22 giugno 2015

Volare ma senza oh oh

Era l'estate dell'86, o giù di lì, e tutti giravano con un assegno da un milione in tasca.
Aveva preso piede questo giochino azzardoso da dopocena subito in cui ti trovavi per volare con un aereo virtualissimo.
Li vedevi 'sti assembramenti di persone davanti al bar Tizio piuttosto che al bar Caio, nella piazzetta del cimitero piuttosto che al capolinea del 23.
Andava che ti chiamava a casa un tizio, quasi sempre un vecchio amico di scuola, d'infanzia o di qualcos'altro, e dopo due stronzate di saluto veniva al dunque.
Ecco che ti proponeva un modo facile facile di buscare un bel po' di quattrini senza fare un cazzo e con un minimo, ma molto redditizio, investimento.
Ti dovevi solo preoccupare di portare un milioncino tondo tondo su un bell'assegno al portatore firmato e girato per salire come passeggero a bordo di un bell'aereo.
Poi stava te: abbindolavi due tizi (era il tuo turno di ravanare nella vecchia rubrica telefonica accanto al telefono grigio con la ruzzola) e prospettavi loro questa splendida occasione così anch'essi avrebbero consegnato un milione a capoccia per salire sull'aereo.
Tu così diventavi steward.
Poi il giochino proseguiva - se proseguiva - i due ne portavano due a testa e tu diventavi copilota. Al giro dopo eri finalmente a capo della struttura piramidale a base otto e da pilota prendevi il famigerato volo con gli otto milioni degli ultimi otto passeggeri saliti a bordo.
E via andare.



Solo che la matematica, non essendo un pignone mai, ha garantito alla fine dei salmi che per xmila milioni volati ci fossero xmila milioni persi da disgraziati rimasti a bordo senza poter né volare né tentare un atterraggio di fortuna.
Alla fine io non l'ho perso il milione perché, cincischia cincischia, volevo troppe rassicurazioni e non ne ho fatto di nulla.
Ma la cosa che mi fa stare ancora male è ripensare a quella telefonata, così falsa, in cui la mia cara amica Daria si fece beffe di me approfittando della mia mai troppo nascosta e consolidata passione per lei, facendomi credere che la chiamata fosse disinteressata e che magari saremmo potuti anche uscire una sera e che magari chissà cos'altro.
Stronza che volevi solo un milione.

p.s. girava voce che a Milano la quota fosse di dieci milioni, era vero?

3 commenti:

  1. Sei stato bravo, conosco un sacco di tizi che, di fronte alla telefonata di Daria avrebbero immediatamente scollegato il cervello e sganciato il milione, sopraffatti dall'erezione trattenuta dai loro jeans attillati e provocata dall'ovvia immagine della fica di Daria umida e appetitosa.

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  2. sarà che a me non lo chiese daria, ma io non ci ho pensato neanche un minuto a sfanculare il genio che me lo propose...
    ma nel giro delle mie conoscenze giravano cifre più nasse, ma c'era qualcuno che faceva parte di più equipaggi

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  3. Io son nato nell'87 quindi questa storia non l'ho mai sentita.
    Però ho sentito di gente che oggi promette di vendere oro e non viaggi aerei, oppure quotazioni per un fantomatico e futuristico social network che promette di mettere radici nella società proprio come Facebook (con la differenza che Facebook e nato ad Harvard, questi promuovevano il social in questione a Riola Sardo - per il tuo bene usa Google).
    Quindi mi sa che in 29 anni non è cambiato di molto il mondo.

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...