24 gennaio 2017

La cultura a giorni alterni

Va così che, con la testa che ci si ritrova a una certa età, può considerarsi un privilegio bello e buono dare una mano ai figli con la scuola.
Capita di riscoprire succosi particolari storici, rinfrescare sopite regole di semplificazioni algebriche e stupirsi ancora davanti agli spicchi meridianici. E non è male.
Però se siete organizzati come da me, non lo sapete cosa vi tocca. In pratica io e dolcemetà ci alterniamo - un po' in base a voglia e disponibilità ma, molto più spesso, a caso - negli impegni familiari, che siano legati allo studio di France, agli allenamenti, al dentista, al cucinare o ai bisogni di Juno (ma è femmina).
E quindi finisce che questa nuova istruzione che ci si fa, di riflesso a quella dello studente deputato, sia costruita a salto del canguro con i vantaggi e le controindicazioni del caso.
E al fin della fiera sono il massimo esperto di dittonghi e iati ma di Carlo Magno e di Aquisgrana non so un cazzo (*).


(*) A parte che Aquisgrana contiene un dittongo.

2 commenti:

  1. Ma Juno è tua figlia o un animale da compagnia?
    Chiamata così a causa del film?


    Mi guadagni 1000 punti rispetto se è il nome di tua figlia.
    Se è un cane sono 15.

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  2. È un cane, ma solo perché non ho una figlia femmina. Cmq, sì, viene dal film che abbiamo amato.
    Beh dai, con 15 punti ho quasi raggiunto la quota salvezza.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...