4 settembre 2015

Biumor 2015 - Il Belgio gioca il jolly

(ELECTION DEI - FurFra)


Che a Tolentino siano esterofili è cosa nota e se la classifica finale non è zeppa di iraniani, siriani congolesi o, al limite, belgi non son contenti. Alla prossima ci presenteremo come Ombrignozzovic e allora faranno i conti con noi.

(pronti, via)


Dunque si parte, venerdì scorso, grattando via mezza giornata di ferie visto che son tre ore di macchina e alle 17:30 'gnerebbe star là.
(pompista bionda in val di Chienti)
Chiacchierando il tempo passa che è un piacere e la lancetta che segna il livello di benza va giù in picchiata e quando ci se n'accorge siamo in val di Chienti, una sorta di landa seconda solo al deserto dello Utah, quanto a carenza di distrubutori. Già ci vedevamo a spingere sulla Foligno-Macerata quando è sbucato dal nulla un Eni con una sposa bionda a metter giù l'ambrosia nel serbatoio.
Bon, siamo in albergo, e qui c'è da decidere la mise della serata che comincia presto e finisce tardi e non c'è modo di cambiarsi a metà.




C'è da scegliere tra l'outfit artista gay californiano e quello artista gay nostrano, di etero non se ne parla nemmeno.
Optiamo per il classico jeans + maglia bianca che fa tanto dolcegabbanico.
Si scopre subito, al Castello della Rancia, che come i nostri stilisti di riferimento, siamo indistinguibili seppure molto diversi. A me mi chiamano Francesco e a lui gli tocca il Furio.
Ci si ciuccia la pippa inaugurale, ma solo metà. In quello stralcio, tra il sindaco e il direttore viene pronunciata 12 volte la parola internazionalità, o similia.
Poi tutti nel forno mansardato, ma non ventilato, a tagliare il nastro della mostra.
Ci si tuffa sulla nostra opera e... sorpresa: l'installazione non è composta  c'è solo l'urna in vista.
Le reazioni vanno dall'ottimismo sfrenato di France:
"Cavolo, ce l'hanno censurata. Hanno avuto paura a esporre la scheda".
E già che iniziava a guardarsi attorno pronto a buttarsi a terra, nella papabile eventualità che si presentasse un libico con un kalashnikov.
Al pessimismo mio (Naaa, so' realista!):
"Macché censura, se ne sono scordati 'sti coglioni!"
E infatti apro e sta tutto dentro l'urna. E dire che avevamo inviato sia uno schizzo della realizzazione composta che un testo che spiegava nel dettaglio cosa fare.
Ma niente, ci tocca mettersi lì - con tutto che ormai si grondava come ciuchi e la temperatura saliva ancora con tutti che persistevano respirando - a tirare fuori le schede e i lapissini, ci tocca andare ad accattare un po' di nastro adesivo per raggiungere un risultato appena appena sufficiente come esposizione.


(fotina triste con ombra)

Poi alla ricerca della stanza dei segreti dove avremmo consumato la fantomatica light dinner ventilata sull'invito.
Light sarai te, pensavamo rimpinzandoci senza sosta dei peggiori appetizers della storia salvo poi ritrovarsi a panza piena quando è arrivato il main course incarnato in un coscio di maialino arrosto.
È stato li che quello della giuria lungo con la barba, uno simpatico, ci ha detto che il nostro Rocco piacere era piaciuto, anzi c'era una mozione per appiccicarlo in terra proprio ai piedi della torre del castello ('zzo!) dove avrebbe accolto un po' tutti... ma poi niente qualcuno della giuria (che si è guardato bene dal palesarsi) l'ha dichiarato fuori tema (4!) e così niente, manco esposto, manco una foto sul catalogo, manco una citazione.
Resterà nei nostri cu...ori, per fortuna, perché Rocco è Rocco.
Oltretutto le patatine che facevano parte dell'opera (VERE) se le sono pure mangiate durante una seduta della giuria: quelle non erano fuori tema, eh?
Stendiamo un velo pietroso sulla premiazione, davvero parecchio triste, disertata in blocco da tutti i vincitori. Ma premiare solo chi viene? C'era soltanto Elvis Corrale Rodriguez da Cuba, vincitore della sezione caricature, seppure anche lui abbia dato una bella delusione al sindaco quando, in risposta al municipale "Ar iù eppi?" se n'è uscito con un "Ma io parlo italiano" smontando d'un colpo il castello d'internazionalità, che già aveva preso una bella botta nel 2011 quando la vincitrice russa Anastasia Kurakina si presentò parlando un romanesco che nemmeno Meo Patacca.

(guarda come ti riduce una notte con un uomo nel letto)
La serata si chiude con una bella performance teatrale diretta da Paolo Nanni e dedicata a Giorgio Gaber e al suo Signor G, e chiosata con fior di supercazzole dal filosofo Roberto Mordacci (da qui il detto Li Mordacci tua).
E comunque nel 2017, a meno che non abbiamo il demone socratico che ci dice no, noi ci si torna.











(siamo contenti di essere arrivati uno)




















Concludendo, il dovuto omaggio al vincitore Constantin Sunnerberg e al suo Rainy Day (ma coi duemila euri, un low cost te lo potevi pure pagare, Constantin!)



















Anche se a me piaceva quest'altra (la foto fa onco e c'è pure l'ombra di France, se la trovo meglio poi la cambio):
(Gaudium Magnum - Gianni Audisio)

7 commenti:

  1. Mi sono divertita a leggere questo reportage con tanto di foto. Fossi in te lascerei anche quella con l'ombra.

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  2. boh, la tua scrittura non ha nulla a che vedere con la tua faccia.
    Decidi tu se è un complimento o no.

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  3. Secondo me stai meglio in versione californiana. Ci ho messo cinque minuti a capire se eri tu in tutte e due le foto, Metti gli occhiali. Anche se ci vedi, se frega.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...

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