tredicissimo (sempre 14 so'), ma al di là dell'esistenza del concorso è proprio l'immaginario che è stato dirottato sul 6 del super.
Ma come hai fatto a trovare un piccì in cui mettere un floppy? Sicuramente è un altro dei miracoli postumi di S. Maffei :)
RispondiEliminaNon avendo altro mezzo per comunicarti in privato il mio gaudio e la mia stima, scrivo qui in pubblico le mie sentite GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEE :*
RispondiEliminaGENIALE il Maffei! :D
RispondiEliminaDai diciamo la verità, c'è un Maffei in ogni ufficio... :)
Bella storia comunque :)