Dal post Tutta colpa vostra di Pippo Civati.
Care e-lettrici e cari e-lettori,
il Pd ha deciso: è tutta colpa vostra. Dei vostri tweet e dei vostri commenti. Siete il «popolo della rete», quello che fa sbagliare (!) i parlamentari con le sue indicazioni. Non ci interessa sapere se abbiate una vita o un lavoro (o non l’abbiate). Ci interessa solo poter dire che i vostri tweet (e anche gli sms) sono eversivi.
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Peccato che i sondaggi – come quello di oggi – avessero indicato che soltanto una percentuale al di sotto del 10% degli elettori del Pd fosse d’accordo per uno schema delle larghe intese e con il Presidente scelto da Berlusconi in una rosa di nomi da noi proposta (da cui è uscito Marini).
No, è tutta colpa dei social network, dell’inadeguatezza (Bindi dixit) dei nuovi parlamentari, che non hanno idee, no, loro guardano solo i palmari e si fanno dare la linea da generici elettori scatenati.
Ora, se c’è qualcosa di palmare, è la falsità di queste posizioni e l’incredibile scarica barile (punto it) che il Pd sta facendo verso i suoi stessi elettori. Lo stesso faranno tra qualche ora per il governo Pd-Pdl: diranno che quelli che non sono d’accordo stanno sulla rete e non vogliono il bene del Paese.
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Quella che non si vede è una via d'uscita in un partito in cui i dimissionari ancora parlano e, pervicacemente ma con inossidabile coerenza, ancora sbagliano dichiarazioni, in un partito in cui si stagliano lunghe lugubri e vecchie ombre là in fondo, e in cui i giovani, di età o di ribalta, paiono già lanciati su binari sostanzialmente divergenti.
Civati, Orfini, Renzi, Barca... tanto per fare dei nomi, quali sono i punti in comune? Ce ne sono? C'è una qualche misera garanzia che l'anima del partito possa ricompattarsi attorno a un nome unico o a un paniere d'idee condiviso?
Francamente, da qui, da uno del popolo della rete, sembra proprio di no.
Il problema, Furio, è che il partito non è la Fiorentina o la Lazio e si può anche non votarlo, votare altri o astenersi e andare in gita sul lago se in qualche modo non ci rappresenta. Secondo me i segni c'erano tutti: Violante che alla camera rivolgendosi a Berlusconi elenca i favori fatti, sette anni di Bersani ministro (non è vero che ha governato B per dieci anni), vabbè potrei continuare ore. Sarebbe il caso di non svuotare la cache ogni sera prima di andare a letto.
RispondiEliminamemoria
che devo fa'? mi pento e mi dolgo.
Eliminaprofondamente.
ops! diciannove anni
RispondiEliminaIl PD oggi è un partito a immagine dei gatti: di questi si dice che abbiano sette/nove vite, di quello si vede che hanno sette/nove anime. Che quando si incontrano, anziché trovare (improbabili) punti in comune per fare una solida base, si sollazzano in insulti, processi, condanne. La base, una volta eletti, non ha più motivo di contare qualcosa, perlomeno non in corso d'opera. Vedremo alle prossime (probabili) nuove elezioni cosa ciascuna delle varie anime si inventerà per convincere gli (ex) elettori a tornare sulla loro decisione di mandarli a... ramengo (si può dire?).
RispondiEliminaCiao.
si può dire, si può dire e -combinazione!- proprio stamattina pensavo a Giusy Ramengo... uto, ato.
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