4 aprile 2014

Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine?

Se c’era una cosa che mi faceva schifo era pescare.
Io ci andavo solo perché c’era Davide.
A pescare ci sono attività rivestite di sopportabilità, come stare lì con la canna in mano e lo sguardo fisso sul sughero. Ma la fase di ricerca lombrichi, o anche solo la gestione dei bachi da sego o la slamatura dei pesci, quelle stanno una tacca sotto ai crimini contro l’umanità, quanto a simpatia.
Davide giocava a calcio, a subbuteo, saltava in alto, costruiva carretti, riparava bici, giocava a tappini e si ravviava i lunghi capelli chiari dietro le orecchie, tutto da professionista.
Andavamo al lago del Bardi, poco più d’una pozza recintata da filo spinato e in teoria non accessibile, ma il Bardi nessuno l’aveva mai visto e fiorivano dubbi sulla sua esistenza.
Girava voce che nel lago vivesse un’enorme carpa, e qualcuno dei ragazzi era pronto a giurare sulla mamma di averla vista bighellonare lungo la riva; per i più era solo una leggenda, un animale mitologico al pari del Bardi.
Per abboccare, abboccavano sempre e solo dei persici. Non so se l’avete mai visto un persico, certo non dal pesciaiolo, il persico è immangiabile: ha le lische dentro alle lische. E non è consigliabile avventurarsi in imprese di sfilettatura o di cucina con un persico lacustre tra le mani. Il persico sta all’acqua come la rondine all’aria.
Chi s’è mai sognato di mangiare una rondine? Eppure la rondine è fascinosa, elegante. Così il persico, a guardarlo: il colore verdastro, i riflessi azzurri, le striature grigio perla e le pinne voltate al rosso, starebbe bene in un acquario, quello sì, certo non dovrebbe stazionare nel melmoso lago del Bardi, né in una padella con dell'olio.
Per quanto Davide vestisse estivo, con gambe e braccia scoperte, la sua pelle color bianco del latte era refrattaria al sole, portava in giro quell’aria vagamente da malato che lo rendeva irresistibile.
Era l’unico di noi che ci faceva pure il bagno nel lago.
Tirai su un persico mentre Davide era in acqua, ma lo chiamai perché il pesce s’era ingozzato l’amo un bel po’ e non ero capace di slamarlo senza eviscerarlo.
Venne sbuffando, ma gli piaceva il ruolo di abile tuttofare che gli riconoscevamo.
Non lo so che mi prese, o lo so benissimo.
Io reggevo la canna e lui slamava il persico per rendergli una dignità e una vita, eravamo vicinissimi e con uno scatto della testa posai le mie labbra sulle sue.
     «Ehi, ma che cazzo fai? Cristodiddìo ma sei impazzito?»
Davide strappò il pesce con forza dalla lenza, lo sbatté a terra e poi sputò, si passò il dorso della mano sulla bocca e poi sputò di nuovo. E ancora.
    «Cosa sei, un frocio?»
Seguitò inveendo e sputando mentre riponeva le sue cose, si rivestì e se ne andò saltando il filo spinato.
A me tremavano le mani, ma ero ferito più dagli sputi che dalle parole. Presi il persico da terra e con tutta la grazia che potevo lo feci scivolare in acqua. Il pesce rimase lì, lievemente inclinato a pelo d’acqua, senza segnali evidenti di vita se non il passivo luccichìo screziato di un raggio di sole riflesso dalle sue squame.
Restai ancora un po’ lì, accoccolato, nella speranza di vederlo muovere, ma niente. E nemmeno la carpa gigante si degnò di passare da quelle parti.
E se gli eventi avessero preso un'altra deriva? Se solo Davide non avesse sputato a terra un numero irriverente di volte, o se io avessi saputo slamare un pesce da solo, chissà, il mio futuro avrebbe potuto essere diverso.
O forse, più prosaicamente, è il presente in cui sto dentro, il mio futuro diverso.

____________________________________________________________

EDS ><))))°> La balena non è un pesce by TuttiNoiSappiamoChi:
Album di famiglia in un interno – bianco come il bagno nel mese dei lucci
Lamento di una giovane morta
Il soffio della vita
Austinu
Caramelle
Una mano di bianco
L'agosto del pesce volante e del pettirosso timido
Missisippi
La lista
Diffidenza
L'occhio del branzino dev'essere bianco


15 commenti:

  1. Che più meglio di così voglio proprio vedere se c'è qualcuno che lo riesce a fare. Ma non credo. No, non credo.

    RispondiElimina
  2. Sei uno squalo, veramente. Fantastico.

    RispondiElimina
  3. Bello e perfetto nelle parole e nell'ironia che riesci a mettere anche nel triste
    Che dire hombre che gggggggia lo sai che mi hai conquistato questo per me il più bello

    RispondiElimina
  4. Ringrazio tutti, molto carini. Io non sono così convinto, almeno non lo ero. Boh, vediamo.

    RispondiElimina
  5. Una svolta improvvisa nella corrente del racconto che prende all'amo e si abboca per poi restare sul filo dell'acqua. Gran pescatore Hombre.

    RispondiElimina
  6. Piu' poesia che prosa. L'ultima frase, per me, non era necessaria. Ma sempre piu' poesia che prosa mi rimane.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ci ho pensato anch'io, anzi ero quasi sicuro che dario avrebbe commentato come hai fatto tu.
      E cmq, Gordon Lish, mi avrebbe cassato le ultime 4 righe, tutte.
      Poi anche tutte le altre, ma solo dopo.

      Elimina
  7. Anch'io mi sarei fermata a "parti." (ma se lo sapevi, che veniva meglio, perche' continuare?)
    Ma il resto no, l'avrei lasciato.
    L'ho riletto ed ho rivisto Tadzio di Visconti, tra l'altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché altrimenti gli editor rimarrebbero senza lavoro.
      Scherzi a parte, era un epilogo già pensato e mi dispiaceva non esplicitarlo, con tutte le problematiche del caso.

      Elimina
  8. ricette per pesce persico:

    https://www.google.es/search?q=pesce+persico+ricette&ie=utf-8&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:es-ES:official&client=firefox-a&channel=sb&gfe_rd=cr&ei=DmdFU_OwHcOA8Qex1oCoCg

    saluti

    RispondiElimina
    Risposte
    1. me l'aspettavo prima un commento del genere :) o magari aspettavo un paio di ricette sulla rondine.

      Elimina
  9. Il momento del bacio arriva inaspettato, si percepisce lo choc provato da entrambi i ragazzi. Belllissimo

    RispondiElimina

Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...