1 maggio 2012

Londra - the traffic light

GREEN
Siamo sullo Stanstead Express, in arrivo a Londra, e giunge la notizia della Fiorentina che batte la Roma, evvai!
In città si respira già un'aria olimpica.
Piove, ma anche quando piove Londra ha il suo fascino e non ti lascia mai in braghe di tela. Millemila musei, librerie, gallerie, teatri sono pronti ad accoglierti all'asciutto, spesso anche aggratis.
Il Lem, la Capsula dell'Apollo 10, la locomotiva di Stephenson al museo delle Scienze, sempre gratis. La Magna Charta, i quaderni di Leonardo, l'Alice di Carroll e il St Cuthbert Gospel alla British Library, sempre gratis.
La cultura non la paghi a Londra, la sostieni se vuoi.
Ah, se potete, spargete le mie ceneri nella Great Court del British, sotto a quel tetto.
Ma la cultura non è tutto, ci siamo divertiti sulle tracce di Harry Potter, visitando le location di famosi film o inseguendo le briciole di pane lasciate dai Beatles.
Dinosauri, e ho detto tutto, con bambini al seguito non è davvero un problema stilare un programma che li accontenti.
Alla Tate ho visto idee stepitose realizzate con ingegno, come questa.
In giro si può mangiare italiano, cinese, greco, turco, giapponese, indiano, francese e tutto questo in cento metri di strada.
Continua a piovere ma davanti a St Paul puoi comprare un ombrello a 2,99 sterline.
Abbiamo mangiucchiato e sbevazzato senza soluzione di continuità negli Starbucks, nei Costa, nei Caffè Nero, nei Le Pain Quotidien, nei Pret a Manger, cappuccini deliziosi e tramezzini impagabili.
D'italiani è pieno e fa piacere ascoltare le loro voci, scambiare due chiacchiere e sentirsi un po' a casa.
E nelle ore di sole che abbiamo avuto siamo pure riusciti a goderci delle passeggiate nei parchi e a ingraziarci qualche scoiattolino con il pancarrè preso in albergo.
A proposito, l'albergo non era proprio il top, ma Londra è talmente bella che, pur di starci, alloggerei anche sotto il Ponte dei Frati Neri, in compagnia del fantasma di Calvi.

RED
Ho l'acqua fino ai coglioni e gli scoiattoli che mi escono dalle orecchie, cazzo.
Scoiattoli rimbambiti che privilegiano farsi addomesticare in una metropoli piuttosto che fuggire nella Foresta Nera o scendere in underground a Green Park e stendersi sui binari alla ricerca di una morte dignitosa.
Mancano ancora tre mesi alle Olimpiadi ma i cinque cerchi ti ammorbano da ogni dove.
Piove e gli inglesi pazzoidi se ne vanno in giro senza ombrello e senza impermeabile.
Noi le stronzate le abbiamo fatte tutte, dal carrello del binario 9 e 3/4 alla foto coi due piedi a cavallo del Meridiano di Greenwich (che a pensarci ho un meridiano pure qui a due passi da casa), dalla passeggiata sulle orme di Hugh Grant e Julia Roberts in Notting Hill alle foto di noi con le cabine telefoniche rosse.
Mancava soltanto di andare ad Abbey Road a farsi investire sulle strisce pedonali più famose del mondo e si chiudeva il cerchio.
Al pompatissimo museo di Storia Naturale attirano i gonzi con il ruggito di un T-Rex che non spaventa neppure un bambinello di due anni, ormai. Ci sono centinaia di esperimenti da fare, solo e dannatamente descritti in lingua inglese, spesso anche con termini tecnici, tanto che a un certo punto sento il giubilo dei miei che esclamano "Ehi, una bilancia!", era l'unica cosa che sapevamo usare.
Al museo delle Scienze, coda improponibile per l'unico spettacolo degno: il simulatore di volo.
Alla Tate, va detto, ci sono opere con le quali i loro autori non solo ci prendono per il culo, ma ci dichiarano anche espressamente "ti sto prendendo per il culo, tu lo sai, ma io lo faccio lo stesso".
E quando in giro paghi? Spendi 10 sterline e 29 penny, gli dai 20 e gli fai 'spetta che ti do i 29, ma quelli ti hanno già riversato in mano 9 cazzose sterline e 71 penny. Non un cane che sappia razionalizzare un resto, non uno.
E per mangiare? Ma qual è la specialità inglese? Pare che bevano e basta gli Inglesi, mangiare tipico non pervenuto.
Eccoli lì, tutti che se ne vanno in giro con il bicchierone di carta riempito fino all'orlo di bevande tendenti al marrone, ustionanti e per lo più imbevibili, ma fa fico e allora si fa, in metro, sulle scale mobili e per strada. E devi stare attento a come parli perché è fitto d'italiani che nemmeno al mercato delle Cascine il martedì.
Si chiude in pioggia con le chiuse a Camden Town, acqua di sopra e acqua di sotto.
E lasciamo stare gli ombrelli, hanno una durata media di 22 ore.
E l'arte, quella vera, sta al cesso.
Siamo sullo Stanstead Express, in partenza da Londra, e giunge la notizia della Fiorentina che ha perso coll'Atalanta, fanculo.

P.s. io ho pisciato nell'ultimo a destra, tanto per la cronaca.

31 commenti:

  1. Bel post Hombre,
    anche se non so cosa dire... la fiorentina? Eddai non prendertela troppo il calcio è finito, non è più quello dei beccalossi e degli antognoni

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  2. Una cosa divertente che non farai mai più?

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    1. Molte ragazze dai capelli strani, devo dire, alla ricerca di come diventare se stesse.

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  3. Fammi capire!
    Sei stato a Londra per una settimana e non sei andato a vedere una partita nello stadio del Fulham, una delle più belle architetture d'artigianato calcistico al mondo?!
    È come se vieni a Milano a passeggiare tra il Duomo e il Castello Sforzesco e non vai a vedere San Siro!
    Culturalmente scandaloso.

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    1. Quale io sono, niente di nuovo sul fronte occipitale, no te preocupes

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  4. Hai il numero del piastrellista del cesso? Che dovrei rifare il mio e mi sa che lo voglio contattare.

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    1. No, ma puoi contattare il centro commerciale di Finchley Road. La badante di mia madre ha appena commentato "Que lindo! Quiero ser como esa mujer que esta pintada en la pared!"

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  5. Sei l'unico che conosco che non ha disprezzato la cucina inglese....si può mangiare anche italiano...mio cugino ha lavorato come cuoco in uno di quei ristoranti....be lui mangiava a casa. Comunque bel reportage di viaggio.
    Bentornato

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  6. “Io arrivo a chiedermi se i popoli che hanno una missione imperiale, non scontino la gloria della loro potenza con una pessima cucina. […] Duro prezzo da pagare l’impero con una cucina immangiabile. Perché, col passare del tempo, l’India se ne va, ma il bollito di montone all’estratto di rabarbaro rimane.” :-)
    A. Denti di Pirajno: "Il Gastronomo educato"

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  7. welcome back, hombre!
    spero che le get-legs si stiano riprendendo... (rido)

    grazie per il reportage.
    mi ha ricordato quanto mi piacesse vivere là.
    e quanto anche no (ti sfido a star lì 4 mesi e mangiare solo da prèt à manger!!!)

    la foto del bookshop se possibile mi apre ancor di più il chakra del ♥ ... eppure non posso esimermi dal pensare a questo

    kisses!

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    1. Tu? Uhm, devo ancora capire se me stai a pigghiare p'o culo o cosa...
      :)

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    2. No no ... niente prese per le terga.
      Ultimamente posso annoverare poco tempo/risorse per viaggiare e sicché son qua che sbavo dalla nostalgia di tornare in Uk...

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  9. Che bello, il verde e il rosso! Son venuti fin quaggiú, i gentlemen, a fare i brillantoni, nel secolo scorso (anzi, credo proprio che quello che ha trovato per primo oro e diamanti fosse proprio inglese, ora che ci penso...). E mangian male, oh...come mangian male...se gli togli burro, farina e latte muoion di fame (con tutte quelle pastesfoglie ripiene di salsicce). Meno male che ci son gli indiani, valá, a salvarli!

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  10. "Tramezzini impagabili"??? o_O
    Ho vissuto 4 anni a Londra ed uno dei ricordi da rimuovere per sempre sono i tramezzini XD!
    Sarà che vivo a Roma che è la capitale pure dei tramezzini, dovresti assaggiare quelli "veri" e poi ne riparliamo ;)

    Dopo quella tua dichiarazione trascorrerò la giornata sotto scioc!;)

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    1. ma hai letto solo la parte verde, uffi... e quando vieni a firenze passa dai fratellini in via cimatori.

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    2. Mannò, ho letto tutto, solo che già la parola "Londra" mi causa allergia...

      Ehi io ho vissuto 4 anni anche a Firenze, perchè mi sono sfuggiti questi fratellini?
      Che fanno di bono? Se parli di tramezzini, lassa perde, non c'è storia con quelli capitolini ;)

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    3. io lasso pure perde, ma tu intanto non li hai assaggiati...

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  11. no, fammi capire. ti ho scritto un commento bellissimo ieri sera. con tanto di link imperdibile.

    DOV'E'???????

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    1. era stato destinato a SPAM da blogger... vallo a capi', forse il cuoricino, forse il link a Ifans.
      grazie della segnalazione, l'ho recuperato.

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    1. macché, o forse sì.
      in quelli pedonali manca l'omino che lampeggia, la sua funzione la fanno verde e rosso entrambi spenti.
      Sempre nei semafori pedonali ce ne sono alcuni con delle bandelle che t'impediscono di vederee il colore finché non sei nel punto giusto per l'attraversamento, grande idea.
      Solo che se qualcuno le sposta (italiani, penso) devi correre a vedere se c'è il verde 10 metri più là poi torni al semaforo che così è già ridiventato rosso.
      Per attraversare davanti alla westminster abbey c'ho messo 10 minuti, parevo benny hill.

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  13. non c'entra niente con il post ma dovevo assolutamente dirti che mentre tu te ne stavi in giro... qui in italia nell'inserto sui libri del corriere, o forse era la stampa, ho letto che Ligabue col suo nuovo libretto può essere considerato il Carver italiano.

    io intanto ho caricato la cartucciera e affilato i coltelli.

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  14. era il corriere....
    http://lettura.corriere.it/books/il-rumore-dei-baci-a-vuoto/

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  15. non c´entra niente, ma visto che ho letto Ligabue...quello che mi é piaciuto di piú di Ligabue, e l´ho visto proprio 3 giorni fa dopo anni, é che si é fatto fotografare dal mio mitico Mario Dondero (mitico non fosse altro che per esser stato amico di Luciano Bianciardi e per aver fatto questa foto qui: http://www.ilrivellino.ch/artgallery/mario-dondero-et-le-nouveau-roman/)
    http://www.eilmensile.it/category/multimedia/video/page/6
    quasi quasi mi rileggo la vita agra...

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    1. La vita agra letto proprio l'anno scorso. Parli spesso di Bianciardi... Ci sono altri motivi? E cmq vabbè, se continuate così farò un post su come inserire i link nei commenti, certo che con un po' di buona volontà...

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    2. no dai non ti arrabbiare per il linkoni... :D

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Ma dici a me? Ma dici a me? Ma dici a me? Ehi con chi stai parlando? Dici a me? Non ci sono che io qui...